Approfondimenti

La magia (nera) del calcio italiano

a cura di Antonio Pastore
Redazione de Il Legionario
inserita 3 anni fa
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Si potrebbe parlare della disfatta della Roma in quel di Parma, meritata e sacrosanta. Si potrebbe parlare delle decisioni arbitrali, sempre monodirezionali e mai eque. Vorrei, invece, soffermarmi su un sistema che ha definitivamente confermato chi comanda.

Procediamo per gradi: la Roma da ormai settimane sta giocando ogni tre giorni e di certo non partite di poco conto. Da match fondamentali per il piazzamento in serie A fino all’Europa League che, strutturandosi su gare ad eliminazione diretta, impegna notevolissime energie sia fisiche sia mentali. I giallorossi dopo la trasferta di Parma saranno impegnati giovedì a Kiev (trasferta per nulla semplice anche logisticamente), per poi completare questo tremendo ciclo con l’importantissima sfida al Napoli.

Il Napoli, dal canto suo, dopo essere uscito dalla competizione europea, avrebbe dovuto affrontare, dopo il Milan, il recupero con la Juve mercoledì, prima della sfida di Roma. Ecco, avrebbe dovuto. Ma signori e signore, come per magia del migliore dei David Copperfield, Juventus Napoli, fissata per il 17 marzo, è stata rinviata al 7 aprile. Il motivo? Eccolo: a causa della eliminazione della Juve dalla Champions, è stato possibile ritrovare una data che andasse bene ad entrambe le società.

Ma che bello! Che bello che è questo calcio. E io che pensavo che si dovessero favorire le squadre impegnate in campo europeo. Ma né il Napoli né la Juve hanno più impegni europei. O Forse mi è sfuggito qualcosa?!

La verità è ormai palese. La verità è che ci sono dei poteri forti che vanno oltre le regole. Ora è tempo di ribellarsi in tutti i modi e tutti i luoghi preposti. Cambierà qualcosa? Non è certo, ma anche se fosse probabile è giusto farlo.

L’eleganza non paga nel calcio. Sia fuori sia dentro il campo. Se non si protesta ad ogni torto subito non si vince il premio Fair Play. Si lascia intendere che l’errore, grave o meno che sia, è ammesso e tollerato. No! Non può essere tollerato. Così come non sono stati tollerati gli errori di una società che ha inserito un giocatore nella lista Under a 23 anni già compiuti o di uno staff tecnico che ha effettuato più cambi di quanto consentito. Anche quelli sono errori senza intenzionalità. E allora? Entrambe le partite sono state perse a tavolino.

Ultima nota, di certo non per importanza, riguarda l’atteggiamento dei calciatori a Parma, alcuni dei quali completamente impresentabili. Un attaccante forte, come Edin Dzeko, mai nel vivo del gioco, quasi svogliato a tratti, che pare voler dar ragione alle idee dell’allenatore. Sorvolo sull’obbrobrio difensivo in occasione del primo gol, chiara conseguenza di un approccio superficiale e superbo, come di una squadra sazia di tutti i trofei vinti fino ad ora.

Le cose si possono cambiare, anzi si devono. Lo si deve fare per l’amore e la passione dei tifosi che, davanti a tutto questo, restano sgomenti e disarmati. Chi può fare qualcosa la faccia. Subito.


Antonio Pastore





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