Pagelle

Roma Atalanta 0-2 - Il Pagellaio Matto

Occhio malocchio... di Emiliano Petrone
Redazione de Il Legionario
inserita un mese fa
511
3:00
111111
Anno 2024. Protesi e organi artificiali, robot che emulano esseri umani e animali, IA pronta a dominare il mondo… però poi c’è lei, la Roma.
Tutta la tecnologia svanisce e il progresso si ferma lasciando spazio al grido: “chiamate uno sciamano!”
Per forza, perché non può essere solo casualità. Deve esserci qualche bambolina voodoo zeppa di spilli nascosta nei meandri di Trigoria. E allora davvero, chiamatelo questo mago, freghiamocene del fatto che stiamo per esplorare nuovi pianeti alla ricerca di quello giusto da colonizzare, lasciamo stare la velocità della luce e la possibilità di viaggiare nel tempo, prendete le vecchie e care pagine gialle, apritele alla lettera S, poi cercate stregone e chiamatene un paio, anzi facciamo cinque o perché no, venti. Chiamateli anche tutti se volete basta che venga qualcuno con amuleti, simboli sacri, corni, pozioni magiche. Portate quello che volete insomma.
Per il resto che dire, a me personalmente la Roma è piaciuta molto e ritengo la sconfitta ingiusta, vittima forse di sostituzioni che a loro hanno ridato vitalità e a te ha dato errori e inutilità tattica. Ma questi sono i nostri calciatori e se quando entrano sbagliano tutti i passaggi e non ti danno nulla di più (anzi, forse anche qualcosa di meno) rispetto a chi esce, ecco che la sfiga, sempre vigile dietro l’angolo, ci mette lo zampino.

MILE SVILAR 6 – Incolpevole in entrambi i gol. Fino a quel momento era stato spettatore di una gara che non lo aveva mai visto impegnato.

GIANLUCA MANCINI 5 – Gravissimo l’errore sotto porta che ci nega il pareggio ed è in ritardo sul corner deviato da “quello lì”. Non bene, peccato, non aveva giocato male, però poi due errori così gravi pesano sul risultato finale.

MATS HUMMELS 7,5 – Partita sontuosa del tedesco. Incarta la palla a Retegui prima e a Lookman dopo. (Dal 74’ EL SHAARAWY 5 – Ingresso che non incide positivamente)

EVAN N’DICKA 6,5 – La solita partita pulita, tosta e d’impostazione. Fase difensiva ottima, concede pochissimo all’avversario e spesso si trova anche in zona d’attacco.

ZEKI CELIK 4 – Chiedete a un bambino che gioca a calcio, qualsiasi, cosa bisogna fare all’interno dell’area di rigore durante un’azione pericolosa… è già la seconda volta che serve assist perfetti agli avversari. Mi chiedo io: ma dove l’ha fatta la scuola calcio questo? (Dal 72’ SAELEMAEKERS 6 – Forse l’unico cambio “buono”. Mette al centro un pallone perfetto per Mancini che però non viene sfruttato. Spinge e cerca soluzioni offensive.)

MANU KONÉ 7,5 – Comanda lui a centrocampo. Difficile, quasi impossibile vedergli perdere un contrasto, efficace in ogni zona del campo, difende, costruisce e attacca. Cosa chiedergli di più? Niente, se fosse entrato quel tiro da fuori penso sarebbe venuto giù lo stadio.

LEANDRO PAREDES 6,5 – Giocatore che sembra rigenerato da Ranieri. A tratti ho rivisto il primo Paredes, quello che oltre a saper giocare palla al piede, era anche bravo nell’interdizione. Cala nel finale purtroppo.

BRYAN CRISTANTE 6 – Corre e contrasta, però in fase di costruzione lascia un po’ a desiderare. (Dal 82’ ZALEWSKI 5 – Entra e sbaglia, tutto.)

ANGELINO 5,5 – Da quella parte va in sofferenza con il passo lungo di Bellanova che ha un’altra gamba rispetto a lui. Non bene anche con i cross, vittima della sindrome zalewskicelikiana

PAULO DYBALA 6 – Non brilla, è vero, ma mette Dovbyk in porta con uno scavetto e io sono ancora lì, a imprecare contro l’ucraino per non averla messa dentro. (Dal 82’ SOULE SV)

ARTEM DOVBYK 4,5 – Non è facile trovare spazio quando dietro hai un altro armadio. Lui però è riuscito, spesso, non sempre, a fermare il pallone spalle alla porta e dare nuova vita alla giocata. Poi però arriva quella che non puoi sbagliare, quella che distingue il centravanti di razza dall’attaccante normale. Ancora oggi, a distanza di ore, non riesco a capire cosa volesse farne di quel pallone, so solo che se l’avesse messo dentro, la partita sarebbe cambiata. (Dal 62’ SHOMORUDOV 5 – Dopo il suo ingresso Hien si toglie gli scarpini, indossa gli infradito e si fuma un sigaro, tanto l’uzbeko si marca da solo.)

ALL. CLAUDIO RANIERI 6 – Quelli sono i cambi che ha a disposizione. Sì, forse poteva fare scelte diverse, ma se poi due ti abbandonano per problemi muscolari, non è facile trovare soluzioni adeguate quando di fronte trovi una squadra così completa, con gente integra e preparata atleticamente.

Una Roma che meritava di più, senz’ombra di dubbio. Se da qui in avanti affronterà con questa mentalità ogni partita, penso che i risultati arriveranno e si uscirà presto da questo limbo infausto. Bisogna tenere botta, tutti insieme. La Roma che stiamo vedendo ancora perdere punti e partite, è ben diversa da quella di prima.
Come recita la celebre frase del film “Il Corvo”, non può piovere per sempre… nel frattempo però, pagine gialle, stregone, amuleti, fate qualcosa eh.

Forza Roma
Ad maiora

Emiliano Petrone





Copyright 2016 © By Il Legionario di Elena Sorrentino - Tutti i diritti sono riservati - Vietata la riproduzione non autorizzata