La Gazzetta dello Sport (C.Zucchelli) – Le nozze d’argento di Totti, ma anche la voglia di rivincita di Strootman, la solitudine di Manolas, i dubbi di Dzeko, la normalità di Perotti e la velocità di Salah. Se alla voce nuovi acquisti Luciano Spalletti potrebbe avere qualcosa da ridire visto che mancano 4 giorni al ritiro di Pinzolo e Gerson è il solo volto nuovo (in attesa di Alisson), alla voce «big» il tecnico non si può lamentare. Mentre altre squadre lavoreranno senza tanti nazionali e/o punti fermi, la Roma in Trentino porterà parecchi pezzi da novanta.
IL PIÙ CERCATO – Il più atteso è, neanche a dirlo, Francesco Totti.
Inizierà l’ultima stagione con lo spirito di sempre, la maggior parte
delle iniziative di marketing dipenderà da lui, la sua maglia sarà la
più venduta, i suoi autografi i più richiesti. A maggior ragione adesso,
che tutti sanno che non tornerà più in montagna a sudare. Dopo il
rinnovo di contratto e le vacanze, Francesco è pronto a guidare giovani e meno giovani con l’entusiasmo di sempre.
FINALMENTE KEVIN – A proposito di entusiasmo, sul podio va sicuramente Kevin Strootman.
Bastava vedere le foto delle sue vacanze (Usa, Baleari) per notare la
differenza con gli altri anni: nessuna immagine con lo sguardo
concentrato a recuperare da infortuni e operazioni, solo tanto riposo.
Questo, di fatto, per lui sarà il primo vero ritiro completo con
la Roma: nel 2013 arrivò a lavori in corso, nel 2014 e 2015 seguiva i
suoi percorsi personalizzati, quest’anno, pur seguendo a volte dei carichi specifici, si allenerà con i compagni e sarà il centro del gioco di Spalletti. Con Pjanic altrove e De Rossi e Nainggolan in ferie, con Uçan e Keita che hanno salutato e Paredes che non è ancora una certezza, sarà lui a prendere in mano il centrocampo. Adesso e in futuro.
I DUE PUNTI FERMI – Se Strootman sarà senza dubbio titolare, lo stesso si può dire per Salah e Perotti. Da quando Spalletti è diventato allenatore della Roma
non li ha mai tolti dal campo, il primo esterno o seconda punta, il
seconda trequartista o falso nove, sono stati le chiavi tattiche della
rincorsa alla Champions. Il tecnico stravede per tutti e due, averli con sé fin dall’inizio è una fortuna, anche perché Salah dovrà fare pure scuola a Iturbe, stesso ruolo, stesso piede preferito, il sinistro, ma opposta capacità di incidere nella Roma. Visto che a gennaio l’egiziano saluterà per la Coppa d’Africa, a Iturbe lavorare con lui dall’inizio può soltanto fare bene. Sempre se l’argentino resterà.
DUBBIO EDIN – Il futuro dell’ex Verona è ancora tutto da decidere, così come quello di Dzeko. Anche lui sarà a Pinzolo, anche lui ha la possibilità di lavorare dall’inizio con Spalletti e se resterà alla Roma
dipende (tanto) da queste settimane. Se tra attaccante e allenatore
scatterà il feeling giusto allora le possibilità di non salutarsi dopo
un solo anno aumenteranno, altrimenti addio, con tanti rimpianti. Chi,
infine, vorrebbe tanto ritrovare qualcuno al suo fianco è Manolas: Zukanovic
ci sarà ma è sulla lista dei partenti, Gyomber pure, Castan è pronto
per la Samp, Rüdiger è infortunato e il greco è al momento l’unico
centrale titolare. Per lui si prospetta un anno di fatiche, a cominciare dall’estate.