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Roma Inter 2-4 - Il Pagellaio Matto

L’illusione, il ritorno sulla terra e il vorrei ma non posso. Di Emiliano Petrone
Redazione de Il Legionario
inserita 2 mesi fa
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4:00
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Partiamo dall’illusione, quella che al fischio finale del primo tempo ci aveva fatto guardare allo specchio pensando: “ma siamo sempre noi? Siamo sempre quelli che in novanta minuti certe volte non riuscivano a fare un tiro in porta?”
Abbiamo trascorso il riposo con la gola secca, gli occhi increduli, i denti stretti e la bocca semichiusa per paura di dire qualcosa di troppo.
Eravamo stati testimoni di un primo tempo efficace, veloce e intelligente come non si vedeva da tempo e poi?
Poi sono bastati quei dieci minuti (anche meno) a farci tornare sul pianeta terra. Due gol identici (anche rispetto a quello d’andata) dove si sono accavallati una serie di errori banali come perdite di palloni per passaggi sbagliati a due metri, gente che ha pensato più a protestare sul pallone anziché coprirlo o rientrare subito sul suo uomo libero a centrocampo e via dicendo. Un taglio facile da leggere (per l’attaccante) meno per il difensore in ritardo. Ma la Roma non si è spenta, anzi. Non ha mollato ed è lì che sono usciti fuori tanti limiti legati al vorrei ma non posso.
Vorrei ma non posso vedere che Karsdorp non sbagli troppi appoggi semplici sia in difesa sia in fase offensiva.
Vorrei ma non posso vedere che Lukaku diventi incisivo anche nelle partite più difficili.
Vorrei ma non posso vedere che Dybala soffra di “comparizioni a singhiozzo”.
Vorrei ma non posso vedere che belle giocate e grandi azioni vengano concretizzate con più cinismo.
Vorrei ma non posso… ora, ma magari il prossimo anno potrò.

Rui PATRICIO 5
– Comprendo che lui sia un uomo spogliatoio, comprendo che arrivare e rompere le gerarchie non sia così semplice, però questo non è più un portiere affidabile da svariate partite (leggasi mesi). La cosa peggiore è l’uscita a mezzo liscio con il pugno dove dimostra tutto il suo timore in quello che invece dovrebbe essere uno dei punti forte di un grande portiere.
Rick KARSDORP 4 – Errori troppo gravi per essere veri (se messi tutti insieme nella stessa partita). Le difficoltà nel calciare il pallone con l’altro piede lo mettono in condizioni di effettuare giocate d’esterno che solo dei fuoriclasse possono permettersi e lui non lo è. Se anche in un gioco adatto alle sue caratteristiche riesce a fare prestazioni del genere, allora bisogna trovare nuove soluzioni.
Gianluca MANCINI 6.5 – Suo il gol che ha lanciato la rimonta temporanea. Una partita gagliarda che però mette a nudo il suo problema di velocità quando si perde Thuram e non ha la reattività per contrastarlo. C’è da dire anche che quel ragazzo è davvero forte sullo spunto da fermo e che non è facile da contenere.
Dean HUIJSEN 5.5 – Buono in fase d’impostazione ma troppe volte va in difficoltà quando è in marcatura. È giovane, non sarà neanche dei nostri il prossimo anno. Prendiamoci ciò che ci da e basta.
ANGELINO 5 – Dopo la prima apparizione dove ci aveva mostrato i suoi pregi, questa volta ne approfitta per metterci davanti agli occhi i suoi difetti. Speriamo non sia un tipo alla Dr. Jekill e Mr. Hyde… (dal 61' Leonardo SPINAZZOLA 6.5 – Entra benissimo in campo e da quella parte mette in difficoltà mezza difesa da solo con alcuni lampi “old style”. Un cross perfetto per la testa di Lukaku (dove il belga cilecca alla grande) ancora grida vendetta.
Leandro PAREDES 6 – Un primo tempo sugli scudi con recuperi di palla e giocate degne di nota. Purtroppo, l’illusione di rivedere un giocatore rigenerato svanisce nella seconda frazione quando cala visibilmente e torna sui suoi ritmi.
Bryan CRISTANTE 5 – Lui più di tutti ha bisogno di riposo e infatti oggi al minuto 61 getta la spugna dopo una prova abbastanza brutta (dal 61' Edoardo BOVE 6,5 – Il suo ingresso ridona linfa vitale a una Roma andata in difficoltà proprio per la prestazione dell’uscente Cristante.
Lorenzo PELLEGRINI 6.5 – Gioca un primo tempo davvero generoso ricoprendo praticamente due ruoli. Esce esausto dal campo. (dal 76' Tommaso BALDANZI 6.5 – Peccato perché poteva anche regalarci un gol importante in un paio di occasione mal sfruttate. Il ragazzo però ha delle doti calcistiche che vanno messe in condizione di essere esaltate e sono convinto che Danielino con il tempo riuscirà a farlo).
Paulo DYBALA 5 – In certe partite ci si aspetta di più da uno come lui. Il guizzo, la giocata, la perla che lascia tutti di stucco. Non abbiamo visto nulla di ciò. (dall'87' Sardar AZMOUN s.v.).
Romelu LUKAKU 5 – Belle le sportellate, belle le sponde (quando riescono), belli i tentativi di servire i compagni ma se un centravanti non la butta dentro solo davanti al portiere, rende tutto vano.
Stephan EL SHAARAWY 7 – Il grido sul gol del Faraone fuoriesce dalla bocca con qualche attimo di ritardo. Questo perché colpisce la palla in un modo talmente strano che dalla tv sembra andare fuori di lato e invece carambola su entrambi i pali prima di varcare la linea. Amara illusione di poterla portare a casa. (dal 76' Nicola ZALEWSKI 6+ – Entra bello pimpante e cerca subito di prendere in mano la situazione con qualche giocata delle sue. De Rossi lo mette a supporto di Spinazzola per creare superiorità sulla fascia e in effetti nel finale tutti i pericoli arrivano proprio da quella parte.
All. Daniele DE ROSSI 6,5 – La partita la prepara bene e quando la sua Roma subisce gol (anche se restano i dubbi sulla regolarità o meno), reagisce come meglio non si può. Purtroppo, poi sappiamo come è terminata ma le sue colpe, a mio avviso, terminano dove iniziano i “problemi” strutturali di questa rosa. Il livello di alcuni giocatori lo conosciamo e anche se può essere mascherato con il bel gioco corale, in determinate partite poi viene tutto a galla.

Giovedì si va in Olanda per continuare il cammino europeo nella speranza che non condizioni negativamente il campionato. Di fronte sempre loro e allora tutti pronti con il coro…
La Roma sì e il Feye No…
Ad maiora


Emiliano Petrone





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