La Sfera dei Capricci

La Sfera dei Capricci: Splendòrrido

Una rubrica di Franco Costantini
Redazione de Il Legionario
inserita 3 anni fa
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7:00
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Al tuo cospetto, o Diva,
il mio desio s’evinca:
che Roma sempre viva,
che Roma lotti e vinca.




Splendido e orrido insieme. Cioè “splendòrrido”.
Lo spettacolo offerto dalla nostra Roma merita di sicuro il suddetto neologismo. E merita i seguenti quaternari.


Questa Roma
sempre oscilla:
pare in coma,
ma poi brilla.

(O talvolta
viceversa:
prima è sciolta,
dopo è persa).

Non si sbaglia
chi motteggia:
«Prima raglia,
dopo arpeggia».

Sdrucciolare, rialzarsi, ri-sdrucciolare… e così via. In un perenne turbinio di emozioni. Il mio pensiero, allora, va a una particolare categoria di persone. Cui dedico i seguenti endecasillabi (naturalmente, “sdruccioli”).

Vi ammiro, voi che siete veri stoici
(e tra tutti gli stoici i più simpatici):
io v’amo, o miei stupendi e sempre eroici
tifosi giallorossi cardiopatici…

*

Coppa Italia: Roma Spezia 0-3 (sul campo, 2-4 dts)

Una gara da incubo. Sotto di due gol (rigore discutibile, poi erroraccio di Kumbulla), la Roma riesce a rimettersi in carreggiata con Pellegrini e Miki… Ma, all’inizio dei supplementari, ecco tre “harakiri” in sequenza: si fa espellere Mancini, si fa espellere Pau Lopez (il suo “liscio” sul pallone è da Guinness degli Orrori), e si opera il sesto cambio! (La sconfitta a tavolino sarà automatica, dannazione!). A mia memoria, non ricordo una squadra che, nello stesso campionato, sia incorsa in due sconfitte a tavolino per stupidissime infrazioni del regolamento. Il danno di immagine - a mio avviso - fa ancora più male dell’eliminazione.
A fine partita, compongo (con rabbia) un distico e un anagramma.


Distico
Se tifi Roma, soffri e soffrirai
(triplo harakiri, come samurai)…

Anagramma
Roma? Grave (che partite insulse!)
→ Serve lo psichiatra. Ma urgente!

*

Campionato: Roma Spezia 4-3

Prima gioia: Mayoral
Ibanez passa a Spina, lancio lungo
per Pellegrini che s’invola lesto,
e serve un assist splendido ed onesto
a Borja, stile «cogito ergo pungo»!

Primo dolore: Piccoli

Kumbulla-Smalling, tragico rimpallo;
Farias la gioca male… ma c’è il “giallo”,
ché Lopez non la blocca, la “smanaccia”
(collezionando un’altra figuraccia).
[Qui apro una parentesi su Pau Lopez. Ecco la mia personale valutazione: buono tra i pali; sufficiente in reattività; appena sufficiente nel senso della posizione; scarso nella presa; scarso nel gioco di piede; scarso nelle uscite basse; scarsissimo nella capacità di comunicare con la difesa; scarsissimo nelle uscite alte (ho un incubo ricorrente: il gollonzo preso l’anno scorso dalla Lazio, con Pau Lopez che colpisce la palla due volte con un timido singolo pugnetto, anziché abbrancarla a due mani, sfruttando il vantaggio delle braccia). Morale: Pau Lopez, forse, non è portiere da Roma].

Seconda gioia: Mayoral
Scambio Borja-“Vertù”, poi lo spagnolo
dribbla Chabot con un virtuoso assolo,
e infine tutti i lupi fa esultare
con un preciso destro ad incrociare!

Terza gioia: Karsdorp
Borja (tacco geniale) lancia Spina
che poi dal fondo fa “giocata fina”,
e la vittoria sembra prenda corpo
per l’irruzion felice di “Karsdorpo”!

Secondo dolore: Farias
Palla persa da Perez, contropiede,
e Galabinov lo spiraglio vede:
serve Farias, che tosto (porca vacca!)
agile dribbla ed il pallone insacca.

Terzo dolore: Verde

Smalling “cicca” una palla clamorosa,
e il mio cuore tre battiti si perde:
poi s’alza la pressione mia arteriosa
per la legge dell’ex, ché segna Verde…

Quarta definitiva gioia: Pellegrini
Il cross di “Spina”, Peres, Pellegrini…
ed è la gioia senza più confini!
(Ma intanto, nel toracico comparto,
Per sette volte già rischiai l’infarto).

*

Bilancio del girone d’andata


La Roma ci ha dato sempre l’impressione (non solo in questa stagione, ma anche in quelle precedenti) di essere squadra ondivaga, discontinua, altalenante. Per me dunque è stata una grande sorpresa rilevare il seguente dato statistico.

Alla fine del girone d’andata siamo terzi con 37 punti: rispetto ai pronostici dell’estate, il nostro rendimento risulta nettamente superiore. Ma… come abbiamo ottenuto questo 37 punti?

Ben trentatré (33!) li abbiamo ottenuti con le ultime undici squadre (nell’ordine attuale di classifica: Sampdoria, Benevento, Fiorentina, Bologna, Udinese, Spezia, Genoa, Torino, Cagliari, Parma, Crotone). Il che significa (udite udite!) la strabiliante media di 3 punti a partita: il massimo possibile!
Con le altre otto squadre delle prime nove, abbiamo ottenuto sul campo 5 pareggi e 3 sconfitte. Uno di questi pareggi (col Verona, alla prima giornata) è stato poi commutato in una sconfitta a tavolino.
Dunque, solo 4 punti con le “big”. Per la media, alquanto risibile, di 0,5 punti a gara.

A suo modo, comunque, questo dato statistico ci mostra la Roma in un’altra prospettiva. Altro che squadra discontinua! È in grado, con le cosiddette “piccole”, di vincere sempre (non c’è niente da fare: la vita è contraddittoria - per non dire “splendòrrida”! - e le statistiche pure!).

*

Gli anagrammi della settimana

1.
Nonostante sia odioso soffrire sì mestamente per la Lupa, io…
→ … sono altamente fiero, sappilo, di essere un tifoso romanista

2.
«Sì, sono daltonico! - urlo a te - E mi creda: lo voglio essere!»
→ «Così tra i colori ne vedo solamente due: giallo e rosso!»

*

L’anagramma del trentennio

Trent’anni fa scompariva un uomo eccezionale: cioè Dino Viola
→ Costruì (e con zelo) una Roma “da favola” e vincente: noi, i Campioni!


Franco Costantini


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