Triplice fischio

Roma Spezia 4-3 Catarsi giallorossa

Ci voleva proprio una vittoria del genere, arriva come una catarsi, dopo una settimana da incubo e altri 91 minuti di contraddizioni.
Redazione de Il Legionario
inserita 3 anni fa
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4:00
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Una Roma che è tutto e il contrario di tutto, ma che all’ultimo secondo, nel momento cruciale, proprio quando è ora o mai più ritrova se stessa: bella, caparbia e con un cuore grande così! E il nostro allora potrebbe pure esplodere se non si era fermato due minuti prima quando abbiamo visto i sorci Verde per l’ennesima volta, proprio al 90’, novanta come la paura, perché oramai è finita, pensi, non c’è niente da fare.
Invece ci sono un’altra manciata di secondi di recupero e tu hai le mani tra i capelli ma la Roma la vedi recuperare palla e recuperare la determinazione e la voglia e il cuore ti batte forte perché non può finire così. C’è ancora una manciata di secondi quando Spinazzola si fa per l’ennesima volta la fascia, corre corre e crossa. Bruno Peres c’è e la stoppa di petto con eleganza, più come un vino di qualità che una birra commerciale e ubriaco d’amore pensi che qualcosa di meraviglioso può ancora succedere. La palla la mette al centro per il capitano romano e romanista che aveva già mirato lo spazio dove calciare e la mette proprio lì e fa centro... ed esplode lo stadio vuoto, eppure mi sembra di aver sentito un boato. Tutti corrono verso Lorenzo Pellegrini de noantri, che si è levato la maglia della sua, della nostra Roma e la fa volare in alto. In alto i cuori e fuori la voce, Roma ha vinto!
Gli altri novanta minuti del match sono pieni di tutto e il contrario di tutto. C’è bellezza e orrore, c’è genio e follia, poi la scintilla e l’estasi. Ma niente più ci interessa di quel che è successo prima. Basta un secondo per un nuovo inizio. Daje Roma!


ES





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