La Sfera dei Capricci

La Sfera dei Capricci: Non mi lagno, né m’abbacchio…

Una rubrica di Franco Costantini
Redazione de Il Legionario
inserita 2 anni fa
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4:00
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O Capricciosa Eupalla,
del calcio Diva e Musa:
di luce rossa e gialla
Tu brilli circonfusa…


La Roma è ancora da sola al quarto posto. E - almeno sotto il profilo del gioco - ha saputo riscattarsi dallo scivolone in Norvegia. Nell’ultima gara, però, abbiamo assistito, ancora una volta, ad errori arbitrali (troppi) a danno dei giallorossi.


Non dolerti, non lagnarti:
siamo vivi, siamo quarti.
«Non mi lagno, né m’abbacchio…
ma con gli arbitri m’incacchio»

*

Bodø Glimt - Roma 6-1

È sicuramente la sconfitta più vergognosa dell’intera storia della Roma. I “7-1” del passato, infatti, sono MOLTO meno gravi, se rapportati al blasone e alla forza degli avversari.

Questo 6-1, tuttavia, mi preoccupa fino a un certo punto. Sì, è una disfatta di proporzioni abnormi, però potrebbe avere ben poche ripercussioni negative: se battiamo il Bodø al ritorno, infatti, saremo ancora primi nel girone di Conference League. Considerando questo, forse Mou non ha sbagliato concedendo un po’ di riposo a quasi tutti i titolari: la sconfitta non avrebbe compromesso alcunché; e i Lupi sarebbero stati pronti per una gara (quella col Napoli) ben più importante.
Inoltre, non mancano le attenuanti; a partire dalle condizioni in cui si è giocato (al circolo polare artico!): campo sintetico ghiacciato; romanisti sottoposti ad una escursione termica di circa 30 gradi!

Il 6-1 in sé, dicevo, mi preoccupa fino a un certo punto. Sono più preoccupato per la “gestione” della sconfitta, e in particolare per quello che Mourinho ha dichiarato dopo la gara: «La sconfitta è colpa mia, ma le nostre riserve sono nettamente inferiori alla squadra norvegese».
Le parole di Mourinho sono oggettivamente una “bomba”, e attualmente non riesco a valutare quali conseguenze avranno.

Possibili conseguenze positive:
1) la verità paga sempre; per crescere e costruire un futuro vincente, la Roma deve partire dalla verità del presente;
2) le riserve hanno dimostrato sul campo di non essere all’altezza, e dunque mai più nessuno criticherà Mou per i pochi cambi;
3) lo scossone all’ambiente è stato tale… che forse tutti i giocatori (riserve comprese) daranno il massimo in allenamento, per migliorare e per riscattarsi;
4) Mou ha mandato un segnale forte alla proprietà: forse questo stimolerà i Friedkin a ulteriori sforzi sul mercato.

Possibili conseguenze negative:
1) il morale e l’autostima dell’intero team potrebbero calare pericolosamente, il che si ripercuoterebbe sui risultati;
2) la spaccatura fra squadra A e Squadra B… potrebbe portare a fratture profonde nello spogliatoio;
3) le “riserve” (battezzate “non all’altezza” persino da Mou) potrebbero perdere valore sul mercato: potrebbe essere più difficile venderle, il che renderebbe più ardue anche le prossime campagne di rafforzamento.


Nella fredda Scandinavia
le riserve fan da cavia:
far da cavia a loro costa…
disdicevole batosta.

*

Roma Napoli 0-0

Che dire? Sono confortato! Vorrei sempre vedere la mia Roma giocare così: determinata, compatta, attenta, grintosa. La partita è stata bellissima (merito anche del Napoli, che è capolista non per caso). E anche piuttosto equilibrata (basta dare un’occhiata alle statistiche: se il Napoli prevale nel possesso palla e nei tiri nello specchio, la Roma è superiore nei calci d’angolo e nei tiri totali).

Mi è piaciuta moltissimo la difesa giallorossa: specie i due centrali. Ma anche Cristante e Zaniolo hanno giocato alla grande. L’unica delusione: “Miki” (il quale, per la verità, mi è parso sottotono in tutta questa prima parte della stagione).

Se c’è una squadra che può rimpiangere qualcosa, comunque, questa è la Roma. Non solo per le due chiarissime occasioni da gol (Abraham di destro nel primo tempo, Mancini di testa nel secondo), ma anche per le penalizzazioni causate da un arbitraggio non sempre all’altezza. Esaminiamole:

1) Osimhen, alla fine del primo tempo, scalcia da terra e colpisce Mancini: ci stava l’espulsione diretta per fallo di reazione;
2) Abraham fallisce l’occasione da gol… anche a causa dell’intervento da dietro di Rrahmani, che gli pesta il piede sinistro poco prima dell’ingresso in area; per cui Tammy si sbilancia nei due passi successivi, e finisce con lo spedire fuori il pallone; l’arbitro avrebbe dovuto fischiare il calcio di punizione dal limite, e ammonire il difensore partenopeo;
3) al Napoli mancano almeno altri TRE cartellini gialli, per altrettanti falli plateali da tergo.

Sì, l’arbitraggio NON ha condizionato “direttamente” il risultato. Ma se la Roma avesse giocato tutto il secondo tempo in superiorità numerica - con Osimhen espulso - forse la gara avrebbe avuto un altro esito.


Se in Norvegia s’era in coma,
all’Olimpico il risveglio:
qui ritrovo la mia Roma,
che si batte sempre al meglio.

*

Gli anagrammi della settimana

1.
Perdonatemi l’impietosa autoironia, ma la batosta in Norvegia la richiede. Nell’anagramma adopero una parola non comunissima: “blasto” (dal vocabolario Treccani: «Blasto- [dal gr. blastós, “germe”]. - (biol.) Primo elemento di parole composte nelle quali significa “germe, gemma, embrione” o indica germinazione, sviluppo embrionale e sim.»).
[Sia chiaro: non vuol essere una critica a Mou! Tutti possono sbagliare, ma sono anche certo che, alla fine della stagione, il nostro grande Mister avrà sbagliato meno di tutti gli altri!]


Bodø Glimt - Roma: sei a uno…
→ “Mou” ingoiò blasto-merda

2.
Anche i “cuggini” meritano un anagramma satirico. Eccolo:

Verona Lazio quattro a uno…
→ Equa zavorra: un NO a Lotito!


Franco Costantini





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