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Roma Feyenoord 5-3 dcr - Il Pagellaio Matto

Roma – “Svejenoord” 5-3 ai calci di rigori. Di Emiliano Petrone
Redazione de Il Legionario
inserita 7 mesi fa
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Mi verrebbe da cantare “Uno su Mile ce la fa” se non fosse che ieri anche “due” Su Mile ce l’hanno fatta visti i rigori parati. E se non avesse titubato sul quarto, avrebbe respinto anche quello privando però Zalewski della gioia finale.
Se la Roma di Frosinone era stata di rara bruttezza, la serata europea è di tutt’altro stampo. Nonostante il gol fortunoso subito dopo quattro minuti, la Roma riparte a testa bassa e trova il pareggio con un autentico capolavoro del Capitano, giocatore che con De Rossi ha cambiato nettamente il suo modo di giocare e soprattutto la qualità delle giocate. Merito sicuramente di uno spostamento tattico che lo mette in condizione di giocare più vicino alla porta.
La Roma alla fine meriterebbe di chiuderla già nei novanta minuti ma gli olandesi si difendono contro natura e ci portano ai supplementari. Alcuni dei nostri ancora reggono botta, altri “crampano” in giro per il campo sotto la panca insieme alle capre (che gufano da casa). C’è chi esce, c’è chi entra, Cristante ha le allucinazioni, De Rossi il demonio in corpo. Lukaku ha la palla match a 30 secondi dalla fine. Tiro, urliamo, parata, urliamo ancora, fuori di un soffio. Angolo, ancora un brivido e poi il fischio finale che ci porta ai rigori. Tutto il resto è… gioia.


Mile SVILAR 10 – Concedetemelo. Bravi tutti (tranne uno) a tirare rigori ai limiti della perfezione ma se Mile non avesse parato in quel modo due penalty (a due rigoristi per giunta, uno entrato anche di proposito), i bei tiri angolati se li saremmo sbattuti dove non batte il sole (tranne per chi frequenta le spiagge di nudisti). Protagonista assoluto.
Rick KARSDORP 5 – Troppo frettoloso sulla ripartenza (sbagliata) che causa l’azione del gol subito. Sentendo l’altra squadra parlare olandese, si convince di giocare ancora con loro e questo dura fino a che DDR non lo fa uscire per disperazione. (Dal 67' Zeki CELIK 6,5 – Entra con una grandissima voglia di giocare e anche con buona qualità. Spesso riesce a tagliare in campo internamente favorendo lo svolgimento delle trame offensive).
Gianluca MANCINI 7,5 – Anticipa costantemente l’uomo bloccando qualsiasi azione offensiva. Funge da regista basso e spesso salta l’uomo creando superiorità. Sul finire di partita sbaracca l’avversario fuori dal campo in stile Ultimate Warrior. Partita sontuosa.
Diego LLORENTE 6+ - Qualche sbavatura ma anche buoni interventi. Esce per una brutta botta alla testa. (Dal 85' Evan N'DICKA 6,5 – Entra benissimo in campo dando sicurezza e pulizia nella costruzione. Mi è sembrato un giocatore maturato in modo definitivo dopo la vittoria in Coppa d’Africa.).
Leonardo SPINAZZOLA 7,5 – Una costante per tutti i centosei minuti che gioca. Da quella parte non ce n’è per nessuno. Fa ciò che vuole. La capacità di giocare con entrambi i piedi mette in enorme difficoltà il suo marcatore in quanto non riesce mai a leggere in anticipo la mossa che farà. (Dal 106' Angelinho 6,5 – Anche lui entra molto bene in campo. Un paio di sgroppate interessanti, è uno che non toglie mai il piede.).
Bryan CRISTANTE 6+ – Sfiora il pallone del vantaggio dopo un’incursione da trequartista puro. Partita di grande sostanza condita da qualche errorino dovuto alla lentezza con il quale deve fare i conti. Quando il ritmo di gioco si alza lui purtroppo ne risente.
Leandro PAREDES 7+ - Sta diventando una sentenza dagli undici metri (e speriamo di non doverci rimangiare queste parole). Gioca una partita di grande intelligenza tattica e dona sicurezza alla manovra. Certo la velocità con cui rincorre l’avversario diretto in porta (sul quale salva Svilar) mi ha ricordato la gara uomo vs raptor, ma per il resto giocatore al momento essenziale negli equilibri.
Lorenzo PELLEGRINI 8 – Il gol capolavoro è solo l’atto finale di una prestazione maiuscola. Il fatto che faccia interdizione sulla mediana avversaria e non più sulla linea di Paredes lo mette in condizione di essere non solo più pericoloso, ma anche di favorire le giocate per i compagni. Bellissimo il lancio per Cristante che non segna per un soffio. (Dal 71' Houssem AOUAR 6,5 – Forse poteva sfruttare meglio alcune azioni di rimessa ma finalmente ho avuto la sensazione di un giocatore libero di capoccia. Cerca e riesce spesso a saltare l’uomo e far ripartire la squadra. Freddissimo dal dischetto).
Paulo DYBALA 6 – Non è certo il miglior Dybala questo che stiamo vedendo nell’ultimo periodo. È anche vero che ieri su di lui c’erano almeno tre o quattro cartellini gialli non sanzionati per falli diretti alle gambe e prendere tutti quei calci alla fine lo paghi. La sufficienza è perché se l’arbitro avesse fatto il suo, probabilmente il Feyenoord avrebbe rischiato di finire la partita in 10 (Dal 102' Tommaso BALDANZI 6 – Non riesce a dare quel qualcosa in più che ti aspetti da un calciatore di quella qualità ma è anche vero che al suo ingresso la squadra non ne aveva più e faceva fatica a seguire le sue avanzate rapide. Questo lo ha messo spesso in condizione di dover affrontare una difesa intera quasi da solo).
Romelu LUKAKU 5,5 – Il portiere gli nega il gol della vittoria con una parata miracolosa. Ci avrei scommesso dei soldi che sarebbe stato lui a portarci agli ottavi ma li avrei persi di santa ragione. Il rigore che sbaglia (è già il secondo) è tirato male, male, male.
Stephan EL SHAARAWY 7 – Partita di grande sacrificio anche in fase difensiva (spesso si abbassa sulla linea dei difensori addirittura). Sfortunato sull’intervento che causa il gol fortuito del Feyenoord, intelligente sul pallone servito a Pellegrini per il pareggio. (Dal 90' Nicola ZALEWSKI 6,5 – Prima che il Feyenoord calci il quarto rigore si avvicina a Svilar e gli offre un barattolo di nutella da 4 kg e mezzo per non parare anche quello. Svilar è un po’ indeciso e inizialmente rifiuta. Lui da lontano però lo richiama e aumenta l’offerta a 6 kg. A quel punto Mile cede e fa finta di perdere un secondo per non pararlo. E fu così che Nicola la mise sotto l’incrocio facendo piangere i tulipani ancora una volta).
All. Daniele DE ROSSI 7 – Non era per nulla facile, questo lo sapevamo. È vero che il Feyenoord che abbiamo incontrato è con tutta probabilità il peggiore degli ultimi tre anni ma è anche vero che per un allenatore alla prima esperienza nelle coppe non è facile gestire le partite infrasettimanali e soprattutto arrivare ai supplementari con lo stato fisico di alcuni da centro pensionistico.
A fine partita l’urlo liberatorio, il suo, il nostro… “Vena”, vidi, vici.

Archiviata questa bella nottata europea si pensa al prossimo step. A proposito, come detto dall’amico Riccardo (non il galopeira eh ma Riccardo l’amico mio), stamattina romanisti e laziali li riconoscevi subito. Erano entrambi assonnati ma il primo era felice e l’altro aveva chiari sintomi contusivi da caduta dal trespolo. Ammaccati dal 1900.
Al prossimo turno ci toccherà il Brighton di de Zerbi. Una squadra che gioca a memoria e con un ritmo vertiginoso. Prima però ci sono da sistemare un paio di pendenze in campionato perché avvicinarci alla zona Champions è d’obbligo.

Ad maiora



Emiliano Petrone



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