Analisi tattica

Sheriff Roma 1-2 - L'analisi tattica del match

In una partita dove si è faticato a tenere il conto dei passaggi sbagliati, delle trame inesistenti e delle giocate senza senso, registriamo anche alcuni errori molto gravi che riguardano la fase difensiva. Di Emiliano Petrone
Redazione de Il Legionario
inserita 7 mesi fa
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Partiamo dalla prima occasione per i padroni di casa.

34’ minuto palo dello Sheriff
Sull’azione che porta al palo notiamo un solo errore che però stava per esserci fatale ed è la marcatura da incubo di Karsdorp. Prima che parta il cross concede all’avversario già troppo spazio (basta notare come Mancini segue il suo uomo). Diciamo che fin qui ci potrebbe anche stare. Magari preferisce dargli più spazio per poi avere il tempo di capire meglio il movimento. Sta di fatto che di solito la marcatura andrebbe effettuata più stretta proprio per avere il tempo di “soffocare” l’eventuale movimento dell’avversario.



Quando parte il cross, il danno è già irreversibile se non hai la rapidità d’intervento di un difensore vero. Rick concede al suo avversario tutto lo spazio necessario per arrivare sul pallone in netto anticipo.



nta un disperato recupero ma per fortuna che la scarsa qualità di Mbekeli e il palo ci salvano da un pesante svantaggio.



1-1 Pareggio Sheriff

Il secondo “orrore” della giornata (magari fosse solo il secondo) è targato Aouar/N’Dicka. Il calcio d’angolo è battuto bene, teso e centrale.



La palla inizia una carambola tra i calciatori e l’algerino, che avrebbe tutto il tempo di intervenire o quanto meno tentare di farlo, decide invece d’improvvisarsi vigile urbano a piazza Venezia e passa tutto il tempo con il braccio alzato al grido di un Whisky maschio senza raschio (visto che il rischio c’è e pure tanto).
N’Dicka, nel frattempo, si fa bullizzare dal suo uomo che ha così modo di tirare addosso a Cristante per una nuova carambola che finisce sui piedi di Tovar. Stavolta l’esito è ben diverso e i padroni di casa trovano il pari.




1-2 Roma (Lukaku)
Per fortuna il pareggio dura poco e i nuovi entrati si mettono subito in moto. Tempo due minuti ed ecco che l’asse DyLu inserisce la nitro, tocco di esterno sul gigante che di prima si appoggia ancora alla Joya.



Dybala gira intorno all’avversario e ancora di prima tocca verso Cristante. Uomo al posto giusto nel momento giusto. L’azione è molto simile a quella del quarto gol contro l’Empoli. Stessa zona di campo, stesso concetto di cercare una sponda con la punta. Contro i toscani il tutto si svolse tra Cristante e Lukaku mentre qui gli interpreti sono tre. Questo a significare che con uno come Lukaku si vedranno spesso (immagino) queste soluzioni.



Cristante s’improvvisa pupone e con un colpo di tacco serve Lukaku che in area inizia a seminare il panico.



Romelu potrebbe servire Dybala completando un’azione meravigliosa ma opta per la soluzione personale che termina comunque in gran bellezza.



Per fortuna che il tiro finisce sul primo palo altrimenti avrebbe rischiato di colpire Dybala (che non si capisce perché abbia fatto quel movimento) o in caso di far scattare il fuorigioco.
Come si dice in questi casi? Bona la prima!
E noi ce la mettiamo in tasca questa prima europea con tutti i dubbi e le perplessità rimaste al fischio finale. Ancora non ci è chiaro cosa può fare e dove può arrivare questa Roma. Che ci siano ancora tanti difetti è sotto gli occhi di tutti, che sia una rosa “delicata” anche. Di certo con la squadra al completo e in piena forma siamo forse tra le prime tre in Italia (se si fa il gioco delle figurine). Considerato però che con i sé e con i ma non si va da nessuna parte, è necessario che dimostrino sul campo questo valore. Fino ad ora si è visto troppo poco per quello che ci si aspettava. È giunto il momento di cambiare marcia.

Forza Roma sempre!
Ad maiora.

Emiliano Petrone



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