"I calciatori oggi sono un po' come i nomadi, seguono i soldi e non il
cuore".
non nomina quasi mai né Higuain né Pjanic, cioè i
calciatori di Napoli e Roma passati alla rivale storica, la Juventus,
ma,
,
fa capire senza tanti giri di parole quale sia il suo pensiero sul
calcio moderno: "Forse è questa la differenza tra me e tutti gli altri.
. Scelgono di
andare altrove per vincere e guadagnare di più, sono un po’ come dei
nomadi.
. Avrei guadagnato di più di quanto faccio ora. Per me si tratta di
altro, di passione, non di soldi". E si tratta anche di sogni. Uno,
quello che gli è rimasto: "So che non è facile, ma vorrei chiudere con
un trofeo".
IL FUTURO —
Presto smetterà di giocare, e Totti dice di immaginare così il momento
in cui dirà basta: "
Ci sarà sempre una fine. Devo solo trovare il
momento giusto. Quando non mi sentirò più bene con me stesso o vedrò che
starò facendo fatica o non avrò più il desiderio di giocare, sarò il
primo ad alzare la mano e farmi da parte". Per adesso non si immagina
allenatore, nonostante la battuta di qualche giorno fa: "Ora non ci sto
pensando. Vedere i miei ex compagni che hanno smesso di giocare e hanno
cominciato ad allenare è stato molto interessante. Forse qualcosa cambia
mentalmente e improvvisamente diventa accattivante. Forse un giorno
anche io sperimenterò questo cambiamento. Non è che non voglio fare
l’allenatore, però non me lo immagino ancora. Poi nella vita ci sono
tante sorprese e uno non può mai dire mai".
LA NAZIONALE —
Nessun rimpianto per l'addio alla maglia azzurra, 10 anni fa: "
La
Nazionale non mi è mai mancata. E’ una stata una mia scelta quella di
fermarmi. Quando scegli qualcosa significa che sei consapevole di quello
che stai lasciando". Sul momento attuale del calcio italiano, Totti
dice: "Spero torni ad alti livelli, la Nazionale ha fatto bene agli
ultimi Europei. L’Italia ha buoni prospetti che la aiuteranno nel
futuro. Però i problemi ci sono.
Lo sport è cambiato molto, ora al
centro ci sono i soldi. I giocatori cambiano squadra più spesso, forse
per fare più soldi. E’ più un fatto di affari che di passione. La gente
va allo stadio per divertirsi e vedere un giocatore che sta sempre nella
stessa squadra. Si aspettano che non li tradisca. Guardate quello che è
successo ora con
Higuain dal Napoli alla Juve. E’ un disastro. Però è
del tutto normale ora che quando uno straniero arriva in Italia abbia la
possibilità di andare in un’altra squadra per fare più soldi. È un
problema di mentalità,
non è che tutti gli stranieri sono Maradona".
RITORNO AL PASSATO —
Ecco allora la sua ricetta per migliorare le cose: "Se fosse per me
tornerei indietro, quando c’era un massimo di due stranieri per ogni
squadra. Il resto invece dovrebbero essere italiani, con in campo due o
tre stranieri. Nella nostra squadra non parliamo italiano, ma inglese.
Giocatori, allenatori, preparatori, massaggiatori, tutti parlano in
inglese. Ora sono tutti stranieri". Sarà possibile avere un nuovo Totti?
"Spero che la Roma possa trovare un nuovo Francesco Totti. Non è
facile, io ho fatto tanto. Ma Francesco Totti ci sarà sempre per aiutare
la Roma a fare una grande squadra, anche se non ci sarà più lui in
campo".
(Gazzetta.it - Chiara Zucchelli)