Analisi tattica

Roma Empoli 7-0 - L'analisi tattica del match

C’è stata troppa Roma per pochissimo Empoli in un match a senso unico dal primo all’ultimo secondo. Di Emiliano Petrone
Redazione de Il Legionario
inserita 7 mesi fa
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4:00
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La Roma parte compatta, corta e aggressiva. Il rigore spiana la strada verso una serata da ricordare. La sensazione è che non ci sarebbe stata partita comunque anche senza il penalty iniziale. Andiamo però ad analizzare le situazioni che hanno portato ad alcuni dei gol.

2-0 Roma (Renato Sanches)
Azione manovrata dal centrocampista portoghese. È facile pensare all’appoggio sulla sinistra per Spinazzola tutto solo. Il passaggio porterebbe l’esterno azzurro ad uno contro uno con il rispettivo difensore e invece Predator lo ignora, sterza e cambia fascia sull’altro laterale in arrivo.



Si parla spesso di meccanismi offensivi pensando che solo uno scambio rapido al limite dell’area o quattro cinque passaggi veloci che portano al gol nascondano questi automatismi ma non è così. Fare gol con un cross dalla fascia non significa non aver messo in pratica questi meccanismi. Se tracciamo una linea che parte da Spinazzola fino ad arrivare al vichingo, probabilmente sarebbe una bella riga dritta che taglia il campo esattamente nello stesso punto ma in due zone opposte. Nella foto sopra vediamo che i due invece non sono ancora allineati con il danese molto più dietro.



Sanches ha ben tre linee di passaggio ora perché oltre alle due fasce in diagonale (potrebbe anche tornare sulla sinistra volendo), ha anche Dybala poco più avanti, con Cristante pronto ad infilarsi e Lukaku che si è allargato per dare spazio all’eventuale “tiro” dell’argentino. Il portoghese, invece, opta per Kristensen e dopo l’appoggio si mette a studiare la situazione.
Lukaku chiama il pallone sul secondo palo pronto a tagliare al centro. Renato, dopo un rapido sguardo davanti a sé, capisce che si sta creando un buco all’altezza del dischetto e s’inserisce alla perfezione.



Cross preciso e se non l’avesse colpita lui, molto probabilmente sarebbe arrivato Big Rom a metterci il piedone destro (notate il taglio verso il centro di cui parlavo prima).
Ognuno fa il movimento corretto nel momento giusto e si va a dama.



3-0 Roma (autorete)
È fin troppo facile, soprattutto se hai uno come Lukaku a proteggere il pallone, entrare con uno scambio del genere. Cristante detta il passaggio consapevole di cosa farà il compagno che infatti protegge la sfera e la tocca appena, quasi la lascia lì per lo stesso Bryan in arrivo dal binario due. Il gol poi è fortuito ma l’aziona che scatena la reazione no di certo.



4-0 Roma (Dybala)
Il seguente fermo immagine mette a nudo la fragilità dell’Empoli. Quattro difensori non in linea, dei quali Luperto totalmente fuori posizione (in quella zona non è utile per nessun tipo di intervento difensivo). Grassi rincorre Cristante lasciando un buco nella sua zona di copertura in mediana e nessuno scala al suo posto. Bryan se ne accorge e serve Dybala che a quel punto ha spazio e tempo anche per ordinare del Sushi al ristorante KyotoSan.



Paoletto nostro è indeciso tra il tiro a giro e l’assist per Lukaku ma alla fine decide d’illuminare l’Olimpico con una finta che inganna non solo il povero Luperto, che abbocca come un tonno nel periodo di riproduzione, ma anche tutti coloro che stanno seguendo la partita compresi cameramen e raccattapalle.



Il resto è pura poesia.

6-0 Roma (Lukaku)

Contropiede perfetto. Un 4 vs 4 sfruttato alla meraviglia con Spinazzola sulla fascia a portare via un difensore, Bove in linea con il gallo e BigRom che si allarga quanto basta per dettare il passaggio a Belotti. Lukaku lascia scivolare il pallone per avere il tempo di guardare porta e portiere. Sfera sotto le gambe e festa giallorossa.



C’è voluto un mese di sofferenza prima di un regalarci un bel sorriso. Come si dice in questi casi? Meglio tardi che mai. Non ci illudiamo che tutti i problemi della Roma siano finiti. Tra il ventesimo e il trentacinquesimo ci sono stati minuti in cui si sono visti reparti scollati, poca corsa e troppa superficialità nei passaggi corti, soprattutto nella zona difensiva con errori gravi d’impostazione (un appoggio corto in orizzontale di N’Dicka per poco non regala un contropiede importante agli avversari). Errori che Mourinho ha notato e corretto nel secondo tempo con qualche cambio e una probabile tirata d’orecchi a qualcuno perché nella ripresa si è rivista di nuovo una squadra concentrata e sul pezzo. Calo di tensione? Sicurezza nell’aver acquisito già il risultato? Non lo sappiamo ma non possiamo permetterci di abbassare mai la guardia neanche sul 3-0.

Giovedì ci aspetta la prima in Europa. È fondamentale partire subito con il piede giusto per dare continuità e perché questo è un girone da chiudere in tre partite. Questo ci consentirebbe di affrontare le successive con più rilassatezza e magari dare modo al mister di fare qualche esperimento tattico, dare riposo agli insostituibili e regalare minuti a chi gioca meno.

Forza Roma sempre.

Ad maiora.

Emiliano Petrone














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