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Gli 8 migliori esterni della Roma (dal 2010 al 2020) con video

a cura di Emanuele Grilli
Redazione de Il Legionario
inserita 4 anni fa
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Salve a tutti amici lettori e benvenuti in questa mia nuova Top 8 legata ai colori giallorossi. Oggi vi dirò quali sono stati per me gli 8 migliori esterni d’attacco della Roma dal 2010 al 2020, e prima di cominciare vi faccio le solite premesse importanti. Innanzitutto vi ricordo che questa classifica è stata stilata in base a tre criteri fondamentali: la mia opinione personale, il valore del giocatore complessivo e soprattutto quanto è stato influente per questi colori nel periodo preso in considerazione. Non è quindi un giudizio specifico all’intera carriera dei giocatori, ma solamente a quello che hanno fatto di positivo per noi negli ultimi 10 anni, almeno secondo me. Detto questo le premesse sono finite e non mi resta altro che augurarvi, buona lettura!

8. RODRIGO TADDEI: È uno dei primi acquisti della Roma spallettiana e fin da subito si capisce perché il tecnico di Certaldo lo abbia voluto fortemente: corsa e sacrificio a tutto campo e tecnica brasiliana d’alta classe. Cresciuto in patria nel Palmeiras e protagonista della promozione in serie A del Siena nel 2003, Taddei arriva alla Roma nel 2005 iniziando una vera e propria favola calcistica, durata ben 9 stagioni complessive. Spalletti lo prova praticamente su ogni zona del campo, sfruttando la sua duttilità e un eccezionale spirito di sacrificio, che gli permetteva di fare senza problemi sia la fase difensiva che offensiva. Oltre a ciò il brasiliano sapeva abbinare il classico stile sudamericano a una grinta e tenacia da giocatore europeo, che lo rendevano un giocatore tecnicamente completo in tutto e per tutto. Amatissimo fin da subito dai tifosi giallorossi, è ricordato per importanti gol contro Real Madrid, Manchester United e Lazio e per il famoso gesto tecnico soprannominato “Aurelio”, in onore del vice Andreazzoli che lo spronava a fare questa giocata sia in partita che in allenamento. Per lui 296 presenze e 30 gol dal 2005 al 2014, che lo rendono uno dei giocatori più presenti e stimati nella storia della Roma.


7. ALESSANDRO FLORENZI: Nonostante le critiche dei tifosi e un ruolo da terzino imposto al giocatore ormai da diversi anni, non si può dimenticare il primo periodo di Florenzi in maglia giallorossa, vissuto ad alti livelli sia in campo che sugli spalti. Dopo l’esordio ufficiale nel 2011 e una stagione da protagonista col Crotone in serie B, Florenzi torna alla Roma e diventa il perno del centrocampo di Zeman prima e Andreazzoli poi. Con l’arrivo di Garcia in panchina il giocatore ritrova un'inusuale posizione di esterno offensivo, diventando in poco tempo uno dei giocatori più determinanti della Roma di quegli anni, permettendo a Gervinho di spingere in avanti gestendo al posto suo la fase difensiva. Fino al 2015 è in assoluto uno dei giocatori più amati nell’ambiente giallorosso, ma dallo strepitoso gol al Barcellona in poi qualcosa comincia a cambiare. I tifosi aumentano sempre di più le aspettative su di lui, e Florenzi comincia a subire le tante pressioni, col doppio infortunio al crociato nel 2016 che di certo non migliora la situazione. Ora è in prestito al Valencia ma il suo futuro appare un enorme punto interrogativo, riuscirà col passare del tempo a ritrovare sé stesso?

6. NICOLÒ ZANIOLO: Mi prendo il rischio di metterlo in classifica nonostante la giovane età e il poco tempo vissuto con la maglia giallorossa, questo perché sono convinto che il giocatore potrà diventare col tempo un fuoriclasse assoluto del club capitolino. Arrivato nel 2018 dopo la partenza di Nainggolan, Zaniolo esordisce subito in Champions League nel tempio del Real Madrid, mostrando una maturità ed esperienza da grande giocatore. Partita dopo partita il giovane italiano conquista tifosi e allenatore, giocando con una continuità mai vista e trovando le prime soddisfazioni personali come i gol a Sassuolo e Milan e la doppietta europea in casa contro il Porto. Dotato inoltre di un'eccezionale corsa sulla fascia, Zaniolo diventa con Fonseca l’esterno d’attacco titolare, abbinando gol eccezionali ad assist al bacio per i compagni offensivi. Tutto sembra andare a gonfie vele quindi, ma a un certo punto arriva il classico e terribile infortunio al crociato, dopo aver saltato mezza Juve con una forza fisica a dir poco straripante. Oggi il recupero procede alla grande, e la speranza è che presto il giocatore possa sgroppare sulla fascia e regalare nuove soddisfazioni ai tifosi giallorossi.



5. ERIK LAMELA: Considerato fin da giovane come uno dei maggiori talenti argentini in circolazione, Lamela arriva alla Roma nell’estate del 2011, diventando uno dei protagonisti del primo calciomercato della cordata americana. Dopo soli 8 minuti arriva subito il primo gol decisivo in casa contro il Palermo, e da lì in poi l’argentino riuscirà a guadagnare sempre più spazio, frutto del suo talento cristallino e delle prestazioni altalenanti del compagno di reparto Bojan Krkic. Dopo una prima stagione discreta con soli 6 gol stagionali, l’esterno esplode definitivamente con l’avvento di Zeman in panchina, che lo invita a stare più vicino all’area di rigore e meno spalle alla porta. Il giocatore risponde con la bellezza di 15 gol stagionali, uno più bello dell’altro, abbinati a numerosi assist e una velocità nel dribbling d’alto livello. Dopo un comprensibile calo nella parte finale della stagione, conclusa con la pessima sconfitta in finale di Coppa Italia, Lamela viene ceduto negli ultimi giorni di mercato agli inglesi del Tottenham, iniziando un calo di rendimento dovuto principalmente a numerosi problemi fisici. Senza dubbio uno dei pochi giocatori a salvarsi in due stagioni a dir poco problematiche.

4. DIEGO PEROTTI
: Senza dubbio uno dei principali protagonisti della nuova Roma spallettiana, capace di una cavalcata strepitosa dal settimo al terzo posto con 80 punti complessivi. Dopo un lungo periodo con la maglia del Siviglia e 1 anno e mezzo positivo in Italia con il Genoa, Perotti arriva alla Roma nel 2016 e viene subito spostato falso nueve da mister Spalletti, formando insieme a Salah ed El Shaarawy un tridente d’attacco tra i migliori del campionato. Velocità, dribbling e talento argentino, El Monito ci mette poco a conquistare tutti, venendo confermato titolare anche con la rinascita del bomber Edin Dzeko. Dotato inoltre di un'eccezionale freddezza nei tiri dal dischetto, Perotti è ricordato per i gol importantissimi contro Chelsea, Qarabag, Lazio e soprattutto Genoa, che ha permesso alla Roma di salvare l’addio di Totti e iniziare dai gironi una delle più belle cavalcate in Champions della nostra storia. Purtroppo i numerosi problemi fisici lo hanno portato col tempo ad essere un semplice gregario, ma nonostante ciò io non dimentico il periodo in cui è stato in assoluto l’arma in più dell’attacco giallorosso.

3. STEPHAN EL SHAARAWY: Probabilmente molti di voi non saranno d’accordo con questa mia scelta, ma a livello di qualità e continuità di rendimento lo reputo uno dei migliori giocatori della Roma di questi ultimi 5 anni. Come Perotti arriva nell’inverno del 2016 per dare una mano alla causa giallorossa, dopo alcune annate positive con il Milan e un periodo decisamente negativo con la maglia del Monaco. Il Faraone ci mette poco più di 50 minuti per segnare uno strepitoso gol di tacco al Frosinone e dare il via alla conseguente rinascita giallorossa, con ben 8 vittorie consecutive seguite da 7 gol dell’italo-egiziano. Tecnica, velocità e dribbling, El Shaarawy è il classico giocatore perfetto per ogni occasione, che non si lamenta della panchina e che farebbe di tutto per la causa della propria squadra. Indimenticabili sotto questo aspetto i due gol strepitosi in casa contro il Chelsea, il gol nel derby del 2016, il tiro all’incrocio contro la Sampdoria e tante altre belle giocate, che lo hanno reso negli anni uno dei giocatori più amati dal tifo giallorosso. Alla fine della stagione 2018/19, probabilmente la migliore della sua carriera, il Faraone decide di volare in terra cinese, ma non è detto che presto possa tornare in Italia per guadagnarsi un posto da titolare al prossimo Europeo.

2. KOUASSI GERVINHO: Se dovessimo trovare un singolo giocatore a rappresentare la Roma di Garcia, sarebbe senza ombra di dubbio l’ivoriano Kouassi Gervinho, vera e propria arma in più del reparto offensivo giallorosso. Dopo aver vinto uno storico scudetto in Francia con la maglia del Lille e aver fallito la prova del nove in Inghilterra con la maglia dell’Arsenal, Gervinho arriva alla Roma nel 2013 coi tifosi che lo reputano tecnicamente inadatto per aiutare la causa giallorossa. L’ivoriano ci mette qualche partita d’ambientamento, ma una volta trovato il primo gol stagionale si capisce perché Garcia abbia deciso fortemente di puntare su di lui. Velocità sulla fascia incredibile e un dribbling a dir poco imprevedibile lo rendono in poco tempo uno degli esterni più forti di tutto il campionato, oltre che amato dai tifosi giallorossi per il suo sorriso costantemente stampato in faccia in ogni partita giocata. Quello che poteva diventare un rapporto duraturo però comincia a rovinarsi con la vittoria della Coppa d’Africa, che scombina mentalmente il giocatore sotto tutti i punti di vista. Dopo una timida ripresa la stagione successiva, il giocatore decide di volare in Cina dopo l’esonero di Garcia, dimostrando che probabilmente l’attaccamento alla maglia non era cosi forte come ci si aspettava.

1. MOHAMED SALAH: Impossibile non mettere in prima posizione uno dei migliori giocatori a livello mondiale di questi ultimi vent’anni, tuttora rimpianto dai tifosi per la cessione avventata agli inglesi del Liverpool. Dopo essere esploso in ambito europeo con la maglia del Basilea, Salah viene acquistato nel 2014 dal Chelsea, fallendo come l’ivoriano Gervinho il primo esame in terra inglese. Dopo un anno e mezzo negativo Salah vola in Italia per vestire la maglia della Fiorentina, sorprendendo tutti per l’incredibile velocità e tecnica mostrata sul terreno di gioco. Nell’estate successiva, dopo una lunga diatriba di mercato, la Roma riesce a prendere l’egiziano a titolo definitivo, e in poco tempo il giocatore diventerà il perno assoluto dell’attacco giallorosso. Nella sua prima stagione formerà con Gervinho prima ed El Shaarawy poi una coppia di esterni di tutto rispetto, ma sarà nel secondo anno, con la rinascita di Edin Dzeko, in cui l’egiziano riuscirà a far vedere il meglio di se. Gol spettacolari, dribbling e assist a profusione, tutte qualità che porteranno purtroppo alla cessione immediata del giocatore in terra inglese, dove mostrerà finalmente di essere maturato e diventato col tempo un giocatore vero. Questo purtroppo, come tutti ben saprete, anche a nostre spese.


Emanuele Grilli






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