Pagelle

Lazio Roma 1-0 - Il Pagellaio Matto

Don’t worry... be stemmia. Di Emiliano Petrone
Redazione de Il Legionario
inserita 3 mesi fa
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Quindi è andata così. Avremo due partite in meno da fare e con questa rosa a disposizione forse è quasi un bene poiché dubito che avremmo passato il prossimo turno in queste condizioni. Abbiamo ancora due obiettivi da raggiungere, non soffermiamoci oltre su quanto accaduto ieri sera e mandiamo subito tutto in archivio.

RUI PATRICIO 6,5 – Un paio di interventi salvano il risultato (momentaneo). Purtroppo, sui rigori, chissà, forse si porta dietro un trauma infantile e quando vede un uomo dal dischetto, l’unica cosa che può fare è accasciarsi a terra fingendosi morto per evitare di essere colpito. D’altronde si sa, una pallonata da quella distanza potrebbe essere anche fatale. L’unico rigore che ha parato con la nostra maglia lo hanno fatto ripetere…
Rasmus KRISTENSEN 6,5 – Una buona partita in un ruolo che non gli è congeniale ma che lui ricopre con dignità e impegno.
Gianluca MANCINI 7,5 – Primo tempo stoico. Dopo ogni intervento si tocca la coscia, gioca ai limiti della perfezione in condizioni fisiche precarie. A fine partita gli parte il Romoletto ma ormai i danni erano già insanabili e quindi non gli si addossano colpe (né tantomeno un voto minore per l’episodio). Lui in realtà è nato a Testaccio ma non lo sa.
Dean Donny HUIJSEN 6 – Buona partita di questo ragazzo. L’errore che causa il rigore è qualcosa che ormai si vede ogni domenica e non me la sento di puntargli il dito contro. Poi certo, lo scorso anno contro il Milan non fu sanzionato perché quando tocca a noi, spesso il regolamento cambia (per chi volesse ricordare, ecco l'immagine).
Questo ragazzo è arrivato da una realtà completamente diversa ed è stato sparato dentro in due partite così importanti. Non è giusto dargli troppe colpe su quanto accaduto. Dall’81’ Andrea BELOTTI – sv.
Rick KARSDORP 5,5 – Poca roba. Azzecca un cross ogni sedici partite. Dal 58’ Sardar AZMOUN 5 – A differenza di Mancini, lui oltre a farsi partire il Romoletto mette in cascina anche una bruttissima prestazione.
Bryan CRISTANTE 5,5 – Perde qualche pallone di troppo, sbaglia qualche pallone di troppo. Sarà che forse ha fatto qualche partita di troppo…
Leandro PAREDES 5 – Mamma mia...
Edoardo BOVE 6 – Ci prova ma in mezzo a un centrocampo che perde ogni duello e che ha la velocità di crociera di un vecchio col cappello in macchina puoi davvero fare poca differenza. Dal 76’ Stephan EL SHAARAWY –sv Non riesce a incidere.
Nicola ZALEWSKI 5 – Mamma mia l’ho già scritto per Paredes vero? Dal 58’ Leonardo SPINAZZOLA 5,5 – Entra e fa la differenza ma nessuno ha capito in cosa.
Paulo DYBALA 6 – E io lo sapevo già da due settimane che si sarebbe fatto di nuovo male. Lui non può giocare 3 partite piene di seguito altrimenti questo è il risultato. Dal 46’ Lorenzo PELLEGRINI 5,5 – Subentra a fine primo tempo ma non riesce a fare nulla di buono.
Romelu LUKAKU sv – Non è possibile giudicare un calciatore che per tutta la durata del match non viene messo in condizione di ricevere un pallone giocabile.
All. José MOURINHO 3 – Iniziano a essere troppi i derby persi ma non è quello il problema reale. Il vero problema è che ha scelto di percorrere una strada non a lui congeniale. Io capisco che dopo aver vinto tanto e aver allenato spogliatoi dove c’era l’imbarazzo della scelta con il più scarso che aveva almeno sei trofei in bacheca, ci sia la voglia di fare qualcosa di nuovo e all’inizio mi è stato anche bene però ora basta.

Riallacciando il discorso fatto nel voto dell’allenatore, credo sia giunto davvero il momento di tirare le somme. La strada scelta è sbagliata ma non lo dico io, lo dicono i risultati. Un trofeo europeo e una finale scippata, se pur traguardi importanti, non possono cancellare il resto e cioè una situazione (come già detto nelle settimane passate) ibrida che non può portare da nessuna parte.
Adesso che non c’è più Tiago Pinto, bisognerà cambiare indirizzo, scegliere un ds con un forte scouting alle spalle (leggasi Massara) che sia in grado di andare a pescare calciatori talentuosi adatti alle nostre tasche.
È giunto il momento di cambiare rotta e questo non significa farlo per forza senza Mourinho. Con lui non serve per forza spendere 100 mln sul mercato ma servono giocatori forti e questi si trovano anche a cifre “umane” se si è capaci di fare il mestiere di DS. Sono convinto che i Marquinhos a 5 mln si possono trovare e se proprio devo fare un mercato tirato, allora preferisco rischiare con questi giovani anziché buttare al cesso ingaggi importanti per calciatori con più infortuni che presenze negli ultimi due anni.
Se il gioco di Mourinho prevede difesa e pallone lungo sulla punta, hai bisogno di uno con i piedi Modric e non di Paredes e Cristante (con tutto il rispetto per il secondo che però non ha quelle doti tecniche). Se vuoi puntare sulle ripartenze veloci devi avere giocatori che sappiano saltare l’uomo con costanza e non Azmoun ed El Shaarawy. Se vuoi che i tuoi terzini, non essendo mai messi in condizione di arrivare in velocità sulla fascia, sappiano creare qualcosa dal nulla non puoi avere Karsdorp, Kristensen e Zalewski ma devi avere gente come Marcelo, Maicon etc. Gente che oltre alla gamba sa trattare il pallone con entrambi i piedi e sa saltare l’uomo, arrivare al tiro e tante altre belle cosette. Non ho citato (volontariamente) Spinazzola perché lui certe caratteristiche importanti le ha, solo che in questo momento è in condizione tale da aver bisogno di farsi allacciare le scarpe dall’assistente sociale.

Manca poco meno di metà stagione. Alla squadra posso chiedere di mettercela tutta, nonostante i limiti ormai appurati.
Al mister posso implorare di chiedere di più alla società e smetterla di voler cavalcare un progetto che non fa per lui.
Alla società posso suggerire di scegliere la strada da percorrere e farlo con convinzione. O si va a destra o si va a sinistra. Restare al centro tra due corsie non è mai una buona idea perché si finisce per essere travolti.


Ad maiora


Emiliano Petrone





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