Il diario di Francesco 09/01/2017

Il 9 gennaio compie gli anni il Commando Ultrà Curva Sud: era un 9 gennaio di 40 anni fa ormai, in occasione di un Roma – Sampdoria terminato 3-0 con doppietta di Di Bartolomei. I rappresentanti dei vari gruppi di tifo giallorosso (su tutti Boys, Pantere Giallorosse e Guerriglieri della Curva Sud, con l’appoggio esterno dei Fedayn) decisero di unirsi per dar vita ad un’esperienza di tifo unica nella storia, la migliore per chi l’ha vissuta.

Per me, il 9 gennaio, da due anni significa avere addosso questo inchiostro su una gamba. Ora, chi mi conosce sa bene cosa significhi Francesco per me, e chi non mi conosce se ha avuto la pazienza di leggere qualcosa di quello che ho scritto se ne sarà fatto sicuramente un’idea abbastanza chiara.

Sono perfettamente a conoscenza che a volte, anzi con Lui spesso e volentieri, esagero con la sua figura, attribuendogli caratteristiche divine e un’importanza probabilmente troppo grande, almeno a sentire quanto dicono gli altri. Il punto è che semplicemente con Francesco mi riesce difficile essere razionale, perché per me lui rappresenta prima di tutto il calcio e la Roma: da quando sono nato è sempre stato lì, e mi riesce al momento impossibile immaginare un futuro senza di lui; non sono sinceramente in grado ora di anticipare cosa sarà dopo il suo ritiro. Di sicuro non scemerà l’amore che ho per i colori giallorossi, ma forse perderò un po’ dell’incanto con cui il bambino in me guarda giocare il 10 quando è in campo.

Quindi comprendetemi, anzi comprendeteci: non abbiamo mai visto Falcao, Di Bartolomei, Conti e la loro generazione. Siamo cresciuti con Francesco, per noi Lui è tutto e facciamo fatica ad immaginare la Roma senza.

E poi oh, 769 presenze. SETTECENTOSESSANTANOVE. Con 306 reti. TRECENTOSEI.

Se noi per Lui non siamo normali è perché Francesco normale non lo è mai stato… Appartiene a qualcos’altro.

Francesco Giovannetti