Roma Athletic Bilbao 2-1 - Il Pagellaio Matto
Notte in cui si sono rivissuti i sogni e le speranze delle ultime camminate europee. Fate in modo di non svegliarci bruscamente. Di Emiliano Petrone
Redazione de Il Legionario
inserita 16 giorni fa
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The Show must go on… Cantava Freddie Mercury.
“The Show murodov gol on” ho pensato invece io al triplice fischio, mentre raccoglievo i cocci delle corde vocali sparsi un po’ ovunque nel salone. Ne ho trovato un pezzo addirittura all’angolo opposto, credo sia rimbalzato dopo il salto fatto al termine del var, fase interminabile durante il quale gli organi hanno temporaneamente sospeso le proprie funzioni principali, in attesa che controllassero anche cosa avessero mangiato i calciatori a cena.
La prima quindi è andata, nel vero senso della parola, considerato che era appunto l’andata. Tra sette giorni ci aspetterà una trasferta difficilissima, il quale richiederà una partita di quelle che, negli ultimi anni, abbiamo fatto più di qualche volta.
Non servirà l’impresa perché non dovremo rimediare ai danni fatti nel primo incontro, come accadde con Barcellona, Liverpool e Leverkusen, ma servirà LA PARTITA, una di quelle maiuscole, accorte, senza distrazioni.
Ieri il Gran Mago di Testaccio l’ha letta ancora una volta alla perfezione, soltanto gli errori dei singoli e un po’ di sfortuna hanno fatto sì che la Roma subisse lo svantaggio. Ieri, sempre quel Signore, ci ha dimostrato che il Bilbao, nonostante l’indubbia bravura, tecnica, velocità e anche capacità di coprire il campo, è molto vulnerabile.
Al ritorno sarà un’altra battaglia, ma le armi già le conosciamo, dovremo solo fare in modo che non ci trafiggano. Questo non basterà perché dovremo anche riuscire, dopo ogni schivata o parata, a portare noi dei colpi pericolosi. In passato mi sarei aspettato una Roma con il pullman davanti la porta, non perché Mourinho fosse solo un difensivista, ma perché quello era il materiale a disposizione e non c’erano molte altre scelte. Adesso no, non è più quella squadra da barricate. Ora ho la sensazione che la Roma sia capace di rispondere colpo su colpo senza crollare.
Oggi sto andando lungo, lo so. Lungo come una notte in cui non si prendeva sonno. Notte in cui chiudendo gli occhi si riviveva il tragitto di quel pallone, balzante verso la porta, ma che sembrava non volerla raggiungere mai.
Notte in cui si sono rivissuti i sogni e le speranze delle ultime camminate europee. Fate in modo di non svegliarci bruscamente.
Mile SVILAR 6,5 – Qualche buona uscita a togliere ogni possibilità gli avversari, ma nessun tiro pericoloso ricevuto. Poco può sul gol, dove la palla attraversa l’area troppo facilmente.
CELIK 8 – Per me è lui il migliore in assoluto, non me ne voglia l’uzbeko. Aveva il compito più difficile: marcare quella belva. Non solo lo fa uscire dopo una partita incolore (anche per merito dei raddoppi costanti prima di Rensch, poi di Saelemaekers), ma si prende anche la licenza di offendere in più di un’occasione e fare l’assist che vale il pareggio. Ma guarda che io continuo a dirtene di cotte e di crude se giochi così eh!
MANCINI 7 – Anche lui non aveva un compito facile, soprattutto perché l’uomo da marcare aveva le istruzioni per il montaggio delle ante scorrevoli. Lui lo bullizza per tutto il tempo facendogli credere di poter fare gol.
NDICKA 5,5 – Prima del gol subìto aveva rimesso sui piedi degli avversari un pallone folle. Poco dopo si perde l’altro fratello Williams alle spalle.
RENSCH 6,5 – Un ragazzo che si è immerso benissimo nel mondo Roma. Partita umile, di grande sacrificio nel raddoppio costante su Nico Williams. Buona anche la fase offensiva dove cerca sempre l’inserimento.
Dal 60' SAELEMAEKERS 7 – Nei primi minuti dopo il suo ingresso avevo notato quasi una leggera perdita della fascia, rispetto all’uscente Rensch. Poi ha preso campo, poi ha iniziato a fare quello che gli riesce meglio, poi ha peccato di fretta quando ha tirato con il sinistro anziché rientrare sul destro con l’avversario ormai girato per proteggersi. Poi… poi… e poi ha dato quella palla poetica a Shomurodov…
CRISTANTE 7 – Pulito, sempre nel posto giusto, perfetto dal punto di vista tattico. Non avrei mai immaginato, in una partita così agonisticamente complessa, vederlo sostituire Paredes questo modo. Davvero bravo.
PISILLI 6,5 – Il mister gli chiede sostanza e lui gliene dà il doppio. Il mister gli chiede di fare legna e lui disbosca mezza foresta. Corri Forrest, corri! Bellissima la palla lunga studiata a tavolino che l’ucraino spreca clamorosamente.
Dal 78' KONÉ s.v. - Non giudicabile.
ANGELINO 7 – Fino al gol aveva inciso molto poco, anche per merito degli avversari che replicato su di lui, ciò che la Roma aveva fatto su Nico Williams. La differenza è che il nostro, di spagnolo, gliel’ha buttata dentro alla grande.
BALDANZI 6,5 – Il gol sbagliato è abbastanza grave perché poteva (secondo me doveva) tirare subito sull’assist di Dybala. Lui invece fa un tocco di troppo per mettersela ancora meglio e quel movimento fa guadagnare tempo all’avversario che, giustamente, gli chiude lo specchio. Per il resto comunque fa una buona partita.
Dal 60' EL SHAARAWY 5,5 – A differenza del belga, che dopo qualche minuto carbura per bene, lui resta compassato e distratto fino all’ultimo minuto.
DYBALA 6,5 – Quella traversa ancora vibra ed è stata sfortuna misto imprecisione. Da quella distanza uno come lui deve fare gol. Gioca una gara in mezzo a una gabbia di avversari, ma la spunta spesso con la sua solita serpentina. Serve un assist al bacio a Baldanzi, ma il compagno non ne approfitta.
Dal 71' SOULÉ 6 – Entra a dar fastidio. A volte lo dà agli avversari, a volte ne dà a noi… Nel fastidio generale comunque ricava qualche giocata, soprattutto quella che libera il belga per l’assist (sì, quello poetico).
DOVBYK 5,5 – Ranieri la prepara per lui, con giocate lunghe a sfruttare la sua velocità. Sulla prima commette un errore troppo brutto per essere vero e ci lascia con l’urlo strozzato amaramente in gola.
Dal 71' SHOMURODOV 8 – Se Dovbyk ci aveva lasciato con l’urlo strozzato amaramente in gola, lui ce lo libera così forte da arrivare molto oltre il Grande Raccordo Anulare. C’è dell’altro, perché come entra fa espellere un avversario.
Oggi mi sento di chiedergli scusa pubblicamente, perché forse su di lui mi sono lasciato un po’ troppo offuscare dalla rabbia per alcune giocate di basso livello. Non pensavo potesse ingranare con questa continuità, anche realizzativa. Il merito è suo e ovviamente di chi l’ha messo in condizione di rendere al meglio.
All. RANIERI 8 – Non so davvero cosa dirgli, oltre al voto… Ancora cambi azzeccati, ancora una Roma distante anni luce da quella di Juric.
Cos’altro dire? Che domenica bisogna vincere ancora? Penso sia inutile parlarne no?
Mister… “The show must go on” vale anche per te… Pensaci bene…
Forza Roma
Ad maiora
Emiliano Petrone