La Sfera dei Capricci

La Sfera dei Capricci: Par che pari per il pari…

Una rubrica di Franco Costantini
Redazione de Il Legionario
inserita 6 anni fa
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10:00
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O Musa Pedatoria,
o Sfera dei Capricci:
raccontaci una storia,
del grande calcio dicci…



Chievo - Roma 0-0

Prodezze di Sorrentino a parte («par che pari per il pari!»), la Roma ha messo in mostra qualche limite:
1) Bruno Peres e Maxime Gonalons continuano a deludere (sono, a mio avviso, tra i “punti deboli” della rosa); il primo, in particolare, con uno sciagurato intervento di coscia ha fornito a Birsa una solare palla gol, per nostra fortuna finita sulla traversa;
2) Gerson, dopo le prodezze di Firenze, si è progressivamente ridimensionato, tornando ad essere il giocatore (con poca grinta, poco scatto, poca precisione) che avevamo conosciuto lo scorso anno; gravissimo, a mio avviso, l’errore sulla ribattuta a rete dopo il bellissimo tacco di Schick respinto da Sorrentino: col portiere ancora a terra, avrebbe dovuto o incrociare il tiro o cercare il pallonetto, invece ha cercato l’angolo più favorevole all’estremo difensore;
3) la difesa, pur confermandosi come il reparto più “felice” dei giallorossi, ha ballato troppo, concedendo ai clivensi diverse palle gol (due su tutte: nel primo tempo, la traversa di Birsa; nel secondo, il “rigore in movimento” calciato alto dallo stesso Birsa);
4) l’attacco, quest’anno “stitico” rispetto alla scorsa stagione, soffre forse l’assenza di Salah; e Dzeko ed El Shaarawy non brillano per continuità di rendimento.


Eusebio, d’altro canto, sta lavorando bene. E spero che, col lavoro, i suddetti limiti possano essere superati.

Gerson dimesso, Strootman fuori forma;
e Dzeko sbaglia, e ’l Faraôn par dorma.
E mai non vidi giovamento alcuno
nel gioco di Maxime o Peres Bruno…

E quando sembra che, seppure a stento,
dalla manovra un bel golletto n’esca…
s’oppone con un magico intervento
Sorrentino “version saracinesca”.

A un altro pari infine siam costretti…
Cosa ci manca? Il culo di Spalletti?


*

Negli ottavi di Champions, lo Shakhtar Donetsk…

Per favore, non dite “ucràini”. Pronunciate “ucraìni”.
Sono consapevole che molti moderni dizionari riportano come lecite entrambe le pronunce. Ma sono altrettanto consapevole che la pronuncia sdrucciola (ucràini) era in origine sbagliata; l’errore poi si è diffuso a tal punto che la lingua lo ha assorbito e legittimato (la lingua è un organismo vivo, non si decide nelle accademie: è l’uso che fa la norma).

Ad ogni modo, io continuerò a pronunciare “ucraìni” (seguendo il consiglio del DOP: cfr. http://www.dizionario.rai.it).
Forse perché sono romanista: un errore, per me, non cessa di essere errore, per quanto sia diffuso; così come gli errori arbitrali a favore della Juve, per quanto storicamente diffusi e “fatti norma”, non daranno mai legittimità a certi scudetti…


Sì come s’auspicò da varie parti
(acché approdar la Roma possa ai quarti),
la jella sì durevole e diuturna
per una volta disertò dall’urna:
benevoli sembrarono i destini,
ed accoppiati fummo agli Ucraìni…

“Ucraìni”, appunto. Non pronunciamolo sdrucciolo, altrimenti rischiamo di sdrucciolare anche noi…


*

L’anagramma della settimana

Il dio Efesto (per i latini, Vulcano) era capace di forgiare formidabili strumenti difensivi: dalla corazza di Achille all’elmo di Enea, dall’armatura di Memnone fino allo scudo di Zeus (l’Egida). Questi strumenti, insomma, erano in grado di parare e neutralizzare quasi tutti gli attacchi.
Ciò premesso, questa “onomanzia” risulta pertinente:

Stefano Sorrentino = «Non tirar, son Efesto!»

*

L’anagramma del mese

Che il “piccolo uomo” sia fortunato, è innegabile. Specialmente in quest’ultimo periodo…
Luciano Spalletti = Il pelato “sta in cul”…


Franco Costantini



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