Pagelle

Milan Roma 3-1 Il Pagellaio Matto

Brutti, sporchi e... catatonici. Di Emiliano Petrone
Redazione de Il Legionario
inserita 3 mesi fa
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Di male in peggio. Una partita (l’ennesima) che ha messo a nudo problemi, problemini e “problemoni”.
Partiamo dai problemi: ci sono calciatori stanchi che hanno perso brillantezza, e in alcuni casi anche costanza, a causa delle troppe partite consecutive (Mancini, Cristante, Lukaku).
Problemini: L’assenza prolungata di certi calciatori sta inficiando sulla categoria di cui sopra in quanto non si riesce a fare turnover.
Problemoni: Questa rosa non è all’altezza dell’allenatore che siede attualmente in panchina. E quest’ultimo fattore lo riprenderemo al termine delle pagelle.
Piccola nota sul cambio di portiere. Molti dicono “scelta tecnica” in quanto non risultano defezioni fisiche del portoghese. Personalmente più che scelta tecnica, io l’ho letta come uno sguardo al futuro e vi spiego il motivo.
Rui Patricio sarà il portiere del prossimo anno? Dubito.
Svilar potrà essere il portiere titolare? Capiamolo. L’unico modo è dargli spazio. Di sicuro questo ragazzo ha doti atletiche molto importanti, così come una grande reattività e anche discreti piedi.
Ci sono portieri più forti in circolazione? Certamente.
Possiamo permetterceli? Non credo.


Mile SVILAR 6 – Tre gol sui quali non può nulla. La difesa balla e lui non fa altro che vedere gli avversari arrivare spesso dalle sue parti con troppa facilità. Tre gol sono pure pochi a mio avviso.
Rasmus KRISTENSEN 4,5 – Dopo tre partite fuori ruolo, ecco che anche lui incappa nella giornata dell’orrore. Spesso fuori posizione, le folate milaniste sono troppo rapide per le sue corde di terzino da spinta e non da difensore in grado di correre all’indietro.
Gianluca MANCINI 5,5 – La precaria forma fisica ora inizia a farsi sentire. (Dal 46' PELLEGRINI 7 – Il suo ingresso riesce a dare una scossa (quanto meno nel dinamismo) a una squadra troppo brutta per essere vera. Si procura il rigore, fa più tiri in porta di tutto il resto della squadra messa insieme. Insomma, almeno ci prova.
Diego LLORENTE 5 – Conferma il fatto che se spostato dal centro della difesa va in enorme difficoltà. (Dal 78' HUIJSEN SV)
Mehmet CELIK 5 – Quando nel primo tempo entra in area avversaria, esegue due finte e poi si perde il pallone, mi sono lasciato andare sul divano chiedendo alla morte di venirmi a raccogliere. (Dal 78' ZALEWSKI 5 – Riesce a prendere un bruttissimo voto in appena 12 minuti ma c’è un perché, anzi ce ne sono due. Il primo è sul 3-0 del Milan. Guarda da spettatore lo scambio Theo-Giroud andando verso l’esterno anziché tagliare internamente per chiudere Hernandez che, nonostante avesse ormai novanta minuti sulle spalle, va a velocità doppia rispetto a uno entrato da dieci. Il secondo è quando Musah taglia in orizzontale il campo portandosi dietro Spinazzola e lui invece di chiudere in diagonale scappa non si sa dove. Lasciamo stare poi il discorso sui cross.)
Bryan CRISTANTE 5 – Non sono convinto che il secondo gol sia colpa sua. Lui è il centrale e nella marcatura a zona non dovrebbe occuparsi del secondo palo. Poi il tentativo di salvare il salvabile è decisamente goffo e ancor peggiore è la protesta alla ricerca di un fallo che solo lui ha visto. E se ci abbandona pure lui…
Leandro PAREDES 4,5 – Dimostra di saper tirare i calci di rigore… almeno quello.
Edoardo BOVE 5,5 – Viene chiamato a dare più di quello che ha sia fisicamente, sia tecnicamente. Alla lunga si perde in mezzo al vuoto cosmico di un centrocampo disastroso.
Leonardo SPINAZZOLA 5 – Riesce nell’impresa di farmi rinunciare addirittura alle imprecazioni quando, dopo l’ennesimo cross errato, decido di prepararmi un bicchierino di rum e due biscottini così da avere le mani impegnate e non lanciare il telecomando.
Stephan EL SHAARAWY 5 – Fa sempre la stessa finta, ormai lo sanno tutti che cerca di rientrare per ‘o tir a gir… e lui non è SuperMarco Delvecchio. (Dal 61' BELOTTI 6 – L’impegno non manca mai però i limiti tecnici non gli consentono di farti fare il salto di qualità.
Romelu LUKAKU 5 – Sarebbero stati tutti annullati per fuorigioco ma comunque lui se li è pappati. Stanco e triste, prova in tutti i modi ad addomesticare palloni spesso poco giocabili.
ALL.: José MOURINHO 4 – Classifica pietosa, gioco inesistente, accettazione di una rosa non all’altezza.
Tutti questi fattori rischiano di azzerare la vittoria di Conference e la finale dello scorso anno con una semplicità pari a come si strappa un foglio dopo una serie di errori non correggibili.

Molti questa mattina si stanno facendo una domanda (e tanti nemmeno da stamattina ma da molto prima). “Bisogna cambiarlo?
Prima di questa domanda però è necessario farsene un’altra. “Con chi?”.
Chi (di libero) in questo momento potrebbe prendere in mano questa squadra e fare meglio di lui?
Conte? Che fa lo stesso gioco di Mourinho puntando su grinta, assetto difensivo e ripartenze. Avresti quindi il medesimo problema. Magari potresti fare un pochino meglio in campionato ma quasi sicuramente molleresti la Coppa (premesso che non ti buttino fuori comunque al prossimo turno anche con Mou).
Poi chi altro c’è di papabile che potrebbe prendere in corsa questa rosa e dare un cambio di passo?
Teniamo sempre presente che, visto il momento, non credo sia il caso di rischiare e prendere uno che non ha mai allenato in Italia, il quale avrebbe bisogno di tempo solo per integrarsi in un sistema calcistico molto complesso tatticamente.
Quindi cosa si fa? Si continua così fino a giugno e poi?
E poi bisogna decidere la strada (come già detto nelle settimane precedenti) e capire cosa si vuole fare da grandi.
L’eventuale cambio al comando non sta a noi deciderlo, di certo la piazza merita un allenatore importante e di conseguenza anche calciatori di livello, altrimenti a gennaio 2025 staremo di nuovo qui a invocare miracoli.
Delle prossime tre partite non dico nulla. Fare meno di nove punti significherebbe guardare direttamente al prossimo campionato.

Ad maiora

Emiliano Petrone





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