I tifosi esonerano Di Francesco

Altra pesante sconfitta, altra ennesima umiliazione. La Roma esce nel peggior modo possibile dalla Coppa Italia, primo grande obiettivo stagionale, sotto i colpi di una Fiorentina che in campo fa quello che vuole e che, di fatto, accompagna alla porta l’allenatore abruzzese. Anzi no. Monchi fa scudo e vuole dare ancora un’ultima chances all’ex tecnico del Sassuolo che si giocherà il tutto per tutto con il Milan.

Ma l’aria è cambiata. Se, fino a qualche settimana fa, molti tifosi erano pronti a sostenere l’ex centrocampista giallorosso, da qualche giorno la posizione del mister è precaria più che mai. Dopo esser stato capace di farsi rimontare 3 gol a Bergamo, con una partita praticamente in tasca, il 7-1 di Firenze ha di fatto chiuso l’avventura di Di Francesco sulla panchina della Roma. Pallotta incredibilmente sembra divertirsi a scaricare le colpe sul direttore sportivo reo di non voler licenziare il tecnico e mandato in pasto alla furia dei tifosi.

E pensare che alcune testate qualche giorno prima della sfida con l’Atalanta proponevano un nuovo rinnovo di Di Francesco in caso di quarto posto (ricordiamo che l’allenatore ha firmato un nuovo contratto pochi mesi fa e guadagna 3,5 milioni netti a stagione). Eusebio, però, come tutti gli uomini, ha un prezzo: per questo, nonostante le continue figuracce con squadre non assolutamente all’altezza della Roma, continua a resistere e non ha alcuna intenzione di dimettersi. Ancora una volta occorre sottolineare come il tecnico non sia assolutamente l’unico artefice di una disfatta del genere: Monchi e Pallotta sono altrettanto colpevoli di non aver fatto un mercato estivo all’altezza e di non aver licenziato un allenatore che vive di precarietà da settembre.

Sousa attende da mesi. E i tifosi soffrono, sempre...


Roberta Lanzolla