La Sfera dei Capricci

La Sfera dei Capricci: La chiave inglese

Una rubrica di Franco Costantini
Redazione de Il Legionario
inserita 2 anni fa
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O Capricciosa Eupalla,
del calcio Diva e Musa:
di luce rossa e gialla
Tu brilli circonfusa…



Mi ricordo ancora quell’estate (di tanti anni fa) in cui Zeman denunciò il fenomeno doping, ironizzando sull’improvvisa “ipertrofia” della muscolatura di due juventini (Vialli e Del Piero). Non ho alcuna competenza scientifica (né tantomeno prove) per esprimermi in merito.
Ma so che nel campionato immediatamente seguente (quale coincidenza!) la Roma di Zeman fu penalizzata oltremisura da infauste decisioni delle giacchette nere. Calcolai - allora - che avremmo meritato 20 (sì, VENTI) punti in più. E venti punti in più sarebbero stati sufficienti a vincere lo scudetto con ampio margine.

È difficile eguagliare quella sequela di “sfortunati errori arbitrali” (chiamiamoli così). Ma la Roma di Mou si sta avvicinando a quel record: in classifica, infatti, le mancano 11 o 13 punti. Il rigore non concesso contro il Bologna è solo l’ultimo episodio; che si affianca mirabilmente, nella stessa giornata, al gol-vittoria irregolare regalato ai “cuggini” (fuorigioco nettissimo).


Cambio di prospettiva o di visuale…
che corrisponde a un cambio di vocale:
per gli arbitri si tratterà di “errori”,
ma per noi romanisti sono “orrori”.

*

Leicester Roma 1-1


Il risultato è soddisfacente. Il gioco un po’ meno. Intendiamoci: la Roma è stata quasi perfetta sotto tutti i profili, tranne che nella fase topica “dell’ultimo passaggio” (troppi - a mio avviso - i contropiedi sprecati in questo modo).
In difesa, Smalling è stato gigantesco (quando è in forma, Chris è uno dei migliori centrali del mondo). E sulla fascia sinistra ha brillato ancora Zalewski, ormai molto più che una “giovane promessa” (è stato lui “la chiave inglese” per “togliere i bulloni” all’impianto difensivo del Leicester).
Ho solo un rammarico, anzi due:
1) L’infortunio di “Miki”. Non ci voleva. Al ritorno ci mancherà, ma Mou saprà rimediare alla sua assenza.
2) Secondo me, nell’azione del pareggio inglese, Lookman allarga il braccio sulla faccia di Mancini, provocando così la caduta e l’autogol del difensore... Solo io l’ho vista così? Solo per me il gol era da annullare?

Ma quel che è stato è stato. Ora bisogna concentrarsi sulla semifinale di ritorno. E a me resta soltanto il compito di celebrare la bellissima rete di Pellegrini, servito magnificamente da Zalewski.
Nella quartina userò un verbo forgiato da Dante: “inventrarsi”, che significa “penetrare in profondità” (cfr. Paradiso, XXI, 83-84; parla San Pier Damiani: «Luce divina sopra me s’appunta, / penetrando per questa in ch’io m’inventro…»).


Zalewski vola in fascia, poi s’accentra
saltando l’avversario con coraggio;
serve profondo “Pelle”, che “s’inventra”
nella difesa altrui, e ci dà il vantaggio.

*

Roma Bologna 0-0

Vorrei parlare del rigore che NON ci è stato concesso. Ma non servirebbe a nulla, se non a rinnovare e amplificare la mia rabbia.
Parliamo allora della partita in generale: è stata una gara abbastanza equilibrata, con la Roma forse penalizzata dall’assenza di “Miki” e dall’ampio turnover (riposo per Smalling, Zalewski, Abraham, Karsdorp, Pellegrini; gli ultimi 4 sono entrati in campo solo nell’ultima mezzora). Ma i giallorossi avrebbero COMUNQUE meritato di vincere. Senza contare il rigore negato, ecco due dati: tiri complessivi 17 a 10, calci d’angolo 10 a 5.
Tutto qui. Aggiungo solo quattro endecasillabi.


Dimentichiam la gara col Bologna,
ché solo alla final pensar bisogna!
La chiave per andarci (ciò è palese)
non è per serrature: è “chiave inglese”.

*

Sfottonari


I “laziesi” vincono con un gol in fuorigioco? Massì, lasciamo loro alcuni privilegi. Tra questi privilegi, però, ci sarà anche quello di essere giocosamente sfottuti.
(La quartina contiene una… “chiave inglese”, cioè un omaggio quasi invisibile alla britannica Jane Austen, in particolare al suo romanzo “Pride and Prejudice”).


Più non s’applichi l’offside
per la squadra “Lazio-pride”:
ché il laziale in fuorigioco
se non “niente”, è “troppo poco”.

*

L’anagramma della settimana

Si avvicina la “chiave inglese”, ovvero la gara più importante della stagione (la più importante “PER ORA”; potrebbe seguirne un’altra più importante!). Ecco un anagramma apotropaico e benaugurante.

Stadio Olimpico: già arriva il Leicester…

O Roma, dài, colpìscili! Sigla tre reti e via!


Franco Costantini




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