Triplice fischio

Roma-Atalanta - Cosa è andato storto?

a cura di Nicola Lucarelli
Redazione de Il Legionario
inserita 4 anni fa
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7:00
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Arriva nel momento di massima euforia la prima sconfitta della squadra di Fonseca, che cade sotto i colpi di una rinata Atalanta.

La Roma entra in campo con un’inedita difesa a tre volta a contenere gli inserimenti dei centrocampisti atalantini che, necessariamente, porta la squadra a perdere quei dettami tattici ormai assimilati con il 4231. La spettacolarità attesa per questa partita nel primo tempo lascia spazio ad un’attenta fase difensiva da parte delle due squadre, che vanno al riposo sul pari senza aver mai veramente impensierito i portieri avversari.

Nel secondo tempo è la squadra di Gasperini ad entrare con un piglio diverso prendendo le redini del gioco.
La Roma non molla un centimetro e lotta su ogni pallone, rischiando di passare in vantaggio con Zaniolo: il giovane trequartista salta secco Gollini ma non trova il tempo per calciare a rete per il perfetto intervento di Toloi.
Dal possibile vantaggio si passa ad essere sotto: Zapata entra dalla panchina e dopo la sponda di Freuler spacca la porta con il mancino e porta avanti i bergamaschi.
Fonseca non ci sta a perdere e inserisce in campo Kalinic a supporto di Dzeko; è proprio il croato ad avere la possibilità di sbloccarsi e portare sul pari la partita dopo un rimpallo: il suo tiro si stampa sul piede di Gollini.
A togliere ogni speranza ci pensa la difesa giallorossa: all’87 infatti la squadra si addormenta, Pasalic anticipa di testa l’uscita di Pau Lopez e De Roon colpisce a porta vuota.

La Roma crolla nel suo stadio con la consapevolezza di non aver fatto abbastanza.
Cosa è andato storto?
“Sacrificare” Pellegrini sulla fascia rende necessariamente la vita più difficile al centrocampista giallorosso.
È mancata la spinta di Kolarov per gran parte della partita in quanto schierato difensore centrale.
La mancanza di un perno dietro le spalle di Dzeko ha portato le due ali ad allargarsi eccessivamente, giocando troppo distanti dal centravanti, comportando dunque l’assenza di quei passaggi e tagli veloci a cui la Roma ci aveva abituato
La squadra così come l’allenatore è nuova, è fisiologico subire dunque un calo nel momento in cui si cambia modulo in quanto necessariamente l’intesa deve ancora crescere. Si sbaglia però a criticare la scelta di Fonseca: l’unica via per riprendersi dalla sconfitta è dare fiducia alla squadra, la stessa fiducia che si sono conquistati nelle precedenti 3 vittorie e di cui necessariamente ora hanno bisogno.
Le sconfitte nella stagione arrivano e arriveranno, la differenza e la crescita si vedrà nell’analizzare come esse verranno affrontate.
Roma e la Roma sono con il mister, non sarà un passo falso a rovinare il nostro cammino.


Nicola Lucarelli




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