Un passo indietro nel tempo. A rievocare tre grandi protagonisti dello scudetto del 1983…
1. Su Falcao non è certo necessario spendere parole introduttive. È ancora nel cuore di tutti i tifosi giallorossi, ed è una vera e propria icona della storia del calcio. Anche l’onomanzia rende ragione della sua classe e del suo valore assoluto:
Paulo Roberto Falcao = caro a football, e puro
In quest’altro anagramma - puramente evocativo - “focato” va inteso nell’antica accezione etimologica: cioè come sinonimo di “acceso”, “infuocato”:
Paulo Roberto Falcao = palla, Urbe, oro focato…
2. Sebastiano Nela era un terzino dotato di grande potenza e grande corsa; eccellente sia in fase difensiva sia in fase di spinta. Esaltava i tifosi; e i tifosi, di rimando, esaltavano lui:
Sebastiano Nela = a noi ben s’esalta
Alla BASE del suo gioco c’era sicuramente una straordinaria “intensità”. Rilevata anche dall’onomanzia:
Sebastiano Nela = a la base, intenso
Era chiamato anche “Sebino” (una sorta di contrazione del lungo nome “Sebastiano”). Per questo lo abbiamo anagrammato anche nella seguente variante (e qui l’onomanzia sottolinea la velocità del Nostro):
Sebino Nela = in sé, baleno
Per finire, un anagramma apologetico (dove “sân” può essere inteso, indifferentemente, come variante tronca di “sano”… o di “santo”!):
Sebino Nela = nobile e sân!
3. Agostino Di Bartolomei (affettuosamente soprannominato “Dibba”) era il Capitano di quella Roma… Ora che non c’è più, il rimpianto per quei giorni gloriosi aumenta. E persino l’onomanzia lo sottolinea:
Agostino Di Bartolomei = Roma sogna titolo! (bei dì…)
Il “Dibba” era dotato di un tiro potentissimo, che spesso esplodeva in calci di punizione vincenti… Lo vogliamo ricordare così:
Agostino Di Bartolomei = disio in Roma: botta e gol!
Franco Costantini