Al tuo cospetto, o Diva,
il mio desio s’evinca:
che Roma sempre viva,
che Roma lotti e vinca.
Usciti dall'Europa League. Precipitati in campionato. Decimati dagli infortuni (quanti sono in stagione?, settanta?).
Eppure - paradossalmente - non sono mai stato così ottimista. "Effetto Mou", direte. Ma non è esattamente così. Lo definirei, piuttosto, "effetto Friedkin".
Mi spiegherò meglio.
Non vi nascondo che su Mourinho ho qualche perplessità. Per carità, è stato sicuramente un eccellente allenatore (soprattutto un superbo motivatore, capace di infondere allo spogliatoio il massimo della coesione). Da quattro anni, però, non vince più nulla. Il che mi fa temere che il motivatore non abbia più motivazioni...
Sono, tuttavia, timori senza importanza. Ciò che davvero importa (e MI importa) è quello che si cela (e insieme si rivela) DIETRO la firma di Mourinho. Dietro quella firma, infatti, c'è tutta la passione della nuova proprietà. Una proprietà che dimostra, nei fatti, la voglia di investire per migliorare il team (Mou costerà trenta milioni in tre anni).
Siamo agli antipodi dell'era pallottiana. C'era una volta un presidente poco presente, e che tuttavia parlava troppo (ricordate i "fucking idiots"?) e agiva poco (se non per realizzare succose plusvalenze di mercato). Ora c'è un presidente sempre presente, che parla poco e agisce molto.
Per dirla con una battuta, la differenza sta tutta in un singolare/plurale: ora, vedo qualcuno che vuole "IL BENE" della Roma; prima, mi sembrava che qualcuno volesse "I BENI" della Roma...
Ecco perché sono ottimista: i Friedkin sono qui da pochi mesi; e già dimostrano, concretamente, di essersi innamorati della città e della squadra.È la passione che agognavo e agogno:
ché solo la passiôn coltiva il sogno.
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Sampdoria Roma 2-0La gara con i doriani sembra un documentario da allegare a un trattato di psicologia: "La depressione dell'atleta". Il trauma dell'Old Trafford è troppo recente, annebbia le menti e indebolisce i muscoli. Combattere è impossibile; e la resa si consuma, mestamente, ancor prima di scendere in campo.Sul taccuino vo cercando
una sola lieta nota.
Ma la Roma è già allo sbando,
e di note liete è vuota.
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Roma - Manchester United 3-2L'eliminazione era pressoché scontata. Ma sono tanti i motivi di consolazione. Ne sottolineo tre.
1) Nonostante l'ennesimo infortunio (Smalling), la Roma ha lottato con coraggio e abnegazione. Nei primi minuti, in particolare, ha creato occasioni a valanga. Con un po' di fortuna in più (e con un arbitraggio più equo) avremmo potuto far tremare lo United.
2) Altri due giovani lupetti, Darboe e Zalewski, hanno esordito molto positivamente. La Roma del futuro è piena di promesse.
3) Fonseca ha forse qualche limite tattico, ma si è dimostrato, ancora una volta, un grande uomo. Gli fa onore, ad esempio, la dichiarazione in cui attribuisce "all'effetto Mou" il merito della "vittoria d'orgoglio". Paulo è un allenatore che ricorderò sempre con affetto. La sua dimensione morale è degna della storia della Roma.Dzeko, Cristante e alfin Zalewski. È sorta
la vittoria del cuore e dell'orgoglio.
Se siamo eliminati, poco importa.
"Roma che lotta": è tutto ciò che voglio.
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L'anagramma della settimanaSia chiaro: tiferei Roma anche se precipitassimo in serie C. Alla mia Lupa sono legato da mille nodi d'amore. Un amore eterno e incorruttibile. Devo confessare, tuttavia, che negli ultimi anni s'era "allentato" il nodo della speranza. Al posto della speranza s'era insediata la malinconia; la stessa malinconia di chi ama "non corrisposto". Ora, con i Friedkin che ingaggiano Mou, quella speranza si riannoda più forte...Da ora, con Mourinho allenatore...
→ ... ho riannodato la Roma nel cuore
Franco Costantini