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Quella guerra pericolosa tra Pallotta e i tifosi

di Roberta Lanzolla
Redazione de Il Legionario
inserita 6 anni fa
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Quando non arrivano i risultati e la bacheca piange, un ambiente caldo e problematico come quello di Roma rischia di esplodere con facilità.

I tifosi sono stufi delle continue delusioni sul campo, delle promesse, dei continui cambi di scelta tecnica, di un presidente non presente, di un direttore sportivo costretto sempre a vedere prima di acquistare, di giocatori che vanno e vengono. L’amore tra la società americana e i tifosi capitolini non è mai sbocciato.

Dal cambio del logo, alle promesse di vittorie e di grandi sponsor, alla gloria sul campo. La Roma doveva essere la regina d’Europa, ma oggi non riesce ad esserlo neanche in Italia. Le dichiarazioni del presidente fanno sempre irritare qualcuno e questo comincia a fare riflettere profondamente Pallotta.

Nei giorni scorsi due striscioni di contestazione sono stati scritti dai tifosi della Curva Sud contro il numero uno del club: il primo recita "Pallotta spia vattene via", mentre il secondo "Pallotta Usa e getta".

Ma andiamo con ordine. "Da qui a tre anni, le cose saranno diverse rispetto ad oggi. A Roma i problemi di sicurezza sono davvero significativi. Abbiamo chiesto se potessimo portare telecamere ad alta definizione all’interno dello stadio.Le abbiamo comprate noi, anche se non siamo i proprietari dello stadio, per iniziare a vedere chi è che crea problemi”. Queste sono le parole del proprietario della Roma all'incontro "Leaders in Sport" a Londra, parole che hanno fatto infuriare i tifosi della curva sud.

Sono molto dispiaciuto dal dover constatare che le mie parole in un convegno a Londra siano state deliberatamente mal interpretate. Non accetto manipolazione alcuna da parte dei media. A una domanda sulla sicurezza negli stadi che mi è stata posta a Leaders in Sports, ho risposto citando un incontro con il Capo della Polizia, richiesto ed ottenuto per chiedere un ripensamento sulla scelta di introdurre delle barriere divisorie sugli spalti”. Questa la replica del tycoon dopo aver saputo dell’ira della Curva.

Chi lo conosce bene sa che Pallotta, tipo molto istintivo ed imprevedibile, potrebbe lasciare tutto da un momento all’altro. La piazza (non tutti i tifosi ovviamente) lo disprezza e lo invita a chiacchierare di meno e ad investire di più. Ma la vera domanda è: cosa sarebbe la Roma senza Pallotta? La società rischierebbe grosso se l’imprenditore americano decidesse di fare le valige e scappare via come molti in passato hanno deciso di fare. La Roma più permettersi di perdere gli americani (dopo 3 secondi posti e 1 terzo posto negli ultimi 4 anni)?

La Roma è stata sempre presente al vertice del calcio italiano da quando ha cambiato proprietà (tranne che nei primi due anni) tornare nelle mani di UniCredit e rivivere un ennesima odissea di sicuro non farebbe bene a piazza e squadra.

Salve signor James Pallotta siamo i “FOTTUTI IDIOTI “. Alla luce dei fatti di questi giorni e di quelli precedenti siamo onorati ed orgogliosi di questo appellativo. Signor Pallotta perché un po’ di ripasso di storia non fa mai male; e l’AS ROMA non è conosciuta per le grandi vittorie oppure le bacheche piene di trofei, anzi l’esatto contrario, è conosciuta perché nelle tante sconfitte cocenti e grandi delusioni i suoi tifosi non hanno mai mollato, anzi si sono esaltati. L’elenco è lunghissimo, potremmo iniziare dalla finale di Coppa Campioni, per passare a quella di Coppa Uefa, Roma-Lecce, le finali di Coppa Italia, con quella catastrofica del 26 maggio, le tante uscite delle coppe con i tifosi che cantavano con le lacrime…Roma Bayern Monaco una delle ultime”. Questo è uno spezzone della lettera dei tifosi al presidente, la sensazione è che solo una grande vittoria potrebbe avvicinare le parti oggi più distanti che mai.

Roberta Lanzolla


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