In & Out

Roma VS Borussia Monchengladbach - In & Out

a cura di Giovanni Acone
Redazione de Il Legionario
inserita 4 anni fa
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Durante uno scrosciante diluvio che investe l’Olimpico, la Roma sembra riuscire a conquistare tre punti contro la squadra tedesca di Mönchengladbach. Partita fisica e di sfida, come quella che fa sua Mancini, schierato nell’intrepido ruolo di mediano da Fonseca, un allenatore che sembra saperne una più del diavolo e risponde così alla maledizione degli infortuni. Il gol di Zaniolo sembra bastare alla squadra di casa, i giallorossi cercano anche il raddoppio ma sbagliano più volte, in particolar modo con Florenzi, che al 90’, imbeccato da una palla fantastica di Edin Dzeko, spedisce fuori in una situazione ampiamente favorevole. La beffa arriva due minuti dopo, con il signor W. Collum che rinnova la tradizione dei calci di rigore, assegnandone uno a favore per gli ospiti bianconeri per evidente tocco di ‘faccia’ di Chris Smalling. Non ci sono più parole per questi episodi, succedono sempre a noi.


IN

Nicolò Zaniolo

Sarebbe l’MVP a mani basse di un successo frutto della sua testa (in tutti i sensi). Lui non ascolta le critiche, non sente Capello che lo addita come cattivo esempio, lui agisce e basta. Risponde, lotta in mezzo al campo fino all’ultimo secondo del 76’ minuto, quando viene poi sostituito da Antonucci. Nicolò torna ad imporsi come giovane più promettente del campionato italiano e capace di fare la differenza anche in competizioni fuori dalla penisola. Fortifica i muri difensivi eretti da Smalling e Mancini e combatte fino a quando può. Continua così Nicolò!

Gianluca Mancini
Quando leggi la formazione, se ti chiami ‘Gianluca Mancini’ non ti aspetti di essere schierato a centrocampo, una posizione che sicuramente avrà portato il centrale ex-Atalanta a viaggiare indietro con la memoria, a quando quella posizione gli era più familiare, ai tempi del Valdarno Calcio. Ma Gianluca non è più un ragazzino, è un uomo e lo dimostra in ogni scontro di gioco. Sarebbe mediano, ma te lo trovi ovunque, lotta contro i giocatori tedeschi i quali, poveri, pensano di poterla mettere sul piano fisico contro lui e gente come Smalling, Fazio, Veretout. Incubo per Bensebaini, il quale cerca anche di farlo innervosire, dimostra di avere grandi abilità e attributi e di essere un nome più che valido anche in situazioni di emergenza. Fonseca nei punti positivi di questa sfida trova anche la prestazione del suo ‘mediano in prestito’.


OUT

William Collum e VAR

Giocare la seconda competizione europea senza sistema di revisione sul campo è ridicolo, ancora di più pensando al fatto che la Champions l’ha adottata, i Mondiali lo hanno fatto e con tutta probabilità anche gli Europei seguiranno questa linea, ma allora in Europa League perché no?
Ma soprattutto il signor Collum dovrebbe spiegare come ha fatto ad interpretare come tocco di mano, di braccio, o di qualsivoglia parte degli arti superiori di Smalling, un netto colpo in faccia. Smalling dal canto suo ci prova a fargli vedere il segno, ma nulla, il biscotto è servito e il Borussia pareggia.
Pau Lopez purtroppo per noi non indovina l’angolo e Stindl festeggia come se avesse segnato in finale. Loro festeggiano, noi ancora una volta ci blocchiamo per episodi che ci cambiano le partite in maniera irreversibile. Eppure dopo i fatti della semifinale con il Liverpool di due anni fa in Champions (tocco di mano di Arnold netto di fronte alla porta e gol regole annullato per fuorigioco a Dzeko) la situazione sembrava esser destinata a cambiare. Ma noi ci cadiamo ancora, ci fanno cadere ancora, la cosa più importante è restare vicini alla squadra ora che sta lottando e, siamo sicuri, lotterà ancora.

Kluivert, Florenzi e le occasioni sprecate
Se da un lato è vero che perdiamo due punti per una massima punizione di massima incomprensione, dall’altro non capitalizziamo l’opportunità dei raddoppi con un Kluivert che troppe volte sbaglia scelta nel passaggio finale e Florenzi, neo-entrato, che non ha la freddezza per spaccare la porta di Sommer a metà.
La Roma ha guadagnato molto in difesa, ma sembra pagare ciò a peso d’oro in attacco, continuerò a ripetere che le partite vanno chiuse prima. I rientri di Under e Perotti a pieno regime, speriamo portino vento nuovo in un attacco forse troppo stanco e costretto ad una cerchia di giocatori esigua per i troppi infortuni.


Giovanni Acone





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