Analisi tattica

Roma Slavia Praga 2-0 Analisi Tattica

Una Roma che distrugge l’avversario in sedici minuti e lo fa iniziando la partita con un pressing asfissiante assistito anche da una bolgia allo stadio in grado di far venire la tremarella a chiunque. Di Emiliano Petrone
Redazione de Il Legionario
inserita un anno fa
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Subito aggressiva, corta e compatta, sfrutta la prima ripartenza alla perfezione. Il raddoppio è detto fatto quindici minuti dopo. Pratica (non scontata) archiviata.

Minuto 1 – 1-0 (Bove)
La Roma alza il ritmo già sul primo pallone. Pressing uomo contro uomo fino alla trequarti avversaria.





Palla rubata da El Shaarawy e appoggio immediato su Bove.
Notate l’intelligenza tattica di Lukaku che mette il fisico davanti al difensore per non mandarlo in chiusura e dare al compagno tutto il tempo necessario per prendere la mira e calciare.





Il tiro è di quelli da guardare e riguardare fino alla nausea (ammesso che arrivi).
1-0 palla al centro.



Minuto 16 – 2-0 (Lukaku)​
Azione che parte dal basso. N’Dicka per il faraone che cerca un triangolo con un compagno.



Lo trova invece con il suo diretto marcatore che gli restituisce involontariamente il pallone.



Elsha ringrazia e se ne va. Allunga la falcata e attende il movimento di Lukaku, eccezionale su queste ripartenze. Il belga aspetta il momento giusto per attaccare lo spazio e lo fa mettendo Stephan in condizione di avere due possibilità: taglio al centro e tiro o filtrante su di lui.



Elsha sceglie la seconda e serve Lukaku in profondità sul suo piedino preferito…



Romelu accelera, prende la mira (manco troppa), carica il tiro e mentre lo fa grida al portiere: “scansete o te manno all’Umberto I”.



Messaggio ricevuto…

Minuto X – Panico a Roma…
In una serata dove ha funzionato tutto benissimo, c’è stato un momento dove tutti, e chi nega mente a sé stesso, abbiamo avuto più paura di un gol subito. Quel momento è stato quando Bryan Cristante, dopo un duello aereo, si è accasciato a terra toccandosi la coscia.
Chi come me ha trattenuto il fiato, chi ha pianto, chi ha preferito ingoiarsi la lingua, ognuno l’ha vissuta in un modo diverso, tutti accomunati da un unico credo: “se s’è fatto male lui è finita…”




Il primo replay (per chi era a casa come me) mostra un contatto tra il ginocchio dell’avversario e il muscolo della gamba di Bryan.
C’è quindi ancora speranza a questo mondo?
Sì, e la speranza prende vita dopo il secondo replay: c’è contatto e anche duro.
Chiunque stesse seguendo la partita alla tv, nel momento preciso in cui è stato evidenziato il contatto, ha avuto questa reazione:



“È solo una botta” dirà il medico… “al cuore” aggiungerei io.
Sta di fatto che Cristante si rialza e torna in campo. Pericolo scampato.

Tatticamente la Roma è stata superiore per tutti i novanta minuti (e doveva essere così), nonostante le tante assenze, maggiorate dall’indisponibilità causa lista uefa di altri due calciatori (Azmoun e Kristensen). Entrare in campo con questa mentalità e cattiveria fa sempre ben sperare per il futuro. Vediamo una Roma in crescita che potrebbe dire la sua se solo la smettessero di farsi male a turno i calciatori più di livello. Perché diciamocela tutta, una Roma al completo, senza infortunati e in piena forma, potrebbe far davvero paura a tutti in Italia.

Ad maiora

Emiliano Petrone




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