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MARCO DELVECCHIO ● Storie di Giallorossi (con video)

di Emanuele Grilli
Redazione de Il Legionario
inserita 6 anni fa
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10:00
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Benvenuti ad una nuova puntata di Storie di Giallorossi, dedicata a uno dei giocatori più rappresentativi del Derby Capitolino. Come ben sapete nella storia di questa sfida spesso i marcatori sono stati dei giocatori totalmente inaspettati, tra i vari Cassetti, Iturbe, Yanga Mbiwa, Mutarelli, Basta e Balzaretti. Tra gli anni 90 e 2000 però c'era un giocatore che riusciva, grazie ai suoi innumerevoli gol nei derby, a risultare quasi scontato, una sentenza di questa sfida. E sto parlando ovviamente di Super Marco Delvecchio, attaccante protagonista della Roma nei primi anni 2000 e secondo miglior marcatore nella storia del derby di Roma, con 9 marcature complessive. Un giocatore molto forte ed abile a tutto campo, capace di giocare bene sia da prima punta che da esterno, grazie a un dribbling e una finalizzazione da grande giocatore.
La sua esultanza tipica era mettere le mani sulle orecchie per sentire le urla dei tifosi ad ogni suo gol. In pochi sanno però che quell'esultanza fu inizialmente in tono di polemica, visto che i tifosi giallorossi non apprezzarono subito il suo arrivo fischiandolo alle prime partite insufficienti. Ma di questo, e di tanti altri episodi della sua carriera, direi che possiamo parlarne nel paragrafo adeguato, che ne dite? E allora iniziamo!






CARRIERA
Marco Delvecchio nasce nel 1973 ed inizia a calcare i campi di calcio nelle giovanili dell'Inter, che in poco tempo lo fa esordire velocemente in prima squadra. L'esordio infatti arriva nel 1992 a soli 19 anni, in un Fiorentina Inter terminato per 1-1. Nella sua prima stagione l'attaccante però non riesce a trovare il giusto spazio, e Moratti decide di mandarlo a maturare in prestito, consapevole delle sue ottime capacità tecniche. Il primo prestito è in serie B al Venezia, e la stagione successiva ai bianconeri dell'Udinese. Anche le due esperienze in prestito però non si rivelano del tutto soddisfacenti, con il Venezia riesce a fare 3 gol in 20 presenze, mentre con l'Udinese non riesce ad andare oltre alle 7 presenze stagionali.
Tornato definitivamente dal prestito nella stagione 1994/95, Delvecchio viene subito visto di buon occhio dall'allenatore Ottavio Bianchi, che lo inserisce fin da subito negli schemi del suo reparto offensivo. Il giocatore trova quindi fiducia in se stesso e diventa un elemento importante per l'attacco nerazzurro, trovando in questa stagione i suoi primi gol nella massima competizione. Dopo 29 presenze e 4 gol la conferma appare evidente e giusta, confermata anche da una buona prima parte di stagione nell'anno successivo.
A novembre però, attraverso uno scambio con Marco Branca, il giovane attaccante viene ceduto in prestito alla Roma, una scelta che inizialmente non prende molto bene. Non per il valore della Roma, ma perchè credeva in quel momento di essere diventato veramente importante per la squadra nerazzurra. Come già detto inizialmente la sua esperienza in giallorosso non inizia nel migliore dei modi, i tifosi si aspettavano un acquisto più importante e non gli perdonano nessun piccolo errore. Un difetto dei nostri tifosi che purtroppo ci portiamo dietro tuttora ai giorni d'oggi. Nella prima parte di stagione Delvecchio non trova molto spazio, chiuso dal tridente offensivo formato da Balbo, Fonseca e un giovane Totti. Nel girone di ritorno però, vista l'età non più giovanissima dei primi due attaccanti, Delvecchio riesce finalmente a trovare la regolarità che gli serviva, culminata da una tripletta fantastica in casa contro il Napoli e una doppietta alla Fiorentina, che gli consentono di diventare il secondo miglior marcatore stagionale dei giallorossi, con dieci gol complessivi.
La stagione successiva Delvecchio viene riscattato per metà cartellino dalla Roma per 6 miliardi di lire, giocando tante partite ma non dando il contributo di gol che ci aspettava. In 27 partite infatti l'attaccante segna solo 4 gol, un risultato leggermente negativo rispetto alla crescita della stagione precedente. Ciononostante la Roma decide di riscattarlo definitivamente spendendo altri 4 miliardi, consapevole che presto il suo potenziale sarebbe venuto fuori. La stagione successiva infatti il giocatore migliora sia le prestazioni che i gol, arrivando a quota 7 marcature stagionali tra cui il primo gol in un derby purtroppo perso per 3-1 in favore dei biancocelesti.
La stagione 1998/99 si può considerare la migliore dal punto di vista delle marcature, infatti Delvecchio riuscirà a segnare ben 18 gol confermandosi come il miglior marcatore giallorosso di tutta la stagione. Tra questi spiccano senza dubbio le tre marcature ancora nei derby capitolini, prima nella storica sfida terminata per 3-3 che vede anche un gol annullato ingiustamente, e poi nella vittoria per 3-1 che vede una bellissima doppietta a coronazione di una prestazione splendida. Qui iniziano ufficialmente gli incubi del centrale laziale Alessandro Nesta, uno dei più forti difensori di sempre ma che quando vedeva Super Marco sbarrava sempre gli occhi dalla paura.
La stagione successiva, con l'avvento di Capello in panchina e Montella in attacco, Delvecchio viene arretrato nel ruolo di seconda punta togliendosi nonostante tutto altre bellissime soddisfazioni. Ovviamente non si può non citare la doppietta nella storica vittoria per 4-1 contro i cugini laziali, che a fine stagione riusciranno addirittura a vincere il titolo. Ma meritano una nomina anche il gol alla Juve, la doppietta all'Udinese e il gol decisivo al Torino, che gli fanno concludere la stagione con 11 marcature e la convocazione da parte di Dino Zoff agli europei del 2000.
Dopo la cocente eliminazione in finale contro la Francia, Delvecchio torna a Roma e vede ulteriormente arretrata la sua posizione, a favore del tridente spaziale formato da Batistuta, Montella e capitan Totti. In quest'annata Delvecchio mostra tanta grinta e spirito di sacrificio, adattandosi subito a un ruolo diverso e riuscendo, nonostante pochi gol, a risultare sempre determinante. E come tutti avranno sicuramente immaginato, uno di questi gol è arrivato proprio nel derby di ritorno, pareggiato per 2-2 contro i biancocelesti di Erikson.
Nella stagione 2001/02 Delvecchio conquista diversi traguardi personali, tra cui la vittoria della Supercoppa ai danni della Fiorentina, l'esordio in Champions League, il primo gol contro l'Anderlecht e, come di consuetudine, l'ottava marcatura ai danni della Lazio, nella vittoria per 2-0 dopo aver superato Nesta come un Loria qualsiasi.
La stagione successiva è negativa per tutta la squadra giallorossa, che arriverà solamente ottava perdendo tante partite decisamente evitabili. Delvecchio riuscirà nonostante tutto a trovare il suo nono e ultimo gol in un derby capitolino e una tripletta fantastica ai quarti di coppa italia contro il Vicenza. Conclude la sua avventura in maglia giallorossa nel gennaio del 2005, dopo ben 10 anni consecutivi conditi da 83 gol in 300 presenze.
Successivamente Delvecchio decide di tornare al Brescia giocando però solo 4 partite complessive e senza incidere particolarmente, quindi sei mesi dopo vola al Parma segnando un solo gol ai campioni della Juventus.
Nella sua ultima stagione in serie A segna due gol in dieci partite con la maglia dell'Ascoli, uno di questi all'Olimpico proprio contro la Roma. Dopo un infortunio al ginocchio decide di rescindere il contratto con i bianconeri, tornando a giocare solo due anni dopo con i dilettanti del Pescatori Ostia. Dopo una stagione condita da 34 gol in 39 presenze, Delvecchio decide ufficialmente di appendere gli scarpini al chiodo.

NAZIONALE
Con la nazionale conta 22 presenze e 4 gol, uno di questi nella tragica finale degli Europei del 2000 contro la Francia.

Emanuele Grilli


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