La Sfera dei Capricci

La Sfera dei Capricci: A proposito di Ulisse

Una rubrica di Franco Costantini
Redazione de Il Legionario
inserita 4 anni fa
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O Sfera che governi
del calcio il paradosso,
ispira versi eterni
al vate giallorosso…



L’Atalanta ci ha già raggiunto. Anzi, ci ha superato (è in vantaggio sia nella differenza reti sia negli scontri diretti, poiché vinse a Roma per 2-0). Razionalmente, il sogno Champions dei giallorossi finisce proprio qui, giusto alla conclusione del girone d’andata. I bergamaschi sembrano troppo più squadra, troppo più in forma, troppo più attrezzati di questa Roma.
La quale, per giunta, dovrà affrontare il girone di ritorno senza Nicolò Zaniolo, uno dei suoi uomini più forti.

Insomma, il 2020 è iniziato proprio male: due sconfitte interne con le torinesi, il grave infortunio del nostro Nicolò, un brusco ridimensionamento di speranze ed entusiasmi.
Ma è proprio nei momenti di maggiore difficoltà che germina il seme dell’epos. L’epos se ne frega delle valutazioni razionali. Persino Ulisse, l’uomo più razionale che il Mito ci abbia mai proposto, rinuncia alla propria dote primaria quando sta per morire… Nella narrazione omerica dell’Odissea, dopo il prologo della “Telemachia”, l’eroe appare per la prima volta in balia delle onde. Nel naufragio ha perso tutto: i suoi ultimi compagni, l’ultima sua nave, le sue ultime forze, le sue ultime speranze. È lì, sballottato dalla tempesta, ormai prossimo ad affogare: la scelta più razionale sarebbe quella di lasciarsi andare, per porre fine alle annose sofferenze di un chimerico ritorno a casa; invece Ulisse combatte contro i marosi, anche se sconfiggerli appare razionalmente impossibile; e con la sua ferrea volontà (e una spintarella del Fato) approda sull’isola dei Feaci.
Sappiamo tutti come andò a finire.

D’accordo, Ulisse appartiene al mito, non alla realtà. Ma talora realtà e mito non divergono. Vi ricordate quando il Leicester di Ranieri vinse la Premier League? Non fu forse un’impresa epica? Non fu forse puro “mito”?
Dunque, eccoci qui: siamo nel caos che può precedere l’epos. È l’ora di combattere per l’impossibile. Per dirla in distico:

Quando le cose vanno da far schifo…
ancor più forte griderò il mio tifo.

*

Roma Juventus 1-2


Marco Guida non è stato perfetto (forse non c’era la punizione da cui è nato il primo gol; forse 3 delle 6 ammonizioni ai Nostri sono state troppo severe; forse i bianconeri sono stati graziati di un paio di “gialli”). Ma - specie se confrontato con certe direzioni del passato - l’arbitraggio va classificato come “equo”.
A far perdere la Roma, stavolta, non è stato l’arbitro; è stato lo sciagurato approccio alla gara. Nei primi minuti, gli errori di Kolarov e Veretout hanno compromesso il risultato. La reazione, tuttavia, è stata ottima: i nostri lupetti hanno combattuto sino all’ultimo minuto, mettendo spesso in affanno i bianconeri.
I seguenti dati sono MOLTO indicativi.
Possesso: Roma 53,1%; Juve 46,9.
Corner: Roma 13, Juve 2.
Tiri: Roma 22, Juve 5.

Ecco la sintesi in quartina di ottonari (N.B.: “fûr” è forma contratta di “furono”; cfr. Dante, Inferno, III, 64-66: «Questi sciaurati, che mai non fur vivi, / erano ignudi e stimolati molto / da mosconi e da vespe ch’eran ivi»).


Dopo il primo quarto d’ora,
i lupetti fûr gagliardi.
Non bastò, con la Signora.
(Ci svegliammo troppo tardi).

La sconfitta brucia, ma il perdere i tre punti è nulla, in confronto al perdere Zaniolo. Sembra che la Roma si stia muovendo sul mercato per rimediare alla lunga assenza del suo jolly. Mentre scrivo, leggo di un possibile scambio con i nerazzurri: Spinazzola per Politano. Sarei favorevole, anche perché Matteo Politano è nato a Roma, e ha trascorso otto anni nelle giovanili giallorosse. Sarebbe un “ritorno a casa” dopo quasi dieci anni (il che mi ricorda un altro ritorno glorioso: quello di Ulisse a Itaca).


*

Il distico apotropaico

Dopo il Parma, in Coppa Italia, ci attendono due gare importanti: la trasferta col Genoa… e il derby. Battere i “cuggini” sarebbe fondamentale, perché ritengo più probabile finire davanti a loro, che davanti all’Atalanta… Il sogno di rimonta comincia con due endecasillabi:

Con la Lazio vorrei lupi feroci:
feroci come Ulisse contro i Proci.



Franco Costantini



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