La Sfera dei Capricci

La sfera dei capricci: E gli occhi mi stropiccio

A cura di Franco Costantini
Redazione de Il Legionario
inserita 4 anni fa
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10:00
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O Sfera che governi
del calcio il paradosso,
ispira versi eterni
al vate giallorosso…



Nella scorsa puntata della “Sfera dei Capricci”, avevo osato cimentarmi in una “frase anagrammata predittiva”, con chiari intenti apotropaici… Beh, sembra che abbia portato bene:

Settembre Duemiladiciannove: gara contro il Sassuolo

Una bella Roma meritò e vinse. Sì, da sognarci lo scudetto!

La squadra vista nel primo tempo, in effetti, ha alimentato più di un sogno! Per scaramanzia, in vista di Bologna-Roma di domenica prossima, tenterò un altro anagramma-pronostico.

Campionato: la gara del ventidue settembre Diciannove…

A Bologna, Roma d’acume, attiva e vincente! Splendide reti!

*

Roma Sassuolo 4-2

Stupisco, e allor mi chiedo:
son sobrio o son alticcio?
Non credo a ciò che vedo
e gli occhi mi stropiccio.
La Roma di Fonseca
il suo valor suggella
e grande gioia arreca:
par quasi troppo bella.

I suddetti settenari sono stati scritti in stato di alterazione psichica. Avevo assunto (senza precauzioni, e per via oculare) tutti i 45 minuti del primo tempo di Roma-Sassuolo.
Del resto, ho visto “sballare” anche altri tifosi. Il mio amico Max, ad esempio: dopo il gol di Mkhitaryan, l’ho sorpreso mentre parafrasava Mia Martini. Cantava - a squarciagola - questo passaggio:


Tu, tu che sei diversoooo
armeno tu - nell’universooo…

Il secondo tempo ci ha riportati tutti sulla terra. Per carità, nessuna delusione: ci sta che, avanti di quattro reti, una squadra si rilassi un poco. Quest’ottima Roma, tuttavia, deve ancora registrare qualcosa in difesa (basterà Smalling?). Se riuscisse a mantenere per 90 minuti l’intensità che ha messo in campo nel primo tempo… beh, nulla le sarebbe precluso.

Quali cagioni, quali occulte cause
fan sì che questa Roma sempre alterni
intensità sublime e lunghe pause,
sereni paradisi e cupi inferni?

*

Omaggio a Pellegrini

Pellegrini mi ha incantato. Il Capitano Gladiatore, che lo “battezzò” come proprio erede, aveva (al solito) ragione.
Lorenzo è stato autore di tre assist e di una prestazione sontuosa: al punto da meritarsi un’onomanzia celebrativa (“zeli”, naturalmente, è qua inteso come seconda persona del presente indicativo del verbo “zelare”: “mostrare fervido impegno”).


Lorenzo Pellegrini → zeli nel porre in gol

*

Sfottonari

Dopo il derby, mister Inzaghi tuonò ai quattro venti che la Lazio avrebbe meritato di vincere. Un peccato di “Ubris” (o “Hybris”, se preferite questa grafia): e la nemesi è giunta puntuale (Spal-Lazio 2-1; in rimonta; con gol decisivo in pieno recupero). L’evento merita una celebrazione in sfottonari.

Mi dispiace, cara Lazio:
con la Spal pagasti dazio.
Mi dispiace, Lazio cara,
ma indigesta fu Ferrara.
Cara Lazio, mi dispiace,
ma a giocar non sei capace.

Ho deciso: lo sfottò merita di essere bissato. Dopo gli ottonari, ecco 4 endecasillabi classici (pregni, per giunta, di metafore zoologiche).

«Siam meglio della Roma», disse Inzaghi.
Troppo in alto volò, pagòlla cara:
sognavan gli aquilotti d’esser draghi,
ma come polli li spiumò Ferrara.


Franco Costantini





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