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Totti e Spalletti peggio di Beautiful

Roma non può vivere di passato e di futuro, ma deve solamente guardare al presente e sostenere tutti coloro che ne fanno parte. Di Roberta Lanzolla
Redazione de Il Legionario
inserita 6 anni fa
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"Con Spalletti non c'è mai stato un confronto e mai ci sarà, avrei preferito chiudere in un altro modo. Fossi stato in lui avrei gestito il calciatore e la persona in modo diverso" (Francesco Totti).

Si è espresso in modo inequivocabile, per cui segna un punto preciso sul nostro rapporto. Da parte mia ci sarà sempre la stessa apertura e disponibilità che ho sempre avuto, poi è chiaro che per il mio ruolo devo gestire delle cose. Se pensa così mi spiace ma non posso farci nulla" (Luciano Spalletti).

Come sempre nella vita contano le parole e non i fatti. Ancora una volta Roma non riesce a concentrarsi sulle cose concrete ma pensa solo a fare polemica. Questo battibecco a distanza tra Totti e Spalletti ha davvero scocciato. I tanti tifosi giallorossi accusano l’allenatore dell’Inter di parlare sempre della Roma, probabilmente non hanno mai ascoltato una sua Conferenza Stampa da quando è a Milano. Se un giornalista ti fa una domanda, tu rispondi. Ad ogni Conferenza Spalletti è costretto a parlare del suo passato e dunque a parlare del suo rapporto con Totti. Ora, non abbiamo ancora capito che ruolo abbia Totti nella Roma americana. Francesco non ha mai amato i progetti della nuova società, per questo non capiamo che senso abbia la sua permanenza a Roma da dirigente. Totti non è felice, ha sempre ammesso e sottolineato che quantomeno avrebbe voluto continuare a giocare per un altro anno cosa che non gli è stata concessa perché Pallotta aveva deciso da tempo di farlo smettere e poi ha lasciato la patata bollente in mano a Spalletti.

Ecco, questo è il grande difetto di Roma: vive nel passato, continua a celebrare una leggenda, ma non ha la forza di andare avanti, di andare oltre Totti. Perché è vero, Totti con ogni probabilità è stato il più grande giocatore italiano di sempre, ma i suoi comportamenti molto spesso hanno condizionato squadra e ambiente. Le dichiarazioni rilasciate quasi sempre in momenti delicati e fuori dal mondo non possono che fare male ad una società già in grande difficoltà. Dispiace molto constatare la rabbia, il rancore di Totti nei confronti di una persona che gli ha fatto vincere la Scarpa d’Oro e che è stato uno degli allenatori più vincenti della storia della squadra. Di certo Spalletti ha le sue colpe, ha un carattere molto complicato e un ego smisurato, come tutti i toscani è difficile contraddirlo o fargli ammettere un errore, ma ci sembra che questa storia gli sia esplosa in mano per colpa di una società troppo assente e per colpa di un Totti corrucciato e arrabbiato, più che con l’allenatore stesso, con il tempo che passava e con un fisico che non rispondeva più come prima.

 La città eterna farebbe bene ad evitare di dividersi in fazioni; lo scontro tra le “vedove di Spalletti” e i “Tottiani” ha stufato, non va bene, perché fa male ad un ambiente già parecchio fragile è umorale. Roma non può vivere di passato e di futuro, ma deve solamente guardare al presente e sostenere tutti coloro che ne fanno parte. A Totti e Spalletti si augura buona vita, nella speranza che questo sia l’ultimo capitolo di una vicenda che ha contato molto molto di più rispetto al calcio giocato.

Roberta Lanzolla






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