LA REPUBBLICA (F. FERRAZZA) - Continue telefonate e periodici
incontri caratterizzano il rapporto tra i due, con il tecnico che fa
base nella sua Toscana col cellulare sempre a portata di mano, per
sentire il diesse giallorosso e mandare qualche messaggio via whatsapp
ai giocatori che sono in vacanza oppure impegnati all’Europeo. Molto attivo con Nainggolan e De Rossi,
con cui ama confrontarsi sulle posizioni che ricoprono con le
rispettive nazionali. «Non capisco delle cose del Belgio- fa sapere
Luciano alle telecamere Sky- perché ad esempio Fellaini fa quasi
l’attaccante, mentre Radja
se giocasse più avanti, come fa con noi, potrebbe essere più coinvolto
nel gioco, pressando e anche tornando indietro come mediano. Andrebbe
sfruttato di più, o meglio». Polemico con Wilmots, mentre è soddisfatto
di come Conte sta utilizzando De Rossi.
«Ha fatto molto bene, Daniele: pulisce sempre la piazzola evitando che
venga rotta la linea difensiva». Piazzola che nella Roma dovrà essere
pulita da De Rossi e da qualche nuovo difensore.
«Dobbiamo intervenire in alcune posizioni, ma
mi fido molto di Sabatini», ribadisce
Spalletti.
Un modo per far sentire anche pubblicamente la pressione al ds. E per
il mister sembra essere al momento di secondo piano la questione legata a
Dzeko.
L’attaccante vorrebbe restare nella capitale, dimostrando ad allenatore
e tifosi di non essere il giocatore visto l’anno scorso.
La partenza di Pjanic
e, soprattutto, il modo in cui la società ha mediaticamente gestito la
sua cessione, addossando l’intera operazione alla volontà del
centrocampista,
non è piaciuta a Edin, che perde un
punto di riferimento importante all’interno dello spogliatoio. Ma se non
dovesse arrivare un’offerta davvero convincente, il bosniaco amerebbe
indossare ancora la maglia della Roma. E
Spalletti, come detto,
ha più volte rassicurato il ragazzo, chiedendogli di presentarsi a Pinzolo con il sangue agli occhi e la voglia di spaccare il mondo.
Intanto, sul fronte prioritario dei difensori, sembra a un passo il tesseramento di Caceres. Svincolato dalla
Juve,
il ventinovenne uruguayano, che può giocare sia esterno sia centrale ed
è reduce dalla rottura del tendine d’Achille, percepirebbe circa 2,5
milioni, con un contratto di tre anni, vincolato alle sue effettive
condizioni fisiche (clausole a tutela della Roma nel caso non
recuperasse al meglio). Un altro terzino che piace è Zabaleta,
trentunenne argentino del Manchester City, in scadenza tra un anno, che
non rientrerebbe nei piani di Guardiola. Sarà invece riscattato in
questa settimana dal Milan (13 milioni),
El Shaarawy.