Pagelle

Bologna Roma 2-2 - Il Pagellaio Matto

“Aridaje”. Tipica esclamazione romanesca utilizzata spesso in conseguenza di un fatto reiterante o di una richiesta ricevuta più volte. Di Emiliano Petrone
Redazione de Il Legionario
inserita un mese fa
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3:00
171212
Ce lo dicevano da bambini quando insistevamo con il chiedere qualcosa o provare una cosa più volte, senza mai venirne a capo. Ve lo ricordate?
E “aridaje” rispecchia perfettamente la nostra vita Romanista, perché se c’è una cosa che continuiamo a fare (come squadra s’intende) è proprio reiterare negli stessi errori, insistere con i medesimi approcci, un passo indietro dopo uno in avanti.
“Aridaje” avremo pensato inconsciamente dopo aver rivisto ripartire la Roma nel secondo tempo come troppe volte quest’anno. Spenta, prevedibile, lenta, forse un termine appropriato sarebbe proprio “ovvia”. La Roma è una squadra “ovvia”, di facile interpretazione. Dopo il vantaggio regalato da Skorupski e si sa che a noi i doni fanno schifo, nel momento esatto in cui perdiamo scioccamente quel pallone in zona offensiva, è già tutto scritto. È stato come leggere un libro una seconda volta. Non è bastato, infatti, l’errore fuori dall’area avversaria targato Saelemaekers - Paredes, ci devi aggiungere anche la lettura sbagliata di Mancini, che stringe senza motivo al centro dell’area (dove c’erano ben due giocatori piazzati), non accorgendosi dell’uomo solo alle sue spalle. Poi, neanche il tempo di riordinare le idee che siamo sotto… “Aridaje…”
Poteva finire peggio se il Bologna avesse sfruttato meglio le ripartenze. Invece, raccogliamo un punto con un rigore che, per dinamica, è identico a quello subìto. E ci è andata pure di lusso.
Se speravamo nel salto in avanti, se credevamo nel dare continuità dopo il derby, se puntavamo a recuperare punti alle altre, ancora una volta, siamo rimasti a bocca asciutta, come accade sempre da queste parti. Ancora una volta abbiamo cestinato un’occasione, ancora una volta abbiamo scosso la testa di lato mugugnando “aridaje”.

Mile SVILAR 6 – Sul gol del pareggio poteva fare meglio, ma non mi sento dargli colpe particolari, trovandosi di fronte un calciatore completamente solo e pronto per battere a rete.
Gianluca MANCINI 5 – Male nella marcatura su Domingues, malissimo sull’azione del pareggio quando scala una marcatura senza senso, schiacciandosi su N’Dicka e lasciando solo l’avversario.
Mats HUMMELS 5,5 – Nel secondo tempo inizia a pagare l’età e l’impiego prolungato...
dal 78' Zeki ÇELIK sv.
Evan NDICKA 5,5 – Nel secondo tempo va in difficoltà insieme a tutta la squadra.
Alexis SAELEMAEKERS 5,5 – Il gol, dovuto a una papera di Skorupski, non gli permette di arrivare alla sufficienza. Troppi cross errati nel primo tempo, tutti rimpallati dai difensori e grave la distrazione che regala il contropiede del pareggio.
dall'84' Nicola ZALEWSKI sv.
Manu KONÉ 5,5 – Qualche buono strappo, qualche errorino di troppo e poi quel rigore, che grava sulla prestazione.
dal 78' Niccolò PISILLI 6 – Entra con il piglio giusto, forse anche troppo. La voglia di aiutare la squadra a raggiungere il pareggio lo costringe a giocate affrettate. Però in compenso la Roma riprende un po’ di campo con lui.
Leandro PAREDES 7 – Il migliore, nonostante la pecca sull’azione che porta il Bologna al pareggio. Se avesse allungato la gamba prendendosi un cartellino giallo sacrosanto, forse (ma un forse grandissimo), non avremmo subìto il pareggio (non in quel frangente quantomeno). Per il resto partita impeccabile in entrambe le fasi.
Lorenzo PELLEGRINI 5,5 – Aridaje... abbiamo rivisto la solita prestazione scialba e priva di guizzi.
dal 78' Stephan EL SHAARAWY 5 – Entra, tocca quattro palloni e ne sbaglia cinque. Come si fa a subentrare a un compagno in modo così piatto e assente dal contesto di gioco?
ANGELIÑO 6,5 – Dopo Paredes è lui il migliore, senz’ombra di dubbio.
Paulo DYBALA 5 – Grave l’errore nel primo tempo sotto porta. Uno come lui deve fare meglio da lì. Non il solito Dybala, anche lui spento e privo di idee, finisce nella morsa del Bologna scomparendo dal campo.
dall'84' Tommaso BALDANZI sv.
Artem DOVBYK 5,5 – Inizia bene, con alcuni duelli vinti grazie allo strapotere fisico. Con il passare dei minuti si spegne e nell’ultimo quarto d’ora si trasforma in Mido, non riuscendo più neanche a stoppare il pallone. Segna il rigore che vale il punto e voglio sperare che l’abbia calciato così dopo aver visto il portiere buttarsi dalla parte opposta, altrimenti sarebbe da mani nei capelli.
Allenatore: Claudio RANIERI 5,5 – Non riesce a dare continuità alla Roma, colpa anche dei calciatori a mio avviso che alternano giornate di grazia a partite in depressione.

Come era normale immaginarsi, Ranieri non ha la bacchetta magica. Lo sapevamo, così come il fatto che avrebbe dato un nuovo volto alla Roma. Almeno in parte ci sta riuscendo. Il timore è che questo continuerà a essere un campionato di alti e bassi, di grandi partite e prestazioni deludenti, senza mai ingranare la marcia giusta verso una posizione di classifica più aggradante.
Se negli ultimi tre anni ci siamo giocati l’accesso in Europa all’ultimo, abbiamo vinto un trofeo (lontani dall’Italia) e per demeriti altrui abbiamo perso una coppa, la sensazione odierna è che questo campionato scivolerà via tra boccate amare e colpi di coda, come un film lungo e noioso dal quale ci si aspetta un ovvio finale, per poi uscire dal Cinema e aspettare di vederne uno migliore. Almeno speriamo che i popcorn siano buoni.
Venerdì sera arriva il Genoa, facciamo in modo che l’Aridaje non sia con noi, stavolta.

Forza Roma
Ad maiora

Emiliano Petrone





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