Roma Udinese 3-0 - Il Pagellaio Matto
Abbiamo rimesso gli attributi al centro del villaggio. Di Emiliano Petrone
Redazione de Il Legionario
inserita 15 giorni fa
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97 Quindi si può restare concentrati e sul pezzo per novanta minuti.
Si può giocare una partita evitando errori banali, dormite, cali di concentrazione troppo lunghi.
Si può riuscire a vincere una partita intimidendo un avversario più debole tecnicamente già nel pre-gara.
Si possono fare tante cose, insomma, quando c’è la voglia, c’è la fame di rivalsa, ci sono gli attributi ben in vista.
Una Roma bella, tosta, cattiva, una Roma che è stata un piacere per gli occhi non solo dal punto di vista agonistico ma anche tecnico. Quando questi due ingredienti si mescolano si assiste senza dubbio a una grande partita che solo un avversario più forte può sminuire e non era questo il caso.
Tante note positive a fine gara. La conferma che Pisilli non è solo una cotta estiva dell’allenatore di turno, lo stato di forma crescente di Dovbyk, autore di una prestazione sontuosa, N’Dicka sempre più giocatore cardine, e potrei elencarne almeno altre tre o quattro ma preferisco fermarmi qui perché, appunto essendo note, un po’ come quelle musicali, passano e volano via. Aspettiamo le prossime partite per capire se siamo di fronte a una vera sinfonia o una semplice serie di Do Re Mi, azzeccati in un momento d’ispirazione.
Mile SVILAR 6,5 – Un paio di disattenzioni potevano costarci care ma poi si esibisce in una parata che nega all’Udinese di riaprire una gara, fino a quel momento, a senso unico.
Gianluca MANCINI 7 – Impeccabile, la sua fame agonistica la soffre anche Celik, ripreso continuamente per ogni cosa, anche per come porta i capelli.
Evan NDICKA 7+ - Sempre sul pezzo, sempre più cervello del reparto difensivo in grado di dettare tempi e primo pallone. Appena entra Davis gli fa subito capire che non è serata e che è meglio girare alla larga.
ANGELIÑO 7 – Partita di grande sacrificio dove viene chiamato a fare l’elastico stretto della mutanda di Thauvin. Dolce&Angelino…
Zeki CELIK 6,5 – Partita di tutto rispetto del turco che ormai ha messo a nudo il suo tallone d’Achille: il cross.
Niccolò PISILLI 7,5 – Non gli scotta mai la palla sui piedi, si propone senza paura anche a ricevere il primo passaggio con il pressing avversario a fargli sentire il fiato sul collo. Lui non si spaventa, due tocchi e si ripropone tra linee. Una bellezza vederlo giocare a calcio.
dal 60' Leandro PAREDES 6 – Entra per far girare la palla con qualità e pulizia in un momento in cui l’Udinese vorrebbe ma non può. Bellissimo il pallone del gol annullato all’ucraino.
Bryan CRISTANTE 7 – Buonissima prestazione quella di Bryan e ritengo ingiusti i fischi per uno che comunque ha sempre dato tutto in mezzo al campo, nonostante i suoi limiti.
dall'83' Manu KONÉ sv.
Stephan EL SHAARAWY 7 – Gioca quasi tutta la partita a grande ritmo, facilitato anche dalle giocate di Angelino che spesso lo supporta sulla fascia non lasciandolo mai solo contro due avversari. Esce stremato tra gli applausi.
dall'83' Mario HERMOSO sv.
Paulo DYBALA 7+ – Abbiamo rivisto il Paulo che conosciamo. Giocatore che dà il meglio se lasciato libero da incarichi difensivi e soprattutto messo in mezzo a gente che corre per creargli spazio nel quale muoversi. Si procura il rigore che segna con una precisione e una violenza tipica di chi voleva andare in Arabia saudita… eh Lina Lina…
dall'83' Matías SOULÉ sv.
Lorenzo PELLEGRINI 7 – A tutto campo, su ogni pallone, con grinta e voglia di fare. Oggi riesce ad alternare anche qualità nelle giocate e, nonostante io sia il primo a criticarlo, non ho compreso il motivo dei fischi all’uscita dopo una bella prestazione.
dal 68' Tommaso BALDANZI 7,5 – C’era ancora il quarto uomo con la tabella luminosa in mano mentre lui esultava per il gol fatto. L’avevamo visto bene il ragazzo, sin dalla prima giornata. Un giocatore che sembra aver ritrovato sé stesso, la fiducia e la voglia di spaccare il campo. Bravo.
Artem DOVBYK 8,5 - "Dovbyk è fortissimo e quando si sbloccherà non si fermerà più". Gol da centravanti vero. Sul rigore procurato da Dybala lui strappa una palla alla bandierina senza fare fallo come non vedevo da tempo. Non soddisfatto prima serve l’assist per Baldanzi e poi segna la doppietta con uno scavetto da incorniciare. Ah, come dite? Glielo hanno annullato? Ovviamente non sono le uniche cose belle che fa durante la partita. Ogni pallone che arriva lo addomestica e lo gioca per i compagni, si muove di continuo sia in orizzontale per creare spazio, sia in verticale per dare profondità. Partita perfetta.
Allenatore: Ivan JURIC 7 – E qui è difficile ora… non puoi trasformare la Roma in tre giorni, così come non poté trasformarla De Rossi all’epoca dell’esonero di Mourinho. La preparazione atletica vista oggi è quello che i giocatori hanno acquisito con Danielino e anche molti dei dettami tattici. Quello però che ho visto di Juric è la foga agonistica dell’uno contro uno a tutto campo e del verticalizzare ancor più velocemente facendo sì che il fraseggio difensivo venga fatto con due, tre passaggi in meno rispetto a prima. Non era uno scemo prima che arrivasse qui a Roma, non è Guardiola dopo una bella gara fatta dalla sua squadra. Equilibrio.
Volevo chiudere con un pensiero all’ormai ex Ceo della Roma e di riflesso anche al Presidente. Penso vi siate resi conto da soli che gestire una squadra di calcio non è come gestire una normalissima azienda di automobili o di intrattenimento cinematografico. A maggior ragione gestire la Roma non è come gestire una qualsiasi altra squadra di calcio. Qui ci sono dinamiche che vanno anche oltre i risultati sul campo, vanno oltre i tre punti, vanno oltre tante cose. Ve ne siete resi conto tardi ma speriamo adesso sia tutto molto più chiaro.
Giovedì parte l’Europa League. Quest’anno ci sono molti giocatori, sarebbe opportuno non far giocare sempre gli stessi per evitare di arrivare con un gruppetto di zombie al traguardo finale.
Forza Roma
Ad maiora.
Emiliano Petrone