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Bruno Conti - Il Marazico giallorosso

di Emanuele Grilli
Redazione de Il Legionario
inserita 7 anni fa
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10:00
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In questa nuova puntata di Storie di Giallorossi parleremo di una delle bandiere più iconiche della Roma anni 80, vincitore dello scudetto nella stagione 82/83 e campione del Mondo 82, soprannominato Marazico proprio per la straordinaria competizione mondiale disputata. Sto parlando ovviamente di Bruno Conti, ala destra col numero 7 che per ben 16 stagioni ha corso e sfrecciato sulla fascia giallorossa, guadagnandosi nel tempo la stima e l'affetto di tutti i tifosi e gli addetti ai lavori.

La sua abilità principale era la grande spinta sulla fascia e la capacità di fornire tanti assist per i compagni, che lo hanno portato negli anni a diventare sempre più importante nelle scacchiere della squadra giallorossa. Con la Roma ha vinto in tutta la sua carriera uno scudetto e ben 5 coppe Italia, risultando determinante anno dopo anno con giocate d'alta scuola.





Ma prima di tutto dovete sapere che Bruno Conti ha iniziato la sua carriera sportiva non da calciatore di pallone, bensi da giocatore di baseball. Bruno infatti nasce il 13 marzo 1955 a Nettuno, non il pianeta ma una città romana conosciuta come la città del baseball. Questo perchè la squadra di baseball di Nettuno è la compagine che ha vinto più scudetti nella storia del campionato italiano, con ben 17 vittorie.
Dopo una breve esperienza nella massima serie Bruno Conti decide di cambiare completamente sport e di passare quindi al calcio. Una scelta che farà la fortuna di tutta la sua vita.

Nel 1973 inizia quindi ufficialmente la sua carriera con la maglia della Roma, che lo fa esordire nella massima serie a soli 18 anni, nel 1974. Nella stagione successiva viene mandato quindi in prestito al Genoa in serie B, per cimentarsi in un campionato meno competitivo e trovare più minutaggio e consapevolezza dei propri mezzi. Dopo un annata molto positiva condita da 46 presenze e una promozione in serie A il giocatore viene riportato alla base per giocarsi le proprie carte, ma nonostante un minutaggio decisamente superiore l'attaccante non riesce a diventare decisivo per la squadra giallorossa, tant'è che nel 1978 viene nuovamente mandato in prestito alla squadra rossoblu. Dopo un altro anno di rodaggio in serie B viene riportato a Roma in maniera definitiva, e da qui in poi il giocatore diventerà un vero e proprio monumento, tanto da guadagnarsi un posto nella Hall of Fame di tutti i tempi della storia giallorossa.

Per molti tifosi divenne in poco tempo il Romano del secolo, con uno stile di gioco e dribbling molto simile a quello dei giocolieri brasiliani. Oltre a questo era bravissimo anche nel tiro dalla distanza, con un sinistro che se scoccato bene era praticamente imparabile. Insieme a Pruzzo, Falcao e Di Bartolomei ha fatto parte del nucleo giallorosso capace di vincere lo scudetto nell'83 e di raggiungere la finale di Coppa dei Campioni nell'84, purtroppo persa ai calci di rigore anche a causa di un suo stesso errore dal dischetto. In quell'occasione però, come in tante altre nell'arco della sua carriera, Bruno Conti ha dimostrato di non volersi mai tirare indietro. In ogni occasione ha sempre dimostrato amore e passione per questi colori, diventando una bandiera indissolubile amata e stimata da tutti. Col passare delle stagioni diventa uno specialista nelle punizioni e nei rigori, riuscendo a segnare 35 gol in totale con la maglia giallorossa.

Dopo 16 stagioni ad alti livelli il giocatore annuncia nel 1991 l'addio al calcio giocato. Per farvi capire quanto fu amato dai tifosi giallorossi, vi basti pensare che alla sua partita di addio furono presenti all'Olimpico ben 80.000 spettatori. Già solo questo è un numero sorprendente, ma pensate addirittura che fu superiore al numero di tifosi venuti ad assistere alla finale di Coppa Uefa, giocate nello stesso stadio solo il giorno prima.

Dopo la partita d'addio Bruno Conti ha continuato il suo rapporto con la squadra giallorossa, diventando prima allenatore del settore giovanile e successivamente responsabile tecnico di quest'ultima, fino ad aprile 2016. Nella stagione 2004/05, molto travagliata e con tanti cambi di allenatore, prese il posto di Luigi Del Neri alla guida della prima squadra, portandola alla finale di Coppa Italia e al conseguente accesso alla Coppa Uefa. Attualmente è diventato ambasciatore e rappresentante del club giallorosso in patria e all'estero.


NAZIONALE

Bruno Conti in Nazionale è stato un giocatore a dir poco fenomenale, fondamentale nella vittoria dello storico Mondiale con un gol fantastico contro il Perù nei gironi di qualificazione e un assist fantastico per il gol di Altobelli in finale, che ha chiuso una partita storica per la nostra Nazionale. Come già citato precedentemente Bruno Conti venne premiato quell'anno come il miglior giocatore dell'intero Mondiale, ricevendo attestati di stima proprio da Maradona e Pele, i giocatori più iconici del calcio mondiale in quel periodo.

Emanuele Grilli



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