In & Out

Roma Parma 3-0 - In & Out

a cura di Giovanni Acone
Redazione de Il Legionario
inserita 3 anni fa
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Un tempo per chiudere i giochi di una partita tecnicamente perfetta. Questa è la miglior sintesi per la sfida che ha visto la Roma conquistare gli ennesimi tre punti del campionato contro il Parma.
Nella boxe potrebbero chiamarlo KO tecnico, inferto con tre gol in quaranta minuti di gioco. I ducali non sembrano poter mai mettere in difficoltà una squadra che gioca da grande e vince come tale, seppur colpita da molte assenze (Dzeko, Kumbulla, Smalling, Fazio e Santon). Nota dolente: l’infortunio di Ibanez, uscito al 53’ a causa di un risentimento al flessore della coscia destra, e l’affaticamento di Mancini, anch’egli autore di una gara superba. Campanello d’allarme per la difesa in vista della trasferta di Napoli.
Superbo e decisivo ancora una volta Mkhitaryan; l’armeno sembra non fermarsi più, altra doppietta e anche molte occasioni per aumentare i suoi bonus fantacalcistici.
Grande prova anche di Villar che risponde presente alla chiamata di Fonseca.


IN

Henryk Mkhitaryan

Il problema principale è che rischia di settimana in settimana di farmi sembrare ripetitivo. Il primo gol è un eccellente incontro di potenza e classe, sul secondo mostra ancora di saper leggere bene il gioco dei suoi compagni e farsi trovare nel posto giusto al momento giusto. Nella ripresa gli capitano un altro paio di palloni buoni, ma Sepe non concede null’altro. Apprezzo molto che ogni partita ci sia il suo zampino o quello di Pedro nei gol, segno che questa squadra sta trovando la quadra del cerchio.


Borja Mayoral – Leonardo Spinazzola
“Io sono il gatto e lui è la volpe noi siamo in società, di noi ti puoi fidar”
Così cantava Bennato in una sua famosa canzone, così mi sembra la coppia composta dalla punta ed il terzino. Si trovano sempre in maniera precisa, com’è evidente nel gol del vantaggio: Borja scatta sul filo del fuorigioco e Spina gli regala una traiettoria che solo un computer poteva tracciare.
Lo spagnolo prova anche a ricambiare il favore e, come il terzino, cerca più volte di servire un assist per i compagni, svolgendo in sostanza un ottimo lavoro anche in fase di costruzione. È suo anche il tocco che alza il pallone per il missile del 2-0.

Gonzalo Villar
Prima da titolare per l’ex Elche che dà prova di ciò che ha imparato da Veretout. La solidità in mediana garantisce proprio al compagno francese di avanzare, consapevole di avere le spalle coperte.
Gioca un numero esorbitante di palloni, senza correre troppi rischi. Non mette la firma sul registro marcatori, ma fa molto bene il lavoro sporco. Segnali di maturità acquisita, che sta iniziando a dare i propri frutti nel momento migliore.


Giovanni Acone




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