I giallorossi vanno subito sotto con l’
autogol di Ibanez, sfortunato a trovarsi nella traiettoria del colpo di testa di
Baschirotto, che infila Rui, poi cominciano ad attaccare a spada tratta. Arriva così il rigore del
pareggio di Dybala, ma nonostante un ottimo
Abraham non si riesce più a segnare. Ci mette il suo l’arbitro
Aureliano che dopo la partita
dello scorso anno a Venezia, ancora una volta, condiziona il risultato finale
non espellendo Strefezza già ammonito che entra dritto dritto sulla caviglia di
Matic. Perde due punti la Roma, un’occasione sciupata per distaccarsi dalle dirette concorrenti, ma ora la testa va diretta a giovedì
sera quando si andrà in trasferta a Salisburgo per l’andata dei sedicesimi di
Europa League.
IN
Tammy Abraham
Crea almeno quattro chiare occasioni da rete: di tacco, scambiando con Dybala o
andando a colpire di testa. Trova sulla sua strada il miglior Falcone della
carriera che gli impedisce di fare il settimo gol in campionato. L’inglese ha
però dato molti segnali di essere tornato al suo livello, di essere di nuovo
l’attaccante in grado di scardinare le difese avversarie col coltello tra i
denti. Avesse avuto un minimo di fortuna in più.
Paulo Dybala
Se Abraham è lo scardinatore, lui preferisce la furbizia e l’agilità per
“scassinare” la cassaforte salentina. Inventa come suo solito palloni magici,
ma i compagni non tirano fuori il coniglio dal cilindro. Si prende la
responsabilità di battere il rigore che, per nostra fortuna, non lo costringe
ad uscire come all’andata. All’attacco dei giganti della difesa risponde con
tanta classe, come suo solito.
OUT
Roger Ibanez
Affanna e sembra confuso. Sicuramente il meno in palla dei tre dietro e porta
anche il flagello dell’autogol causato, seppur in maniera molto casuale. Se
sabato scorso aveva aperto le danze, oggi pare non riuscire a prendere il tempo
e rischia fin troppo. Insicuro.
Giovanni Acone