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Tutti i giocatori della Roma Campioni del Mondo (con video)

a cura di Emanuele Grilli
Redazione de Il Legionario
inserita un anno fa
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ATTILIO FERRARIS IV (1934)
• Il primo storico capitano della Roma, con cui ha giocato la bellezza di 231 presenze condite da 4 gol complessivi. Attilio Ferraris era un mediano polivalente, capace di belle giocate in mezzo al campo ma al tempo stesso anche di interventi particolarmente decisi. Il tutto unito a un carattere particolare che lo portava a saltare spesso gli allenamenti e spendere molto del suo stipendio al gioco d'azzardo.
• La sua esperienza in Nazionale iniziò nel 1926, ancor prima di vestire la maglia della Roma, e nonostante una condizione fisica non eccelsa venne convocato da Vittorio Pozzo per i mondiali del 1934. Non solo arrivò la vittoria finale del torneo, ma lo stesso Attilio Ferraris venne nominato uno dei migliori centrocampisti di tutto il Mondiale. Non una cosa da poco.

ENRIQUE GUAITA (1934)
• Attaccante esterno che poteva giocare su tutto il fronte d'attacco, Guaita si confermò alla Roma nel ruolo di centravanti con 61 presenze e 42 gol di cui 28 in una sola stagione, record assoluto per i campionati a 16 squadre. Soprannominato “El Indio” per il suo colorito olivastro, a Roma prese il nome di “Corsaro nero” dopo che riuscì a segnare una tripletta al Livorno indossando proprio una maglia nera, usata per non confondersi con i propri avversari.
• In nazionale, nonostante le origini argentine, venne convocato per i Mondiali del 1934, dove riuscì a dare il suo contributo segnando un gol nella semifinale contro l'Austria, che al tempo era una delle squadre più forti di tutta la competizione.

GUIDO MASETTI (1934/1938)
• Storico portiere del primo scudetto giallorosso, nominato poi nella canzone Campo Testaccio, Masetti è stato uno dei giocatori più amati dai tifosi giallorossi, che lo hanno visto indossare la maglia della Roma per ben 364 partite, dal 1930 al 1943. Di lui si ricorda, oltre che le grandi qualità in mezzo ai pali, anche di un derby vinto nel 1936, in cui Masetti giocò tutta la partita nonostante una spalla lussata.
• In Nazionale detiene il record, insieme a Eraldo Monzeglio, Giovanni Ferrari e Giuseppe Meazza, di aver vinto 2 Mondiali consecutivi, dal 1934 al 1938. Il tutto però senza aver giocato neanche una partita, visto che in entrambe le occasioni Masetti era il terzo portiere e non ci fu mai bisogno del suo effettivo contributo sul terreno di gioco.

ALDO DONATI (1938)
• Centrocampista ricordato per la sua grande forza fisica, Donati venne soprannominato simpaticamente “Carro Armato” dai tifosi giallorossi. Sicuro e affidabile, Donati restò alla Roma dal 1937 al 1943, giocando 139 partite e formando con Mornese e Bonomi il reparto titolare vincitore dello scudetto nel 1942.
• Per le sue buone prestazioni venne convocato da Pozzo per i Mondiali del 1938, ma considerando la grande concorrenza che c'era nel suo ruolo non riuscì a giocare neppure un minuto.

ERALDO MONZEGLIO (1938)

• Considerato fin dagli inizi come uno dei migliori terzini destri della sua generazione, Monzeglio iniziò la sua carriera nel Casale affermandosi poi definitivamente al Bologna. Arrivò poi a Roma nel 1935, dove restò per 4 stagioni totalizzando 108 presenze e andando ad un passo dallo scudetto del 1936, perso per un solo punto contro il Bologna.
• In Nazionale era diventato in poco tempo un fedelissimo di Vittorio Pozzo, che lo ha schierato in 35 occasioni dal 1930 al 1938 facendogli vincere da protagonista i due storici mondiali azzurri consecutivi. Da ricordare poi in quel periodo la sua forte amicizia con un certo Benito Mussolini.

PIETRO SERANTONI (1938)
• Interno di centrocampo sicuro e molto affidabile, Serantoni crebbe calcisticamente nell'Ambrosiana-Inter, dove riuscì a vincere lo scudetto nel 1930 alla prima edizione col girone unico. Apprezzato da tutti per la sua dedizione e l'innato spirito di sacrificio, Serantoni arriverà alla Roma nel 1936, dove collezionerà 73 presenze e terminerà la sua carriera 4 anni dopo, poco prima dello storico scudetto giallorosso.
• In Nazionale nonostante il forte apprezzamento di Pozzo non riuscì a giocare i Mondiali del 1934 per dei fastidiosi problemi fisici. Quattro anni dopo arriverà comunque il riscatto con la convocazione in Francia dove vincerà il suo primo Mondiale giocando titolare tutte le partite.

BRUNO CONTI (1982)
• Ala destra dotata di grande tecnica e velocità, Bruno Conti è considerato universalmente uno dei più forti giocatori nella storia della Roma. Inserito nella Hall of Fame giallorossa nel 2012, Bruno Conti ha collezionato con la Roma la bellezza di 402 presenze e 47 gol, oltre che la vittoria dello scudetto nel 1983 e ben 5 coppe Italia. Amatissimo fin da subito dai tifosi giallorossi, Bruno Conti fa tuttora parte dello staff della Roma e si occupa principalmente del settore giovanile.
• In Nazionale trovò la gioia dell'esordio nel 1980, venendo convocato successivamente da Bearzot per i Mondiali del 1982. Qui Bruno Conti riuscì a confermarsi come uno dei migliori di tutta la competizione, vincendo il meritato trofeo e ricevendo apprezzamenti come il soprannome “Marazico” e la frase “Il più forte di tutti”, detta da un certo Pelè in persona.



THOMAS BERTHOLD
• Terzino destro dotato di grande corsa e potenza sulla fascia, Berthold arriverà alla Roma nel 1989 dopo due annate non proprio esaltanti con il Verona. Con Gigi Radice in panchina il tedesco ritroverà subito minutaggio e prestazioni, che gli varranno la riconferma anche per la stagione successiva. Berthold però non riuscirà a confermarsi su alti livelli, vincendo comunque la coppa Italia nel 1991 ma venendo ceduto l'estate successiva al posto dell'altro tedesco Haessler.
• Con la Germana Berthold esordirà nel 1985, concludendo la sua esperienza nel 1994 e vincendo il mondiale in Italia del 1990 giocando tutte le partite da titolare fisso.

RUDI VOELLER (1990)
• Soprannominato “il tedesco volante” nel suo periodo nella Capitale, Voeller arrivò a Roma nel 1987 dopo aver segnato gol a grappoli con il Werder Brema. Dopo un primo anno difficile e complicato il tedesco si prenderà a tutti gli effetti le redini del reparto, tornando a segnare con regolarità e facendosi apprezzare anche per la sua correttezza e sportività. Con la Roma totalizzerà 198 presenze e 68 gol, venendo poi inserito meritatamente nel 2014 nella Hall of Fame giallorossa.
• Con la nazionale tedesca Voeller riuscì a segnare la bellezza di 47 gol in 90 presenze, affermandosi subito come perno dell'attacco e vincendo da protagonista il Mondiale in Italia, segnando 3 gol e festeggiando proprio nel suo Stadio Olimpico.

ALDAIR (1994)
• Senza troppi giri di parole, uno dei migliori difensori nella storia della Roma e della nazionale brasiliana. Arrivato nella Capitale nel 1990, Aldair si confermò subito come un leader tecnico e carismatico. Soprannominato amichevolmente Pluto dai tifosi giallorossi, Aldair resterà alla Roma fino al 2003, giocando ben 436 partite e vincendo uno scudetto, una coppa Italia e una Supercoppa italiana.
• In nazionale Aldair esordì nel 1989 vincendo la Coppa America nello stesso anno e venendo poi convocato per i Mondiali in Italia, in cui però non riuscirà a giocare mai. La consacrazione vera arriverà però 4 anni più tardi, quando Aldair vincerà il mondiale da protagonista proprio contro l'Italia, sua patria calcistica per quasi tutta la durata della sua carriera.

VINCENT CANDELA (1998)
• Cresciuto calcisticamente in patria con Tolosa e Guingamp, Candela arriverà a Roma nel 1997 su specifica richiesta di Zeman. Inizialmente sconosciuto ai molti, Candela diventerà ben presto un perno della difesa del boemo, giocando nel ruolo di terzino sinistro nonostante non fosse mancino. Dribbling, doppio passo, velocità e tecnica, Candela si troverà subito a meraviglia con Totti sulla fascia sinistra, vincendo uno scudetto, una supercoppa e collezionando 280 presenze e 16 gol in 7 anni.
• Con la Francia Candela resterà dal 1996 al 2002, alternandosi con un altro campione come Lizarazu e collezionando 40 presenze e 2 gol totali. In questo periodo vincerà il mondiale 1998 in patria e l'europeo 2000 contro l'Italia, lasciando poi la Nazionale dopo i mondiali in Corea del 2002.

CAFU
• Come nel caso di Aldair parliamo di un altro baluardo assoluto della difesa giallorossa e del Brasile, considerato uno dei terzini più forti nella storia del calcio mondiale. Arrivato nella Capitale nel 1997, Cafu si troverà subito a meraviglia con il gioco offensivo di Zeman, con tante sgroppate e una simpatia contagiosa che lo renderanno presto fondamentale per tifosi e spogliatoio. Soprannominato Pendolino nel suo periodo nella Capitale, il brasiliano collezionerà in 6 anni 218 presenze e 8 gol totali, venendo poi ceduto al Milan con non poche polemiche dell'ambiente.
• Passando invece al suo periodo in Nazionale vi basti pensare che detiene tuttora il record del maggior numero di presenze complessive, ben 142 dal 1990 al 2006. Il tutto condito da tre finali dei Mondiali consecutive, una titolarità indiscussa e la vittoria di due Mondiali, due Coppe America e una Confederation Cup. Scusate se è poco.

DANIELE DE ROSSI
• Difficile riassumere in poche parole uno dei giocatori più importanti della storia giallorossa. 616 presenze e 63 gol in 18 anni di Roma, leader del centrocampo forte e instancabile, De Rossi è riuscito ad entrare nel cuore dei tifosi per il suo essere romano e romanista mostrato a tutti con orgoglio e dignità. In tal senso iconica la sua vena tappata dopo ogni esultanza e il soprannome “Capitan Futuro” affibbiatogli dai tifosi giallorossi.
• In Nazionale De Rossi esordisce nel 2004, venendo convocato due anni dopo da Lippi per i Mondiali del 2006. Il sogno però diventa incubo quando al secondo turno contro gli Usa De Rossi viene espulso per una gomitata a McBride, che gli costa ben 4 giornate di squalifica. Rientrato giusto in tempo per la finale, Lippi lo inserisce nella ripresa al posto di Totti, col centrocampista che trova il gol nella lotteria dei rigori con un bolide potente all'incrocio dei pali. Con la Nazionale De Rossi resterà fino al 2017, diventando il quinto più presente di sempre con 117 partite insieme a Giorgio Chiellini.

SIMONE PERROTTA (2006)
• L'esempio lampante del giocatore che ha fatto dello spirito di sacrificio la sua arma vincente. Dopo gli inizi con Reggina, Juventus e Bari Perrotta esplode calcisticamente con il Chievo dei miracoli, centrando una qualificazione Uefa nel 2002 e totalizzando 100 presenze dal 2001 al 2004. In estate arriva alla Roma e si sistema come mezzala di centrocampo con risultati più che altalenanti, ma sarà con Spalletti in panchina che arriverà la trasformazione: trequartista dietro Totti falso nueve e le cose cambiano all'istante. Il giocatore dimostrerà subito tempi di inserimento perfetti uniti a tanta grinta e lucidità, che gli permetteranno di restare a Roma fino al 2013 collezionando ben 327 presenze condite da 48 gol.
• Con la Nazionale Perrotta esordirà con Trapattoni agli europei del 2004, giocando poi il Mondiale da titolare come laterale di centrocampo. Lascerà poi l'Italia nel 2009 dopo 48 presenze e 2 gol totali.

FRANCESCO TOTTI (2006)
• Se per De Rossi era difficile riassumere la sua carriera in poche parole, per Totti diventa praticamente impossibile. Considerabile tranquillamente il miglior giocatore nella storia della Roma e uno dei più forti italiani di sempre, Totti detiene il record di presenze e gol con la maglia giallorossa, rispettivamente 786 e 307. Giocatore tecnicamente totale, con una precisione nei passaggi spaventosa e un'abilità nel dribbling e il tiro fuori dal comune, Totti è stato per 19 anni il capitano e numero 10 della squadra giallorossa. Il tutto condito da 1 scudetto, 2 coppe italia e 2 supercoppe che comunque non danno merito all'incredibile valore tecnico di questo giocatore.
• In Nazionale invece Totti esordisce nel 1998 per poi prendere parte agli Europei del 2000, dove si confermerà uno dei migliori del torneo con il famoso cucchiaio su rigore a Van Der Sar alle semifinali della competizione. Dopo due spedizioni poco felici ai Mondiali 2002 e gli europei del 2004, con annesso sputo al danese Poulsen, Totti viene convocato da Lippi nel 2006 che lo voleva a tutti i costi con sé nonostante il grave infortunio contro l'Empoli. In Germania Totti riuscirà a sorprendere tutti con tantissime prestazioni di livello culminate col rigore contro l'Australia che ha proiettato gli azzurri ai quarti di finale della competizione. Subito dopo la vittoria Totti annuncia a sorpresa il ritiro dalla maglia azzurra, per concentrarsi solo ed esclusivamente ai colori giallorossi.

PAULO DYBALA (2022)
• Soprannominato la Joya fin dagli inizi della sua carriera, Dybala si è contraddistinto negli anni come un attaccante veloce, tecnico e completo, sebbene un po' fragile fisicamente. Cresciuto nell'Instituto prima e nel Palermo poi, Dybala si consacrerà nella Juve diventando uno dei migliori giocatori di tutto il campionato. Nel 2022, dopo 7 anni in maglia bianconera, saluta da svincolato e decide di accettare la corte della Roma di Mourinho.
• In nazionale Dybala esordisce nel 2015, ma per via della folta concorrenza non riuscirà mai a trovare la giusta continuità. Nel 2022 viene convocato per la prima volta ai Mondiali in Qatar, restando in panchina come prima riserva di Messi e segnando in finale uno dei rigori decisivi per la vittoria finale.


Emanuele Grilli





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