La Sfera dei Capricci

La Sfera dei Capricci: meglio terzi...

una rubrica di Franco Costantini
Redazione de Il Legionario
inserita 6 anni fa
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10:00
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O Musa Pedatoria,

o Sfera dei Capricci:

raccontaci una storia,

del grande calcio dicci…

 

 

Roma Juventus 0-0

 

Ripetiamo: «Honni soit qui mal y pense!».

Questo “zero a zero” è figlio del gioco, non di un miserabile patto… La Roma, nella prima ora di gara, ha provato a mangiarsi non un “biscotto”, ma gli avversari: pressing alto, grinta a tutto campo, bianconeri schiacciati, diverse nitide occasioni. Una su tutte: sul fantastico break di Pellegrini, Dzeko si mangia non un “biscotto”… ma un gol quasi fatto.

Morale: ai miei occhi, era solo la Juve a giocare per il pari. Poi - è vero - con l’espulsione del Ninja anche la Roma ha pensato a coprirsi. Comprensibile: un punto valeva oro, al fine di blindare il terzo posto (ora basterà un pareggio nell’ultima partita).

Ma proprio quell’espulsione - seppur in sé deplorabile - basterebbe a dimostrare l’assenza di accordi sottobanco: la grinta (eccessiva) di Radja… non è compatibile con l’ipotesi di un “tranquillo inciucio pre-contrattato”.

 

Non è ancora tempo di celebrare in versi la stagione (positiva) dei giallorossi. Aspetteremo, per farlo, l’ultima gara. Oggi preferisco sfottere in endecasillabi il “settimo sigillo” agnelliano. Per farlo, citerò un magnifico aforisma dei tifosi viola, coniato nel 1982: quell’anno la Fiorentina doveva vincere lo scudetto; lo avrebbe strameritato; ma gli arbitri decisero diversamente…

 

I fiorentini (della lingua padri)

«meglio secondi - dissero - che ladri».

A sviluppâr la massima di ieri,

«meglio terzi - diciam - che bianconeri».

 

*

 

L’angolo della satira (uno, due, tre…)

 

UNO - Nella finale di Coppa Italia, la sconfitta del Milan (4-0) ha ispirato il giovane poeta NiSora Sagaria (ricordate?; abbiamo già pubblicato, su questa rubrica, alcuni sui versi su Donnarumma). NiSora mi inviato la seguente ironica “ottava d’oro”.

Come titolo, ho scelto un geniale anagramma del mio amico Nelli (nickname di Marco Minelli, autore del libro “101 Anagrammi Zen”). Nel testo, “Dolla” sta ovviamente per “Dollarumma”, storpiatura satirica del nome del portiere del Milan. “Kali”, infine, è l’abbreviazione di Kalinic, che come sapete ha usato la testa… per fare autogol!

 

Donnarumma? = No! Un dramma!

 

Vincendo pure la migliore colla,

che cosa non tenevi nei guantoni,

furiosamente bersagliato, Dolla,

da borse piene zeppe di milioni?

Un grande plauso invece a chi non molla,

reagendo a Kali e brutte prestazioni:

a chi per una volta con sue gesta

incide, ed utilizza infin la testa.

[NiSora Sagaria]

 

DUE - Nelle prime 16 giornate, l’Inter ha realizzato 40 punti; nelle seguenti 21 giornate, i punti sono stati appena 29. Si potrebbe dire: «il lavoro di Spalletti si è fatto sentire alla distanza»…

Alla penultima giornata, la sconfitta in casa col Sassuolo sembra affossare definitivamente le speranze nerazzurre. Ma la Lazio non ne approfitta, e sciupa “l’occasione delle occasioni”…

Ecco due “frasi anagrammate” sulla strana lotta tra “interisti” e “diversamente interisti”:

 

Luciano Spalletti è scarso, non sorride =

L’Inter perde in casa contro il Sassuolo

 

Simone Inzaghi inciampa: fa solo pari col Crotone =

Lazio e Inter, poco in forma, si giocan la Champions…

 

TRE - La Juve si appropria del SETTIMO scudetto; nonostante il Decalogo lo vieti espressamente («settimo: non rubare»).

Quasi a “festeggiare” l’evento, la mia parafrasi di Bruno Martino approda su YouTube





Franco Costantini





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