Pour parler tra romanisti

Roma Athletic Bilbao 2-1 - Pour parler tra romanisti

Piedi per terra: la Roma vince all’ultimo secondo, ma è solo la prima parte. Di Fabiana Teta
Redazione de Il Legionario
inserita 16 giorni fa
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In casa nostra, nun se passa! Che goduria vincere all’ultimo secondo, con quello stadio strapieno di bandiere. Pura magia. Anche perché, sentivamo di meritarlo. Ok, non al 100%, visto quanto semo spreconi, ma un gol di scarto ci stava tutto. Pure per dare un senso al ritorno, che resta un’impresa, è chiaro. Non solo perché l’Athletic è forte e ieri non ci ha mostrato tutto. Ma perché noi sappiamo benissimo cosa vuol dire il ritorno in casa, quando parti sotto nel risultato. Chi meglio de noi lo sa! Dopo la crescita fatta finora grazie a Ranieri, questo è lo step successivo. Testa, testa, testa e cattiveria. Occhio eh.

Ora, non posso dirvi granché sul match. Avete presente quell’ultimo tavolo defilato, in fondo a un locale, dove la tv pare su un altro pianeta? Esatto, l’ho beccato io. Poi, dopo l’intervallo, sono riuscita a spostarmi e stavo sotto lo schermo, ma di certo meglio male al collo, che non vedé na ceppa. Comunque, due cose le posso dì. La prima: 11 giocatori non bastano. Devi poter contare su tutta la rosa. Far sentire tutti importanti. Lavorare sulla testa e dare almeno 20’ buoni a chi entra dalla panchina. Soprattutto se giochi ogni tre giorni e vedi gli avversari calare nel secondo tempo. Ieri, infatti, gli spagnoli hanno pressato come dannati per 2/3 della gara, non potevano mai regge tutta la partita. In più, coi cambi, Ranieri ha gestito al meglio anche i cartellini: giovedì prossimo ci saremo tutti.

Seconda cosa, parliamo di tifo. Ieri me la sono goduta a metà, perché non c’era l’atmosfera giusta. Non tutti viviamo la Roma allo stesso modo. Per voi che significa tifare? Per me vuol dire non perdere una partita e seguire la Roma con passione, anche da casa. Ogni volta, sparo l’inno a palla e canto con tutto lo stadio. Anche se non sono lì, infatti, mi sento parte di qualcosa, mi sento tra fratelli. Come molti, entro nel mood ore prima, poi mi sale l’ansietta e una volta iniziata la partita, non ci sto per nessuno. Spesso non riesco neanche a mangiare durante la gara, per quanto devo concentrami e dare il mio “contributo”, come se fossi in campo con la squadra. Vivere lo sport, non solo seguirlo, è questo che significa tifare per me. Ed è quel qualcosa in più che solo il calcio può dare (anzi, solo la Roma!). Basta vedere lo spettacolo di ieri sera sugli spalti. Si sarebbe vinto anche senza? Ho parecchi dubbi!

Giovedì sarà veramente tosta. Molti giocatori già erano affaticati, ora si aggiungerà pure la gara con l’Empoli. In più, diciamo che la velocità non è roba nostra e quando la proviamo arrivano un sacco di errori. Però, se dopo 11 anni di fila, siamo ancora lì presenti sul palcoscenico europeo, vuol dire che qualche carta ce l’abbiamo e tocca giocarla bene. Per cui Roma, facce caso. Finché vedrai sventolare quella bandiera, avrai sempre noi al tuo fianco, che tu vinca o che tu perda!

Fabiana Teta





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