Lupi ed Agnelli non hanno sentimenti uguali

Nelle ultime ore abbiamo assistito ad una delle vicende più bieche e vergognose della storia del calcio. Quel calcio che non sarà mai il mio calcio.

Dodici tra i team più potenti al mondo si sono apparecchiati a loro piacere una nuova competizione, la “Super League”, con proprie regole e con tanti, tanti soldi a prescindere dai risultati ottenuti.

Gli artefici hanno giustificato questo insano gesto con la grave crisi economica attraversata, si noti bene, già prima del Covid. Commovente davvero. Specialmente se chi porta avanti questa teoria ha speso più di 300 milioni per un singolo giocatore. Poi però quei risultati sperati non sono arrivati ed allora andava trovata una soluzione per fare in modo che tutti gli errori finanziari commessi fino a questo momento venissero risolti a discapito di quelle squadre che pongono come principale obiettivo un bilancio quantomeno equilibrato.

Parliamoci chiaro: anche la Roma ha degli enormi problemi di bilancio e probabilmente ci attenderà l’ennesima estate di timore per probabili cessioni eccellenti. Ma il comunicato pubblicato ha fatto capire che non si può sacrificare l’amore per il calcio in cambio di un portafoglio più ampio. E questa è la mia Roma. Questo è il mio vanto.

Ora che tutto pare finito e che le intenzioni dei potenti sono venute allo scoperto, si smetta, in Italia principalmente, di continuare ad avere quella sudditanza psicologica verso i Top Team, osannati da giornali e TV, e si cominci a capire com’è che funziona.

Dunque si lotti sempre e non si scenda più a patti di qualsiasi tipo perché, riportando uno stralcio dell’Iliade di Omero: “Non esistono accordi fedeli tra uomini e leoni, e lupi ed agnelli non hanno sentimenti uguali. La discordia è tra loro, sempre”.


Antonio Pastore