Pagelle

Juventus Roma 1-0 - Il Pagellaio Matto

Una partita giocata a chi ne prendeva meno e su questo, purtroppo, loro sono stati più bravi perché non ne hanno preso neanche uno. Di Emiliano Petrone
Redazione de Il Legionario
inserita 6 mesi fa
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La Roma pagato l’unica vera distrazione che entra di fatto nella lista di quelle situazioni dubbie. Dubbia perché dal fermo immagine dalla tv sembrerebbe fuorigioco ma dalla grafica computerizzata no. Le due immagini, se sovrapposte, non sono le stesse poiché una (quella dove c’è fuorigioco) evidenzia una palla già partita (sembra) e l’altra (dove non è fuorigioco) non si capisce se è davvero il momento della partenza della sfera. I conti però stanno a zero perché il gol è stato convalidato e noi abbiamo raccolto meno di quello che meritavamo.
Una Roma comunque messa bene in campo, concentrata e cattiva su ogni pallone. Nonostante ciò, si è tornati a casa con un pugno di mosche (dopo che avevano girato tutto il tempo sulla Juventus, chi vuol capir capisca). Una Roma che mette in mostra ancora una volta i suoi limiti, soprattutto in fase offensiva ma, a mio avviso, non per mancanza di interpreti bensì di struttura, quella struttura che dovrebbe accompagnare gli attaccanti al gol e che invece va sempre in difficoltà.

Rui PATRICIO 6 – Sul gol subito forse poteva fare di più ma non si possono di certo scaricare su di lui le colpe del risultato finale.
MANCINI 6+ – Si trascina ancora in campo non mollando un contrasto. Il salvataggio su Vlahovic gli vale il più in pagella.
LLORENTE 5,5 – Perde il duello con Vlahovic che riesce spesso a raggirarlo costringendolo al fallo.
NDICKA 7 – Sicuramente il migliore della Roma, non solo per quel salvataggio clamoroso ma anche per aver costantemente impostato (bene) il gioco in fase offensiva. E nel momento migliore se ne va in Coppa d’Africa… non fa una piega.
KRISTENSEN 6- – Forse non perfetto sul rimpallo che favorisce lo scambio del vantaggio juventino. Dalla sua parte ha comunque un brutto cliente che riesce ad arginare spesso.
CRISTANTE 5.5 – Quel palo maledetto, che ci lascia l’urlo strozzato in gola, è la cosa migliore di Bryan in una serata non delle migliori. Stanco.
PAREDES 6 – Una partita sufficiente anche se la sua staticità e mono passo non permettono mai una ripartenza degna di nota. Poca roba (Dal 74' EL SHAARAWY SV – Si nota solo per il cartellino giallo che fa rimediare subito dopo la sua entrata. Poi sparisce dal campo ed è difficile da giudicare.
BOVE 6 – Ormai abbiamo imparato a conoscere il nostro Edo. Sostanza: tantissima. Qualità: sufficiente. Non è da lui che ti aspetti il guizzo (anche se ogni tanto qualcosa s’inventa). Purtroppo, in mezzo a un centrocampo così poco dinamico, è l’unico che cerca di velocizzare il gioco ma diventa tutto molto complicato quando gli altri passeggiano. (Dal 64' PELLEGRINI 5.5 – Il suo ingresso dovrebbe dare il cambio di passo e invece la sua presenza non cambia la staticità del centrocampo.
ZALEWSKI 5.5 – Serata deludente per Nicola. Non riesce a bucare mai dalla sua parte e i cross vengono spesso ribattuti. (Dall'80 AZMOUN SV)
DYBALA 5 – Novanta minuti di passeggiata alla ricerca di uno spazio che non c’è. Resta negli occhi quella giocata di esterno sinistro che, fosse entrata, avrebbe cambiato probabilmente le sorti della serata (e magari anche di un campionato). Non è andata così e con il passare dei minuti si è spento sempre di più. La condizione fisica è scarsa e si è visto.
LUKAKU 4 – In una serata dove non vince un duello c’è poco da dire…
All. MOURINHO 5 – Nei miei pensieri avevo immaginato sette punti in questi quattro scontri diretti. Siamo a meno della metà ma la Roma dovrebbe iniziare a stupirci un pochino se davvero c’è il desiderio di puntare al quarto posto. A volte mi sembra di ripercorrere le righe di un libro già letto e che non mi ha entusiasmato. Mi piacerebbe (ma immagino che piacerebbe anche a tutti i tifosi della Roma), un’inversione di quelle da brivido, un cambio improvviso che nemmeno ti aspetti il quale ti lascia di stucco e ti spinge a continuare a leggere la storia con ancora più voglia ed eccitazione. Il rischio è che prima o poi ci si stanchi di vedere sempre le stesse figure, voltare una pagina e sapere già che sarà tutto così piatto e senza colpi di scena.
Insomma, sarebbe il caso che chi scrive questo romanzo calcistico comprenda che ogni tanto i lettori, se pur appassionati, si scocciano a leggere sempre le stesse cose. Non so se ho reso l’idea.

Siamo giunti quindi alla fine dell’anno. Spero che il prossimo sia migliore sotto tutti i punti di vista. Tanti auguri di Buon Anno agli amici giallorossi.
Ad maiora


Emiliano Petrone





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