Pagelle

Sheriff Roma 1-2 - Il Pagellaio matto

Dammi tre punti, non chiedermi niente… eh già perché con la prestazione di ieri sera si può tirare un sospiro solo pensando ai tre punti. Di Emiliano Petrone
Redazione de Il Legionario
inserita 7 mesi fa
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4:00
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Una gara giocata con il ritmo delle prime amichevoli internazionali e con la stessa voglia maschile di andare all’Ikea la domenica pomeriggio. La cosa più eccitante della partita l’ho provata quando a fine primo tempo mi sono messo a spinare il salmone per la cena. Ma era la prima di Europa League, serviva vincerla per partire bene, è successo, va bene così. La nota stonata è il secondo stop di Renato Sanches che sembra avere davvero dei muscoli di carta pesta.

SVILAR 6 – Chiamato spesso a raccogliere palloni lunghi o riprenderli fuori dal campo, il buon Mile dimostra di avere anche uno stile da perfetto raccattapalle. Subisce incolpevolmente gol al secondo tiro in porta dopo che il primo era finito sul palo e poi dietro alle sue terga. E per fortuna che ogni tanto un colpo di terga ci spetta pure a noi.

MANCINI 6 – Non arrivano particolari pericoli dalle sue parti. Ormai gli allenatori avversari lo sanno che mandare qualcuno in quelle zone può significare farlo tornare a casa con qualche dito di meno o con una ciocca di capelli strappata. Ogni tanto si prende il lusso di avanzare per creare superiorità e lo fa con discreta qualità.

LLORENTE 5,5 – Sicuramente bene quando imposta ma troppe volte è in ritardo sull’azione e si fa scavalcare. Non ha la velocità e l’anticipo di Smalling però con lui la costruzione dal basso è certamente più fluida. L’ideale sarebbe fonderlo con l’inglese per avere il centrale perfetto.

NDICKA.5 – Un bambino ai primi giorni di asilo. Si fa maltrattare abboccando spesso alle finte degli avversari, è timoroso che la maestra possa sgridarlo, evita di toccare qualunque cosa e aspetta che gli altri gli dicano cosa fare. Evan, prendi il quaderno e scrivi cento volte in stampatello: “Io ho vinto un’Europa League da titolare due anni fa… Io ho vinto un’Europa League da titolare due anni fa…

KARSDORP 5,5 – Da sempre l’impressione di essere approssimativo nelle giocate, di non osare mai fino in fondo. Lui dovrebbe consumarla l’erba sulla fascia ma non viene quasi mai messo in condizione di arrivare in velocità sul pallone e quindi costretto al solito sterile palleggio. Quella fastidiosa sensazione d’impotenza…

FRENATO SANCHES 5 – No, non è un refuso… ho proprio scritto Frenato Sanches… perché è così che inizia la partita e la prosegue anche. È lunedì, sono le sei del mattino, fuori fa freddo e piove, tua madre ti catapulta dal letto perché devi andare a scuola. Ti alzi e ti trascini lento verso il bagno. Non ti sciacqui nemmeno il viso, troppa fatica. Vai in cucina, il latte caldo col Nesquik è forse la cosa migliore che incontrerai durante la mattinata. Mastichi a bocca storta un cornetto della Cerbiatto con lo zucchero glassato sopra che ti si appiccica alla bocca. Pensi che sarebbe stato di certo più buono con due bei cucchiai di nutella spalmati dentro. Non vuoi toglierti il pigiama e a quel punto decidi di prendere il termometro, te lo sfreghi sulla gamba e richiami tua madre facendo notare che hai la febbre. Speriamo sia così, solo stanchezza.
Dal 28' PAREDES 6,5 Entra in modo molto positivo e inizia a far girare meglio la squadra. Il problema è che gli altri non sembrano voler girare in nessun modo. Il vantaggio nasce da una sua punizione su cui gli avversari decidono di giocare a carambola. Nel secondo tempo i cambi giovano anche alla sua prestazione e prende così pieno possesso della regia.

CRISTANTE 7 – Non parte bene, nemmeno lui. Dopo l’entrata di Paredes si rimette a mezz’ala e bisogna ammettere che ora, a differenza delle prime partite, sembra trovarsi molto più a suo agio. È ovunque, chiude e imposta. Ancora un assist, ancora di tacco per giunta. Imprescindibile.

AOUAR 5 – Sarebbe da fare il copia e incolla dal commento di Renato Sanches (ops, Frenato volevo dire scusate). L’unica differenza, in questo caso, è che la mamma decide di non mandarlo a scuola senza nemmeno che si misuri la febbre.
Dal 61' BOVE 6,5 – Un mastino, un vero mastino. Avere un giocatore in grado di entrare in partita in quel modo è fondamentale. Il suo dinamismo contagia anche alcuni compagni che grazie a lui finalmente iniziano a giocare a calcio.
ZALEWSKI 5 – Un piccolo poeta senza ispirazione e prossimo alla depressione. Valuterei di riportarlo nel suo ruolo originale dove forse potrebbe riprendere un po’ di smalto.

Dal 61' SPINAZZOLA 6 – Era difficile fare peggio dell’uscente Zalewski e infatti per Leonardo basta una semplice amministrazione per portarsi via la sufficienza.

EL SHAARAWY 5,5 – Prima di iniziare il commento gli avevo messo 5. Lento, “moscio”, a tratti fuori dal contesto (come tutti nel primo tempo). Sfiora il gol con un destro a incrociare e colpisce di stinco un pallone che in passato lo avrebbe messo dentro senza troppi problemi. Forse il mezzo punto in più è per qualche strappo tentato mentre gli altri dormivano sonni lungo il terreno di gioco.
Dal 61' DYBALA 6,5 – Entra e la Roma cambia marcia (come sempre). In una serata dove sarebbe stato meglio preservarlo, Mourinho è costretto a farlo partecipare quanto meno per impensierire gli avversari che, dopo il pareggio, pregustavano l’idea di una rimonta neanche troppo complicata da fare vista la pochezza dei giallorossi. Un faro nella nebbia.

LUKAKU 7 – Oggi tu devi marcare Lukaku. E vorrei vederla la faccia del difensore che sarà costretto, per tutto il tempo in cui resta in campo, a vedere la palla a tratti, solo quando l’azione si svolge in altre zone. Perché parliamoci chiaro, quando la palla arriva dalle sue parti c’è poco da fare. Non gli servono occasioni ghiotte da sfruttare e così, stanco di fare da spettatore, decide che chi fa da sé far per tre e infatti tre sono quelli che si porta a spasso prima di buttarla dentro. Gigante.
Dall'85' BELOTTI 6+ - Cinque più sette di recupero sarebbero troppo pochi per dare un giudizio sulla prestazione ma il gallo riesce, nel piccolo scampo di partita che gli viene concesso, a compiere qualche buona giocata, sfiorare il gol e dimostrare che quest’anno c’è con tutti i sentimenti.

All. MOURINHO 6 – Dovevamo vincere e abbiamo vinto. Il risultato di solito mette sempre tutti d’accordo o quasi. I ricambi possono fare la differenza in alcune, se non tutte, le partite anche se siamo coscienti che (e speriamo di sbagliare) durante l’anno arriveranno match dove questi cambi non saranno sufficienti o non saranno neanche disponibili. Bisognerà quindi trovare altre soluzioni. Nel frattempo, ribadiamo il concetto iniziale: dammi tre punti, non chiedermi niente…

Ad maiora

Emiliano Petrone





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