CALCIO E ONOMANZIA: JUAN JESUS e VERMAELEN

L’anagramma è un gioco strano,
e talora è segno terso
d’un ostile evento arcano,
o d’un fato quasi avverso…


JUAN JESUS e VERMAELEN

Per motivi diversi, gli arrivi in giallorosso di Juan Jesus e Vermaelen non sembrano - agli occhi dell’onomante - particolarmente baciati dalla buona sorte…

1. Juan Jesus (nome completo: Juan Guilherme Nunes Jesus) ha avuto un impatto decisamente negativo con l’ambiente Roma. Forse perché in condizioni fisiche non ottimali, ha commesso diverse ingenuità nelle prime uscite stagionali: sia nel ruolo di centrale, sia nel ruolo di terzino sinistro. I tifosi non gli hanno risparmiato le critiche, e di conseguenza anche il morale è andato sotto i tacchi…
Nelle ultime partite (quando ha giocato) è andato meglio: ma resta il fatto che il suo “periodo iellato” era onomanticamente prevedibile.
Qui le due “j” diverranno due “i”, per translitterazione grafica (non fonetica). Merita una precisazione il termine “enurèsi”, che deriva dal greco: significa “urinare dentro” (dentro il letto, o dentro i vestiti) e indica pertanto l’incontinenza del bambino che non ha ancora raggiunto il controllo degli sfinteri. Qui mi permetto di usarla come sinonimo di “farsela sotto” (che - lo confesso - era la mia precisa sensazione quando vedevo schierato Juan Jesus come titolare!).
Iuan Guilherme Nunes Iesus = musi lunghi, nausee, enuresi…


2. Vermaelen è un centrale dalle indiscutibili doti tecniche, e storicamente di grande efficacia. Purtroppo ha qualche “acciacco” (pubalgia?) che potrebbe diventare un problema cronico (e difatti, finora, ha giocato ben poco). Il responso onomantico, purtroppo, non lascia spazio all’ottimismo, giacché sembra indicare un peggioramento fisico legato direttamente all’arrivo nella Capitale (qui veh - variante di ve’, troncamento di “vedi” - è esclamazione che significa “guarda un po’!”):
Thomas Vermaelen = veh!, Roma: sente mal…

Franco Costantini