Caro Miralem,
siccome sono un tifoso romanista che sa usare il cervello,
non posso che iniziare questa lettera chiedendoti scusa. Il motivo lo sai bene:
gli insulti che hai ricevuto nelle ultime ore sono a dir poco allucinanti, e
soprattutto senza senso. Dicono che sei un mercenario. Ma se avessi voluto
guadagnare di più te ne saresti andato da molto tempo. Invece tu sei rimasto a
Roma per cinque lunghe stagioni. Se avessi voluto vincere qualcosa ti sarebbe
bastato rimanere all'Olympique Lyonnais, la tua ex squadra che dopo il tuo
approdo nella Capitale ha vinto una Coppa di Francia e una Supercoppa di
Francia. La Roma, invece, è dal 2008 che non riesce a vincere neanche la coppa
del nonno.
Altri tifosi ancora sono contenti della tua partenza.
Sostengono che saresti "discontinuo". Forse non sanno che sei l'unico
giocatore, insieme ad Hamsik, che negli ultimi due campionati italiani è
riuscito a mettere a segno almeno 10 assist. Forse non sanno che nella tua
ultima stagione hai segnato 12 gol e 13 assist in 41 presenze. Hai fatto meglio
di gente come Rakitic (57 presenze, 9 gol, 6 assist), Luka Modric
(44 presenze, 3 gol, 4 assist), Isco (43 presenze, 5 gol e 12 assist), Eden
Hazard (43 presenze, 6 gol, 8 assist), Yaya Touré (47 presenze, 8
gol, 7 assist).
Se ci riesci, però, dovresti provare a capirli i tifosi che
si sono sfogati insultandoti. Per carità, hanno sbagliato e su questo non ci
piove. Ma dopo l'ennesimo anno in cui noi tifosi siamo stati presi in giro da
una società che a Roma non ha portato mezzo trofeo, è umanamente comprensibile
che qualcuno perda la testa. Ti ricordi cosa ha detto di te il signor James
Pallotta? "Pjanic e Nainggolan ho già detto che non li venderemo"
(9 maggio 2016), "Leggo di accordi, trattative, cessioni. Pjanic? Si parla
tanto di lui, che vorrebbe andare via, che io avrei dato il mio ok. È falso,
anzi la mia decisione è che Miralem resti. Sono davvero stanco di queste
voci. In passato abbiamo sbagliato a fare troppi cambiamenti nella rosa ma in
questo momento sono pochi i correttivi da mettere in atto" (7 aprile
2016). Ecco, alla luce di quello che poi è successo, come si fa a non
arrabbiarsi?
Come se non bastasse, caro Mire, chi ha il brutto vizio di
avere una memoria decente non può che ricordare altre perle di persone legate
alla Roma americana: La Roma "è una principessa e noi ne faremo una regina"
(Thomas DiBenedetto), "Voglio vincere il titolo con la Roma entro
cinque anni" (James Pallotta). Ma tu che sei un ragazzo intelligente
sai bene che è impossibile per una squadra diventare una regina e vincere
qualcosa se ogni anno se ne va almeno uno dei suoi pezzi pregiati. Nel tuo caso
la situazione è ancora più complessa perché tu, che eri il miglior giocatore
in rosa, sei passato ad una diretta concorrente che anche senza di te ha
ampiamente dimostrato di essere anni luce davanti alla Roma. In
quest'operazione è racchiusa tutta la differenza fra una società seria, la
Juventus, e una che non riesce a mettere neanche una clausola decente al suo
giocatore più pregiato (se Ryan Gauld ha una clausola di 60 milioni perché la
tua deve essere solo di 38?).
Mire, per quello che mi riguarda non riuscirò mai a
fischiarti o cose del genere. Sei uno di quei giocatori che con la sua infinita
classe mi ha regalato emozioni a non finire. Adesso per me sarai un avversario,
ma non certo un nemico.
In bocca al lupo per la tua nuova avventura, ti meriti di
vincere tanto e sono certo che ci riuscirai. Beato te, prima che la Roma vinca
qualcosa dovremmo aspettare ancora chissà quanto.
Un abbraccio,
Giacomo Cangi