In & Out

Roma Lazio 3-0 - In & Out

Una Roma perfetta dal primo all'ultimo minuto. A cura di Giovanni Acone
Redazione de Il Legionario
inserita 2 anni fa
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Un derby che sarà ricordato negli anni, un dominio incontrastato che porta l’aquila a chinare il capo di fronte ai lupi. La Roma passa in vantaggio già sugli spalti, con la solita Curva Sud che fa la voce grossa, spinge e sostiene da prima del calcio d’inizio e i giallorossi sull’onda dell’entusiasmo, dopo 56 secondi la sbloccano con Abraham. L’inglese scalda i motori e ingrana la marcia, troppo per una difesa avversaria che gira in seconda, arriva quindi quasi subito il raddoppio su gentil concessione di Karsdorp. La ciliegina su un primo tempo perfetto la mette Pellegrini: punizione dai trenta metri che toglie le ragnatele dall’angolino di Strakosha. In tribuna Totti approva, i tifosi sono in delirio, ma Mourinho chiede calma, c’è ancora tempo. Nella ripresa la Roma gestisce, difende la propria area con i tre centrali che annullano il bomber Immobile e Rui Patricio che scalda i guanti solo in un paio di facili interventi. Bravi i giallorossi a non reagire nemmeno alle provocazioni, mantenendo la calma e confermando la netta superiorità in campo. Al fischio finale è un tripudio di emozioni, perché a Roma: “La lupa capitolina sostiene con ardore chi di Roma i colori porta sul cuore".


IN

Tammy Abraham

Vero mattatore della partita. Una settimana passata a sentire come Immobile fosse incredibilmente forte, come gli venisse chiesto dai sostenitori giallorossi di “non giocare il derby” e alla fine il più forte ha fatto una doppietta che lo lascerà nella storia della Roma. Il primo gol arriva con l’assist della traversa, il secondo è l’ennesima incursione riuscita nel cuore della retroguardia avversaria. Nel secondo tempo va vicinissimo ad una tripletta che avrebbe fatto scender giù lo stadio, ma magnanimo risparmia un’umiliazione ancora più pesante ai biancocelesti. Un altro livello.

Nicola Zalewski
Contro l’Udinese aveva mostrato limiti in fase difensiva, soffrendo e mettendo a rischio la propria porta, per questo qualcuno quando l’ha visto in campo ha storto il naso. Mourinho continua invece a dargli fiducia, si fida del suo giovane talento e viene ripagato con un’ottima prestazione, a cui sarebbe mancato solo il gol sfiorato sul 2-0. Mostra carattere ed una fame non in indifferenti per il suo derby.

Henryk Mkhitaryan
Un’altra partita da metronomo di centrocampo. Regola i tempi dei suoi, offre spunti e arriva a centimetri dal gol anche lui. Serve con precisione Karsdorp che poi mette in mezzo per il raddoppio, scheggia la traversa con un tiro dalla distanza. Un artista.

Lorenzo Pellegrini

La settimana scorsa avevo segnalato come stesse giocando lontano dai suoi standard, Lorenzo si riscatta alla grande. Fiero con la fascia al braccio, prima zittisce la curva nord dopo nemmeno un minuto, poi contribuisce alle continue spinte dei suoi e infine segna un gol di rara bellezza da punizione alla Totti, sotto lo sguardo di Totti. Oh capitano mio capitano.

José Mourinho
Mangia psicologicamente gli avversari e i critici. Parte con l’esclusione di Zaniolo e attira altri dubbi, ma bastano 45 minuti per far ricordare chi è lo Special One. Invita alla calma i suoi tifosi sul finale di primo tempo, facendogli rimandare la festa alla fine della partita, tiene unita la squadra e da stratega guida il suo esercito mentre passa tra le macerie del fu battaglione laziale. Chissà se avrà già ricominciato già a fumare Sarri. Julio José Cesarinho.

Nessuno escluso
La Roma non ha sbagliato nulla in questa partita. Perfetta dal primo al novantesimo minuto, con la fame di vincere e la forza del branco, porta a casa sorpasso e tre punti. Da Rui Patricio a Bove che entra a partita ormai finita, nessuno sbaglia. È un trionfo.



Giovanni Acone




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