Pagelle

Empoli Roma 2-1 - Il Pagellaio Matto

Sabato pomeriggio ho visto l’arcobaleno. Ma cosa c’entra con le pagelle? Niente. Solo che trovare un titolo privo di insulti è stato complicato e quindi l’ho presa alla larga, ma molto alla larga. Di Emiliano Petrone
Redazione de Il Legionario
inserita 2 mesi fa
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3:00
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Siamo giunti quindi alla fine di questo campionato con una certezza: “aveva ragione Mourinho”.
La rosa è stata costruita male non solo per la sua tipologia di gioco ma per tutte le tipologie di gioco. Se alcuni giocatori sono più funzionali per De Rossi, altri lo erano senza dubbio per lui, con la differenza che Daniele questi calciatori non li ha scelti ma se li è trovati in casa. Per Mourinho la situazione è ben diversa visto che lui ha avallato certi acquisti, ha accettato una rosa deficitaria fatta di parametri zero, di giocatori “mosci”, di altri “fracichi” per poi lamentarsi di cosa gli sia stato messo a disposizione. Ma il passato è appunto “il passato” e quindi tiriamo una riga dritta e dimentichiamoci tutto tranne quella notte di Tirana che resterà indelebile.
Sarebbe anche ora di gettarci alle spalle anche la finale dello scorso anno perché tanto continuare a frustarsi con quella notte infame targata uefa/taylor, è inutile.
Punto e capo.

Archiviata l’idea instant team che ci aveva sfiorato in quelle prime settimane di maggio di tre anni fa, si riparte con un’idea totalmente nuova e decisamente più logica vista la nostra situazione finanziaria. Non perché i Friedkin non abbiano i soldi per comprare i giocatori, sia chiaro. Potrebbero acquistare la rosa del City se volessero. Il problema è che bisogna fare i conti con i bilanci e tutte quelle belle cosette lì. Quest’anno gira voce che la Roma non avrà i paletti dell’Uefa (io finché non vedo…) ma comunque sia non mi aspetto che si spendano cifre da stropicciarsi gli occhi. Quello che mi piacerebbe vedere è la capacità di creare una rosa funzionale al gioco di De Rossi, come da lui stesso richiesto.
Lukaku è un calciatore fortissimo e buono per ogni tipo di gioco ma se penso all’attuale modo di fare calcio dell’allenatore, ci sono profili più funzionali sul quale puntare. Giocatori che attaccano il primo palo, che fanno movimento e hanno l’inserimento tra le linee. Per assurdo, Abraham è più funzionale come tipologia di calciatore rispetto a Lukaku ma il problema di Tammy è di altra entità e quindi c’è la necessità di guardarsi intorno. Sono convito che se la Roma trovasse un accordo per il prolungamento del prestito non ci penserebbe due volte a rinnovare ancora il belga perché abbiamo in casa un calciatore fortissimo ma se così non fosse, quei trenta voluti dal Chelsea credo possano virare nelle casse di qualche altro club per un calciatore più giovane e funzionale.
Terminato il pensiero del centravanti, si apre una distesa enorme di varianti per tutto il resto della rosa.
Il nuovo DS ha fatto un ottimo lavoro sia con il Lens (portandolo alla promozione in Ligue one), sia al Nizza dove ha dimostrato di saper costruire una buona squadra migliorando la posizione dal nono al quinto posto con annesso accesso all’Europa League.
Ovviamente il Nizza non è la Roma ma questo vale anche per l’appeal che un club può avere sui calciatori. Per farla breve, a Roma tanti calciatori ci verrebbero di corsa, al Nizza un po’ meno, di conseguenza ci sarà un mercato molto più ampio dal quale scegliere.
Ghisolfi sarà chiamato a un grande lavoro e speriamo abbia già le idee chiare su cosa serve al mister. Personalmente non sono qui a chiedergli miracoli perché è complicato pensare di azzeccare al primo anno tutti gli acquisti e nel frattempo piazzare altrove tutta una serie di calciatori inutili alla causa. Quello che però gli chiedo è di tapparsi le orecchie e possibilmente anche gli occhi dalla “stupidità” di una piazza che troppo spesso ragiona come fossimo il City o il Real per poi invidiare il modus operandi di Atalanta e Bayer Leverkusen (che sono l’esatto opposto).
Premesso che noi non siamo nessuna di queste squadre citate, dovremmo cercare di aprire di più gli occhi sulla realtà dei fatti.
L’Atalanta spreme fisicamente i suoi calciatori che sono in primis atleti e poi giocatori di calcio. Se sottoponessi Dybala, Baldanzi, Paredes, Pellegrini e altri ancora alle sedute fisiche dell’Atalanta, probabilmente li vedremmo in campo due partite l’anno. Quindi sarebbe opportuno decidere davvero cosa voler fare da grandi con la consapevolezza che per diventare “grandi” da queste parti non serve un progetto ma un vero e proprio miracolo. Serve un miracolo perché noi non vogliamo aspettare, vogliamo tutto e subito per poi non avere niente. Partiamo con l’idea di voler comprare i campioni, schifando i vari Koopmeiners perché giocava con l’Az, Scamacca perché il padre è matto e qui lo abbiamo mandato via, Frattesi perché è da lazio, Calafiori messo in croce per un paio di partite, quell’altro perché se era bono che ce lo davano a noi e potrei stare qui per ore, ma poi a fine campionato ci chiediamo perché quelli appena citati li prendano sempre gli altri. Famo pace col cervello e soprattutto impariamo a non giudicare i calciatori prima di averli visti giocare con la nostra maglia, nel modulo tattico del nostro allenatore e dandogli tempo di esprimere le proprie qualità.
Proviamo una volta tanto a essere differenti dal solito. Noi non facciamo i direttori sportivi, non siamo esperti di calciomercato e soprattutto non siamo (parlo per la maggior parte dei tifosi) allenatori di calcio. E anche quelli che hanno il patentino non è detto che ci capiscano qualcosa. C’è gente che ha la patente di guida ma porta la macchina da far schifo…

Però ora è giunto il momento di parlare della fantastica prestazione di ieri sera che all’improvviso è sembrata diventare un “tolgo la gamba perché ho paura”. Un po’ quello che doveva succedere ad Atalanta Roma al contrario.
Al minuto 92 si prende un contropiede (e mi sento di doverlo anche immortalare questo meraviglioso momento), con gente ferma chissà dove (qualcuno con appena una manciata di minuti giocati) e un tiro in porta tutt’altro che irresistibile.



Devo dire che la sensazione provata è stata davvero “pesante” per non dire altro.
L’impressione che all’improvviso si sia tirata dietro la gamba (e anche la mano) per lasciarli segnare e quindi salvarsi, è difficile da cancellare.
Abbiamo così condannato il Frosinone che reo di aver perso la sua di partita (immeritatamente, bisogna dirlo), è tornato in serie B al posto di chi invece avremmo voluto veder scendere per tutta una serie di motivi.

I voti penso sia inutile anche darli vista la dimostrazione che spesso oltre alla qualità, qui sono mancati gli attributi.
Mister… Direttore Sportivo, confidiamo in voi, andate dritti sulla strada che credete sia giusta e speriamo che una volta tanto sia quella “bona”.

Ah, comunque sabato pomeriggio l’arcobaleno l’ho visto davvero. Ero sulla statale per andare a Frosinone, allo stadio del nuoto per una partita di pallanuoto di mio figlio. Sono passato proprio sotto il Benito Stirpe augurandomi la loro salvezza per mantenere una promessa all’altro figlio.
E invece niente trasferta a Frosinone il prossimo anno…

Ad maiora

Emiliano Petrone






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