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Roma Athletic Bilbao 1-1 - Il Pagellaio Matto

Raccogliamo un solo punto alla prima giornata, con altre sette partite da affrontare e ancora tutto da decidere. Di Emiliano Petrone
Redazione de Il Legionario
inserita 10 giorni fa
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È la dura legge del gol… come cantavano gli 883. Quella dura legge che cambia il risultato finale, l’idea sulla prestazione e ovviamente il commento a fine partita.
Una Roma che dopo i primi quindici minuti di smarrimento, prende il pallino del gioco e chiude l’avversario nella propria metà campo. Non sono d’accordo con il discorso del “poi ci siamo lasciati schiacciare” poiché secondo me questa cosa è applicabile se l’avversario ti bombarda. Invece abbiamo assistito una squadra che faticava a rendersi pericolosa perché la Roma era ben schierata e chiudeva le linee di passaggio molto bene. Doveva essere solo più brava nelle ripartenze e sfruttare meglio le poche occasioni capitate. Quella di Soulé, con un po’ di cinismo in più, l’avresti messa dentro per dire.
Poi accade appunto che entra in vigore la dura del gol e se non segni… ti segnano.
Sta di fatto che raccogliamo un solo punto alla prima giornata, con altre sette partite da affrontare e ancora tutto da decidere.

Mile SVILAR 6 – Spettatore per gran parte della partita, si fa carico di ricevere una quantità di retropassaggi che smista sempre con buona qualità. Messo a regista farebbe più bella figura di Ivan Tomic…
Gianluca MANCINI 6,5 – Stavolta Mancio un pochino sulla coscienza il gol ce l’ha. Non me la sento di puntargli il dito perché fino a quel momento la sua prestazione era stata impeccabile. Sul gol tutto il posizionamento della squadra è venuto meno, non solo il suo.
Evan NDICKA 7 – Un anno fa, di questi tempi, sembrava un calciatore non adatto alla serie A. Oggi non è solo il difensore più forte della Roma, ma anche uno dei più continui come rendimento che si possano trovare in giro.
Mario HERMOSO 5,5 – Partita dalle due facce. Mescola ottimi interventi a momenti di distrazione. Forse gli manca ancora lo smalto di una preparazione atletica intensa che purtroppo lui non ha fatto. All’ultimo riceve anche la manna dal cielo con un pallone che colpisce di testa anziché fermarlo di petto e battere a rete. Peccato.
Zeki CELIK 6+ – Celik è questo, un calciatore che ti da sempre ciò che ti aspetti. Il problema è che ci aspettiamo sempre la sufficienza da uno così. Esce per infortunio sperando che non sia nulla di grave.
Dal 70’ Saud ABDULHAMID 6 (alla simpatia) – Che lui metta allegria e buon umore solo a guardarlo in faccia non c’è dubbio, ma Romoletto ce l’abbiamo già e uno penso sia più che sufficiente…
Manu KONE 6 – Vale quasi il discorso fatto per Hermoso. Tanta intensità, ottimi recuperi però poi alcuni sbagli banali (ne ho contati almeno 3) che non ti aspetti da uno con quella qualità.
Dall’81’Leandro PAREDES – sv. Aggiungo un pensiero al senza voto. Mi sta dando l’impressione di un calciatore spento. Aveva trovato nuova linfa con l’arrivo di De Rossi, ma da inizio stagione (non solo dopo l’allontanamento del mister) lo vedo privo di voglia ed entusiasmo.
Bryan CRISTANTE 6+ – Difficile aspettarsi il pallone della vita servito sul piatto d’argento come altri calciatori passati per quel ruolo ci hanno mostrato (dallo stesso DDR a Pizarro passando per Pjanic). Non è neanche giusto chiedergli questo poiché la qualità la conosciamo. Bryan è sostanza, duttilità tattica, certezza difensiva, oltre quello c’è il buio.
ANGELINO 7,5 – Il migliore della Roma con Baldanzi e Dovbyk. Si abbassa per costruire, porta palla, taglia spesso il campo in diagonale per creare superiorità. Gioca a tutta fascia costringendo gli avversari ad allargarsi fino alla linea laterale per creare spazi. Mette sulla testa di Dovbyk un pasticcino che va mangiato in un solo boccone e l’ucraino lo fa senza neanche sporcarsi la bocca.
Tommaso BALZANDI 7,5 – Partita di grandissima intensità e intelligenza tattica. Il mister lo alloca diversamente dopo i primi minuti ed è la mossa che imbriglia tatticamente l’avversario. Combatte, imposta, riparte, partita maiuscola fino a quando le gambe gli hanno retto.
dall'63' Niccolò Pisilli 6 – Entra in un momento di difficoltà della squadra ma non illumina come nelle altre apparizioni. Fa comunque il suo cercando di bloccare gli attacchi avversari.
Paulo DYBALA 6,5 – Riesce a nascondere palla agli avversari in più di un’occasione ma uno come lui non può sbagliare quel gol così ghiotto. Speriamo che il cambio sia stato solo per dargli riposo…
Dal 46’ Matias SOULE’ 5,5 – Abituato a partire molto largo, deve ancora trovare il modo di ricoprire il ruolo di trequartista come lo intende Juric. Peccato per l’azione sprecata che ci avrebbe regalato il 2-0 e probabilmente chiuso la partita.
Artem DOVBYK 7,5 – Sta iniziando davvero a fare ciò che ci aspettavamo. De Rossi lo aveva detto, se inizia a segnare non si ferma più e io mi auguro di scrivere dei suoi gol a ogni santa pagella di ogni benedetta partita. Oltre al gol, fa un movimento continuo, sponde precise e sposta gli avversari anche solo guardandoli.
Dall’81’ Eldor SHOMURODOV – sv.
All. Ivan JURIC 6,5 – Esordio europeo. Modifica subito l’assetto dopo i primi dieci minuti iniziali in cui si rende conto la Roma che è difficoltà. Da quel momento diventa un monologo giallorosso fino alla fine del primo tempo. Nella ripresa mette in campo una Roma più accorta che tiene bene il campo e anche se subisce l’iniziativa avversaria, non concede nulla fino a quel malefico calcio di punizione.

Io ho la sensazione di una Roma in crescita, mi piace il modo di aggredire l’avversario con la squadra corta e attenta. Se la preparazione atletica è stata fatta bene, allora potremmo vedere questa foga agonistica per gran parte della partita e non solo nei primi tempi.
Domenica c’è il Venezia, sulla carta una partita non complicata che però starà a noi far sì che non lo diventi. Stessa foga, stessa voglia, stessa fame e difficilmente non usciremo con i tre punti.

Forza Roma
Ad maiora

Emiliano Petrone





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