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Pallotta cede la Roma. Il nuovo presidente sarà Friedkin.

a cura di Matteo Bianchetti
Redazione de Il Legionario
inserita 3 anni fa
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Dopo 8 anni di promesse non mantenute, di plus-valenze e minus-valenze, cambi di allenatore, di scelte sbagliate (ad esempio affidarsi a persone sbagliate), James Pallotta lascia la Roma nelle mani di un altro americano: Dan Friedkin.

Abbiamo visto campioni arrivare e andare via, abbiamo visto giovani promesse diventare grandi e altri fallire. Abbiamo visto giocatori affezionarsi inevitabilmente ai nostri colori, così com’è sempre successo, ma li abbiamo visti anche piangere mentre facevano le valigie.
Un ricordo positivo di questa gestione è, ovviamente, la seminifinale di Champions League del 2018, distrutto però dal successivo smantellamento della rosa che ci ha portato fin lì.



Pallotta ha sicuramente dato alla Roma un profilo più internazionale, ha modernizzato le strutture e l’organico societario rendendo all’avanguardia il brand Roma. Ma i tifosi, i romanisti, sanno bene che questo non basta, perché la Roma non è come le altre squadre, il cuore dei giallorossi pulsa per ciò che ci rende unici: le bandiere, coloro che hanno vissuto il vero ardore per questi colori, che hanno sudato per la Roma. Totti, De Rossi, Ranieri, Nela, Sabatini, chi se n’è andato e chi è stato cacciato ne sono un esempio.

Se da una parte è stato un bene internazionalizzare la Roma, dall’altra è un dovere essere conosciuti nel mondo per la nostra unicità, il nostro vanto, le nostre bandiere, la parte pura di questo calcio moderno. Perciò se Pallotta ha trasformato la società in un brand, si spera che Friedkin trasformi la società in una squadra di calcio, ma non una qualunque, perché Noi Siamo La Roma.




Matteo Bianchetti





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