La Sfera dei Capricci

La Sfera dei Capricci: Closing e gollonzi

Una rubrica di Franco Costantini
Redazione de Il Legionario
inserita 4 anni fa
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O Sfera che governi
del calcio il paradosso,
ispira versi eterni
al vate giallorosso…




Ci aspettano tre gare importanti: Sassuolo-Roma, Roma-Bologna
e Atalanta-Roma. Se dopo queste gare saremo ancora quarti da soli, allora comincerò a credere DAVVERO che la zona Champions sia alla nostra portata (oggi, vedendo la corazzata bergamasca segnare 7 gol a Torino, ritengo che l’impresa sia molto difficile).
Ma all’orizzonte c’è un altro appuntamento importante, che potrebbe arrivare proprio in concomitanza con Atalanta-Roma: mi riferisco al “closing” della trattativa Pallotta-Friedkin…

Mentre scrivo, i giornali danno per “cosa fatta” l’arrivo di Carles Perez Sayol, dal Barcellona, e di Gonzalo Villar, dall’Elche. Entrambi classe 1998, come il già arrivato Roger Ibanez da Silva.
I rinforzi, vista l’infermeria affollatissima, erano proprio necessari.
Ecco dunque tre giocose onomanzie sui nuovi giallorossi.

Ibanez, difensore, ha nel nome una promessa (N.B.: il sostantivo “braveria”, pur avendo l’etimo in comune con “bravura”, significa soprattutto “spavalderia”):

Roger Ibanez da Silva → Braveria di “senza gol”

Di Perez, attaccante, userò il nome completo (con “Sayol” traslitterato in “Saiol”):

Carles Perez Saiol → crea spazi, sorelle!

Di Villar ho trovato solo un anagramma: privo di senso… ma divertente.
Gonzalo Villar → Gollonzi al Var

*

Juventus Roma 3-1

La Coppa Italia sfuma. E con pochi rimpianti: i bianconeri, infatti, sono apparsi troppo più “attrezzati” di noi; e stavolta non hanno nemmeno avuto bisogno di favori arbitrali.
Al centro del nostro attacco, per giunta, c’era Kalinic al posto dello squalificato Dzeko. Kalinic, sia chiaro, mi sta simpatico; e quando giocava nella Fiorentina era ancora un eccellente centravanti.
Ma molta acqua è passata sotto i ponti; e se Nikola non segna uno straccio di gol da oltre un anno, un motivo ci sarà… Ogni volta che l’ho visto in campo con la maglia giallorossa, ho avuto moti alternati: rabbia impotente e assoluta compassione. Di lui ricordo una sola giocata degna di questo nome: la chiusura del triangolo con Pellegrini, in Parma-Roma (0-2) di Coppa Italia.

Con la Juve, insomma, poca fortuna… e tanti infortuni. Alla perdita di Zaniolo (in campionato) si aggiunge ora quella di Diawara.
L’unica nota positiva della sconfitta con i “gobbi”, a mio avviso, è la crescita di Under: che è tornato ad assomigliare al “Cengo” di qualche tempo fa. Si parlava di una sua possibile cessione, ma dopo la gara con la Juve è meglio ripensarci. Per dirla in ottonari:


Se ritorna il vecchio “Cengo”…
non lo vendo e me lo tengo.

*

Roma Lazio 1-1

Prima della partita, avrei firmato per il pareggio. Troppi infortunati per noi, troppi successi consecutivi per loro. «Sono la squadra più in forma del momento» - mi dicevo - «e hanno stracciato la Juve due volte. Massì, un punticino andrebbe bene: basterà per restare da soli al quarto posto».

Dopo, naturalmente, ci sono solo rimpianti. Avremmo potuto vincerla con tre gol di scarto, per quanto l’abbiamo dominata. Qualche dato:
Possesso: Roma 64%.
Corner: 7 a1 per la Roma.
Tiri: 22 a 6 per la Roma.

A tutto ciò si aggiunga:
1) l’assurdità del gol subìto (secondo me è il gollonzo del secolo, perché figlio di DUE papere consecutive: Pau Lopez potrebbe - per ben due volte! - abbrancare il pallone con due mani, ma per due volte lo colpisce malamente con una mano sola; sigh);
2) la prestazione “croce e delizia” (anzi, “delizia e croce”) di Dzeko; che prima si inventa un fantastico gol di nuca, e poi se ne mangia tre sparando sempre addosso al portiere (due volte di piede, una di testa);
3) il palo di Pellegrini (splendido destro a giro, che avrebbe meritato ben altro esito);
4) il mancato rigore a nostro favore (abominio Calvarese-Var).

Il rigore negato alla Roma, dopo la segnalazione del Var, è a mio avviso uno scandalo. So che quasi tutti hanno commentato diversamente l’accaduto: si parla di «scontro fortuito», o di «assoluta involontarietà dell’intervento di Patric», o addirittura del fatto che Patric «NON POTEVA VEDERE Kluivert»…
Il fallo non era volontario? Non ha rilevanza (esempio: anche un evidente sgambetto è “involontario”, se il difensore voleva intervenire sulla palla!).
Ecco il fatto: Patric sta correndo all’indietro, e mette la gamba proprio sulla corsa di Kluivert, causandone la caduta. Per me è rigore. Punto e basta.
Se poi passasse l’ultima interpretazione (“Se il difensore non vede, non può essere fallo”)… allora ho un consiglio tattico per Fonseca. E lo esprimerò in endecasillabi (con accento di settima):


Bendate Fazio, e che spari calcioni
su tutto: rotule, tibie e coglioni…

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Gli anagrammi della settimana

1. Omaggio alla “Dea”
Non è che Gasperini mi sia simpatico (per carità!). E per l’Atalanta (anche in quanto rivale della Roma per la Champions) provo un sano “odio sportivo”. Ma il merito va riconosciuto, suvvia. Vincere in trasferta 7-0 col Torino… è impresa epica. Che celebro così:


Toro: fanta-crollo! E senza attenuanti:
→ l’Atalanta trionfò con un sette a zero


2. Omaggio a Corrado Guzzanti
Ricordate la gag (più volte ripetuta sulla Rai) di “Lorenzo” che faceva la schedina? A un certo punto diceva: «Lazio-Merda: ics». Ecco - sul tema - una frase anagrammata:


Considerazione (diciamolo):
→ «Sì, Lazio e merda coincidono»

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Sfottonari


L’Inter è costretta al pareggio casalingo dal tiro-gol di Nainggolan (grande Ninja!; io ancora lo rimpiango…); la Juve, invece, è sconfitta a Napoli. Quando le “big” inciampano, scatta l’ora degli “sfottonari”…


Sarri cade, Conte frena:
che giornata dolce e amena!
Conte frena, Sarri cade:
gioia tenera m’invade…

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Elogio a Fonseca

Secondo me, il nostro allenatore sta facendo miracoli: il gioco non brillerà sempre, d’accordo; ma siamo in piena lotta per la Champions. Siamo ancora quarti, sì: nonostante la campagna acquisti non certo esaltante (con l’ennesima cessione eccellente, Manolas); e nonostante la sequela incredibile di infortuni (sequela in grado di spezzare morale e rendimento a qualsiasi squadra).
Per celebrare il mister (capace - pur nell’emergenza - di dominare la squadra più in forma del momento), voglio riproporre “l’onomanzia augurale” da noi pubblicata quando Fonseca arrivò a Roma (si era ad agosto). Ribadisco la precisazione che feci allora: «l’espressione “neo-dux” significa solo “nuovo condottiero”, senza alcun riferimento politico».


Paulo Alexandre Rodrigues Fonseca

Neo-dux: «Se riesco, farò grande la Lupa!»



Franco Costantini




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