La Sfera dei Capricci

La Sfera dei Capricci: Lupetti mannari

una rubrica di Franco Costantini
Redazione de Il Legionario
inserita 3 anni fa
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O Sfera che governi
del calcio il paradosso,
ispira versi eterni
al vate giallorosso…



L’ultima gara di campionato, Juventus-Roma, sarà del tutto priva di significato. Con ogni probabilità vedremo in campo formazioni peregrine (magari con il “confronto professionale” tra Pastore e Muratore!). Quel che è certo che è le due compagini saranno con la testa alle Coppe, giacché entrambe non hanno più nulla da chiedere al campionato. Ciò premesso, vi annuncio che - su Juve-Roma - NON ci sarà una puntata specifica della presente rubrica. Magari parlerò della gara nel prologo della prossima puntata, che sarà dedicata al match d’Europa League col Siviglia.
Mentre scrivo, la “questione Smalling” non s’è ancora risolta positivamente. Sembra che il difensore debba tornare in Inghilterra il 5 agosto. Dunque non sarà disponibile per l’Europa League; il che mi rende pessimista sull’esito della gara secca con gli spagnoli. Insomma, la prossima puntata della Sfera dei Capricci potrebbe essere l’ultima della stagione (spero, ovviamente, di sbagliarmi!).

Bilancio del presente campionato? Tutto sommato, positivo. Con una rosa più debole (privata di De Rossi, Florenzi, Manolas, El Shaarawy; e se volete persino di Shick, le cui prestazioni al Lipsia hanno destato qualche rimpianto), la Roma è stata capace di realizzare più punti della scorsa stagione (67 contro 66, e con una partita in meno) e di migliorare la posizione finale (dal sesto al quinto posto). Tutto ciò in un ambiente devastato da mille difficoltà e mille polemiche (società in vendita; infortuni a ripetizioni, in primis quello di Zaniolo; direttori sportivi messi alla porta; bilancio in rosso; e chi più ne ha più ne metta). Insomma: Fonseca, secondo me, ha cavato sangue dalle rape; e vorrei vederlo tra noi anche per i prossimi anni, magari in una situazione societaria più serena…

Una considerazione su Zaniolo: troppe polemiche, per una serata in discoteca e due boccate alla sigaretta della fidanzata… Mi ricordo, qualche anno fa, quando un giallorosso - ubriaco alla guida - sfasciò la propria automobile: le critiche furono di gran lunga inferiori, e nessuno ne fece un caso. Insomma: giù le mani dal nostro Nicolò; altrimenti, vi bersaglierò di “sfottonari” per i prossimi vent’anni!

Ecco - infine - il mio augurio per il futuro. In distico d’endecasillabi (N.B.: per evidenziare la rima fonetica, mi prendo licenza di “italianizzare” la grafia di Champions League).


Spero che Roma torni tra le “big”:
Friedkin, lo Stadio… e poi la “Cempions Lig”!

*

Torino Roma 2-3

A tratti svogliati e superficiali come cuccioli. In altri frangenti, capaci di grintosa determinazione. Anche nella gara decisiva col Torino, i giallorossi hanno palesato la loro consueta natura “bipolare”… Ma i tre punti - alla fine - sono arrivati. Ed è arrivato il quinto posto.

Prima cuccioli paion, poi sicari…
Lupetti? Sì, lupetti: ma mannari!

Ad essere sincero, molti dei nostri lupetti mi sono piaciuti poco: Zappacosta, benché entrato nel secondo tempo, e dunque più fresco rispetto agli altri, ha risparmiato troppe calorie (corse indolenti e poca grinta); Bruno Peres ha peccato di ingenuità (e di velocità) nell’azione del secondo gol granata; Pau Lopez (la responsabilità del secondo gol è anche sua) è apparso insicuro nelle uscite, insicuro tra i pali, insicuro con i piedi. Persino Dzeko, comunque tra i migliori in campo, ha alternato giocate da campione a errori da dilettante (tre o quattro passaggi sbagliatissimi, un paio di stop infelici, movimenti senza palla non sempre congrui). Ad ogni modo, «all’s well that ends well».

Dzeko, Smalling, Diawarà…
e i tre punti sono qua!
(anche se, per dirla tutta,
questa Roma a tratti è brutta).

*

L’anagramma della settimana

Forse è anche questione di stanchezza (troppe gare ravvicinate, dopo la ripresa); ma è un dato di fatto: il gioco giallorosso subisce spesso vistosi rallentamenti. Anche nella gara decisiva con il Torino. Tuttavia, almeno a tratti, la squadra ha espresso una “feroce convinzione”, capace di bilanciare le fasi - per così dire - “timide e svogliate”. Lo dirò con un anagramma:

La Roma ti pare forse un po’ lenta…
→ però sa fare il “lupetto mannaro”



Franco Costantini






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