Roma Monza 1-0 Il Pagellaio Matto
La sottile linea tra “bene” e “male”. Di Emiliano Petrone
Redazione de Il Legionario
inserita un anno fa
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4:00
2827 Quante volte mi sono fermato a riflettere su quanto sia sottile questa linea che divide due forze così opposte tra di loro: il bene e il male. Questi due fattori possono essere applicati a più tematiche, ma noi oggi li prenderemo in esame per discutere del risultato finale di Roma Monza.
Abbiamo assistito a novanta minuti di male assoluto che ci stavano facendo calendarizzare nuovi santi con il passare dei minuti. Non per ultimo quel palo clamoroso a portiere battuto, con tanto di traiettoria lungo la linea di porta sul quale andava solo soffiato per metterla dentro. Diciamoci la verità, lì abbiamo gettato tutti la spugna, convinti che ormai non ci fosse più speranza. Ed ecco che la sottile linea tra bene e male viene “superata” da 4 dei cambi effettuati da Mourinho. Lo schema è sempre quello: cross (di Zalewski) dalla sinistra verso il secondo palo, torre di testa del terzino (Kristensen) e colpo finale dell’attaccante (Azmoun). Sarebbe dovuto bastare quello se il muro difensivo del Monza non avesse respinto ancora un pallone diretto in porta. Per fortuna che quest’ultimo è arrivato sui piedi del faraone che l’ha messa dentro di giustezza e poi tutti a casa.
RUI PATRICIO 6,5 –Primo tempo da turista al Colosseo. Nella ripresa si fa trovare pronto in un paio di occasioni. Osserva senza speranza quella parabola maledetta che esce di un soffio (per fortuna).
MANCINI 6 – Primo tempo poco impegnativo. Nel secondo riesce a dedicarsi, vista l’inferiorità numerica degli avversari, anche alla fase offensiva senza incidere più di tanto. Commovente il crollo a terra al gol del faraone.
CRISTANTE 6 – Gestisce la difesa senza troppi problemi. Il Monza fa tanto possesso palla ma impensierisce poco la retroguardia che amministra senza troppi problemi.
NDICKA 6 – L’unica cosa che mi prendo oggi è l’assenza di sbavature. Piano piano sembra stia riuscendo a capire quanto meno come si fa la fase difensiva in Italia.
Dal 74' LLORENTE 6 – Grazie al suo ingresso Cristante può tornare a centrocampo. Un paio di buone chiusure e poco altro da evidenziare.
KARSDORP 6 – Ci si aspettava qualche folata in più, un po’ di vecchia spinta nordica e invece riceviamo in cambio una prestazione pulita o forse sarebbe meglio dire “stitica”.
Dal 74' ZALEWSKI 7 – Entra con una grande voglia e questo è già un valore aggiunto rispetto alle ultime apparizioni. Viene spostato sulla fascia sinistra e si rende partecipe di quasi tutte le azioni offensive compresa quella che porta al gol vittoria.
BOVE 5,5 – Oggi il nostro Edo non ci ha regalato la solita prestazione “cazzuta”. Troppi palloni buttati senza ragionare che potevano essere buone ripartenze. Da cane malato a bassotto che passeggia il passo è breve. Speriamo solo in una giornata “storta”.
Dal 63' EL SHAARAWY 7 – Entra e segna… ci avrei scommesso… passatemi la battuta ma dopo un periodo dove non si fa altro che parlare di scommesse, sentire i nomi dei nostri calciatori tirati in ballo ci aveva infastidito non poco. Non per i calciatori in sé per sé ma perché già viviamo in tensione per i continui infortuni, ci mancavano pure quelli tirati dentro a questa nuova situazione. Il faraone, nonostante avesse fatto poco fino al momento del gol, risolve la partita con un destro di cattiveria dove scarica tutta la rabbia accumulata (cosa che non gli era riuscita prima sulla ciabattata sparata addosso al difensore). Le sue lacrime, le nostre urla, è tutto bellissimo.
PAREDES 6,5 – Ha preso in mano il centrocampo, c’è da dirlo. Anche oggi amministra il gioco, detta i ritmi e pulisce le situazioni più complesse con possesso e visione.
AOUAR 5,5 – L’espulsione di D’Ambrosio riporta equilibrio numerico visto che fino a quel momento anche noi stavamo giocando in dieci. Il colpo di testa sparato addosso al portiere è un errore grave per uno come lui. L’inserimento è perfetto, ha tutto il tempo di piazzarla e soprattutto schiacciarla e invece riesce a colpire una sagoma in mezzo a sette metri e trentadue centimetri di porta. Agghiacciante, direbbe Conte. Meglio nel secondo tempo anche se da uno come lui si pretende un salto di qualità tecnico.
SPINAZZOLA 6,5 – Oggi bene come non lo si vedeva da tempo (ma l’avevamo visto in crescita nelle ultime partite). Sulla fascia fa ciò che vuole e mette dentro anche tre-quattro palloni interessanti che non vengono sfruttati a dovere. Speriamo stia tornando lo Spina visto prima dell’europeo.
Dal 78' KRISTENSEN 6,5 – Entra, mena, si fa trovare pronto con la sponda di testa sull’azione del gol. Nulla da obiettare.
BELOTTI 6,5 – Il mezzo voto in più è per il doppio fallo subito che costringe il Monza a restare in dieci. Una prestazione comunque positiva se si pensa che gli sono arrivate pochissime palle “pulite” da giocare. Perfetto il cross sul quale Aouar si divora il vantaggio, poco fortunato su quel rimpallo che finisce sul piede del portiere avversario.
Dal 63' AZMOUN 6,5 – Anche lui entra in campo con la voglia di spaccare il mondo. Sfortunatissimo su quel palo che gli avrebbe regalato la prima gioia (e mica solo a lui) con la maglia giallorossa, così sull’altro tiro ribattuto dove però si fa trovare pronto El Shaarawy.
LUKAKU 5,5 – Personalmente mi è apparso più stanco del solito. Chissà che le partite con la nazionale non lo abbiamo affaticato, considerando che da quando è arrivato a Roma le ha giocate tutte.
All. MOURINHO 5,5 – Una Roma abbastanza brutta che ha il solo pregio di difendersi bene. Il problema di oggi sono state le ripartenze, lente e sterili. Poteva evitare il gesto che gli costerà di saltare ancora una volta la trasferta di Milano contro l’Inter anche se queste sanzioni disciplinari le vediamo comparire solo verso la panchina della Roma quando anche altri allenatori (leggasi Pioli), sono stati graziati per gesti simili.
Giovedì ci giochiamo il girone. Una vittoria ci proietterebbe verso il primo posto, fondamentale per evitare gli spareggi a febbraio. Cerchiamo di non sbagliarla.
Ad maiora.
Emiliano Petrone